





Traffico più fluido, riduzione dell’inquinamento, tempi di percorrenza più snelli e maggior sicurezza per pedoni e automobilisti. La nuova rotatoria di Porta Elisa, per la quale è stato approvato il progetto definitivo, si appresta ad innescare una vera e propria rivoluzione della viabilità, a tutto vantaggio dell’accesso al nuovo ospedale. La città dirà addio, infatti, al complesso sistema semaforico che fa di questo luogo uno degli incroci più congestionati della circonvallazione, con lunghi tempi di attesa per i veicoli in transito. I lavori alla rotonda, finanziati interamente dalla Regione Toscana per un totale di 400mila euro, saranno appaltati entro fine mese mentre a gennaio è prevista l’apertura del cantiere che rimarrà attivo fino a maggio.
Nell’area di Piazzale Don Aldo Mei confluiscono ben cinque arterie stradali: ramo in uscita da Porta Elisa (lato Ovest), viale Pacini (circonvallazione lato Sud), viale Cadorna (lato Est), viale Marconi (circonvallazione lato Nord) e viale Castracani, gestite da impianti semaforici –circa una decina – tra loro sincronizzati che tra circa cinque mesi verranno sostituiti dalla rotonda, un’isola centrale di forma poli-ellittica i cui estremi misurano 38,90 e 43,95 metri. In corrispondenza della confluenza tra viale Marconi e viale Castracani è prevista la realizzazione di una semi-rotatoria di forma irregolare allungata di 60 metri di lunghezza. I cordonati per l’isola spartitraffico sul ramo Porta Elisa saranno di pietra arenaria mentre per le isole spartitraffico sui rami della circonvallazione sarà utilizzato calcestruzzo. Sarà poi adeguata e integrata la segnaletica, sia verticale che orizzontale, anche con passaggi pedonali e ciclabili. Tra le principali modifiche all’area, l’eliminazione di alcuni stalli del piazzale che tuttavia, almeno dieci, dovrebbero essere recuperati sul lato opposto di viale Pacini – sebbene ancora non si sappia se i parcheggi saranno, alla fine, in numero uguale o inferiore a quelli attuali – e il senso unico di via Barbantini verso il Campo di Marte.
L’opera appare un po’ diversa da come era stata pensata in un primo momento ma la sua forma, non perfettamente circolare, permette di risparmiare almeno quattro delle piante di piazzale Don Aldo Mei, uno dei principali vincoli alla realizzazione. Una sarà spostata, mentre soltanto l’abete potrebbe essere sacrificato a causa del sistema radicale estremamente superficiale. Ogni valutazione al riguardo però è rimandata all’apertura del cantiere. Su richiesta della Soprintendenza, inoltre, sono stati allargati gli spalti. Con il progetto esecutivo, tuttavia, potrebbero esserci nuove modifiche e migliorie. “Nella progettazione dell’opera – ha spiegato l’ingegnere esterno Pianigiani che insieme al collega Radini e all’ingegnere Biggi e il perito edile Degli Innocenti ha seguito l’iter – abbiamo dovuto tener conto della normativa stradale e di vincoli come la salvaguardia delle piante, garantita con la forma poli-ellittica del rondò che tra l’altro garantisce il raggio di curvatura e un circuito che consente un discreto accumulo di mezzi in caso, per esempio, di incidente”. “Il nuovo sistema di intersezioni – spiega l’assessore alla mobilità Francesca Pierotti – renderà più scorrevole la circolazione riducendo al minimo i fenomeni di ‘stop and go’ e producendo una diminuzione sulle code veicolari, con minori possibilità di saturazione del traffico. Tutto a vantaggio di una riduzione delle emissioni dei gas di scarico e dell’inquinamento acustico”. “L’incrocio – aggiunge l’assessore alla sicurezza stradale Celestino Marchini – sarà più sicuro poiché grazia alla rotatoria si diminuiscono i punti di conflitto tra le traiettorie dei veicoli in transito e si incentiva la diminuzione della velocità in prossimità delle intersezioni stradali rispetto agli incroci con semaforo. Certo, occorre che gli automobilisti utilizzino la rotatoria con attenzione e rispettando le opportune precedenze”. Come ogni nuova infrastruttura che si rispetti la rotonda ha già suscitato critiche e perplessità. Tra le più recenti, quelle mossa da alcuni cittadini che presagiscono la perdita della storica e tradizionale visuale su Porta Elisa. “Non possiamo stare dietro a tutte le lamentele – aggiunge Marchini –, alcune modifiche sono necessarie altrimenti rischiamo di ingessare la città”. Quella di Porta Elisa, infatti, non è l’unica rotatoria di cui la città ha bisogno da tempo. Restano ancora progetti, in attesa di finanziamento, quelle di viale Europa, piazzale Boccherini, Celide e Salicchi, per un costo complessivo di un milione e 200mila euro. Intanto, almeno, un primo passo nella modifica della viabilità è stato fatto. I lavori, che partiranno a gennaio, saranno scanditi da più fasi di cantierizzazione, dall’eliminazione dei semafori alla configurazione del rondò in new jersey, con l’intento di limitare il più possibili i disagi per gli automobilisti.
Alice Baccini
FOTO – Ecco il progetto della rotatoria a Porta Elisa
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