Cantiere Giovani, Torpedo spinge per l’autogestione

4 dicembre 2014 | 15:10
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Cantiere Giovani, Torpedo spinge per l’autogestione

Cantiere Giovani, futuro a rischio e studenti in prima fila nella protesta. Lo dicono i ragazzi del gruppo Torpedo, presenti ieri (3 dicembre) all’assemblea pubblica con le istituzioni. Con un commento che lascia spazio solo alla polemica: “Più che una discussione assembleare o un momento di dialogo e critica, è stata una carrellata pre-elettorale, di politicanti in cerca di voti e consenso. Il presidente Baccelli, in vista del suo probabile riciclaggio politico, si gongolava del successo dell’ex ostello e del buon lavoro che avrebbe fatto, quando è sopratutto dei giovani e dei lavoratori il merito di uno spazio così vivo e frequentato, e che merita di essere tutelato. Ovvio che il Cantiere ha dai suoi albori dei limiti – come la mancanza di una gestione meno verticistica – che non sono stati voluti superare proprio dalle istituzioni che non volevano sperimentare forme di autogestione”.

“Al solo sentirne parlare – prosegue Torpedo – Baccelli si è violentemente scagliato contro l’occupazione che mise in luce la problematica spazi sociali e lo stato di abbandono dell’ex-ostello. Allora rispose con lo sgombero e poi con la creazione di quello che è oggi il Cantiere, ai cui occupanti, nonostante le menzogne dette, dovrebbe esser dato quantomeno il merito di aver posto la questione; visto che, al contrario di ciò che ha detto il presidente, al momento dell’occupazione lo spazio era al degrado da anni. Se da un lato c’erano i politici dall’altra abbiamo visto una vasta sala di studenti (e non solo) preoccupati per la situazione di uno spazio caro a molti. Nonostante le chiacchiere senza concretezza de vicesindaco Ilaria Vietina – che non ha categoricamente preso nessun impegno scritto – la platea ha subito capito che non ci sono scenari per il Comune di Lucca, solo la speranza di scaricare questo problema a qualcun altro”.
“E’ stato vergognoso – prosegue Torpedo – come la rappresentante del Comune se ne sia lavata le mani e se ne sia andata via prima della fine della conferenza, quando tra pochi mesi questo sarà uno spazio dalla gestione comunale, e che richiede il confronto, sul suo futuro, con i giovani e le realtà che lo mandano avanti. La mancanza di fondi non è una scusante che reggerà per molto ancora, il Comune non può continuare a tralasciare le politiche sociali, e le collettivi che richiedono investimenti. Ovviamente non è stata presa neanche in considerazione l’idea di annullare ogni finanziamento a Imt, struttura privatista e dalla dubbia utilità sociale e formativa, che oltre a fondi statali, utilizza ben 250mila euro del Comune all’anno. Certamente la presenza anche di un rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio non era casuale, chiaramente lì a garantire l’investimento della lobby che tiene in scacco le istituzioni locali”.
“Sappiamo – prosegie – che sono proprio loro a garantire che si continui ad investire su strutture come Imt, difatti negli anni i compiti del pubblico sono stati delegati alle banche, che sono diventate l’unica fonte di risorse per le politiche sociali e non solo. Di questa delega paghiamo, quando con questo ricatto possono imporre le decisioni che preferiscono, senza che nessuno riesca ad opporvisi Ora come ora sono possibili due scenari: un progetto di cooperazione e autogestione tra giovani responsabilizzati ed enti (associazioni e provincia) che finalmente accettano una forma democratica di gestione dei beni comuni, oppure il finanziamento della fondazione a tappar il buco (per quanto tempo e a quali condizioni non ci è dato saperlo)”.
“Ma forse la risposta – chiude Torpedo – l’abbiamo avuta, quando il presidente della Provincia di Lucca, al solo sentire la parola autogestione, si è scaldato ed ha sentenziato che finché ci sarà lui, non si vedrà nessuna forma di autogestione, che a quanto pare non funziona. Attendiamo quindi che ci sia un altro incontro, dove magari riuscire a confrontarsi realmente, e portare del dialogo, e non limitarci a subire ancora una volta le loro scelte e le loro idee, sempre, ovviamente, che ne abbiano”.