Angelini boccia Regione: Tpl allo sfascio col gestore unico

6 dicembre 2014 | 15:29
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Angelini boccia Regione: Tpl allo sfascio col gestore unico

“Il trasporto pubblico locale su gomma, nei prossimi 9 anni, sarà peggio dell’attuale e ne pagheranno il prezzo soprattutto le fasce più povere della popolazione toscana”. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini, dopo l’intervento dell’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli a Palazzo Santini (Leggi). Angelini ha trovato molto “evanescenti” le risposte di Ceccarelli ai quesiti posti durante l’assemblea consiliare nella quale l’anima di Governare Lucca ha ripercorso il “travagliato” iter che porterà alla gara per il gestore unico. “Ho ripercorso – precisa Angelini – la storia del trasporto pubblico locale, dalla legge regionale 42 del 1998, che ha permesso ai privati, sostanzialmente Cap di Prato, che ha comprato poi la Lazzi, di entrare e controllare, tramite patti parasociali favoriti dalla Regione, il trasporto pubblico locale, nel centro-nord della Toscana, con risultati del tutto insoddisfacenti, sia per quanto riguarda i bilanci delle società che i servizi offerti ai cittadini; fino alla legge regionale 65/2010, con cui la Regione, riprendendosi tutte le funzioni, prima affidate alle Province, ha bandito una gara per affidare ad un gestore unico il trasporto pubblico locale su gomma dell’intera Toscana”.

“Ho ricordato – aggiunge Angelini – che una tale legge ha dato lo spunto al Cap di Prato che controllava le quattro società, il Clap d Lucca con il 40%, il Cpt di Pisa, l’Atl di Livorno con il 30%, tutte gestite con amministratore delegato Clap, a spingerle, non verso un’Ati, un’associazione temporanea di impresa, come da noi proposto, che ne avrebbe tutelato l’autonomia del Clap e garantito lavoro ed economia locale; ma verso una fusione, la Copit di Pistoia che si è dichiarata indisponibile è stata punita dal Cap, che l’ha comprata, che ha visto subito disponibili il Clap, prima Favilla e poi Tambellini, e con le resistenze invece di Pisa e Livorno, che il Cap ha convinto a nostre spese: Pisa si è visto attribuire il 40% della nuova società Ctt Nord, e la presidenza in alternanza con Livorno; Lucca, cenerentola, poco più di un 3%. La liquidazione del Clap, portata avanti dalla Giunta Tambellini, priverà nel tempo il nostro territorio di occupazione ( assunzioni solo a Pisa e Livorno) e sviluppo economico, tramite l’indotto. I pretesi benefici della fusione, vantati da CAP, sono stati smentiti, dal momento che il bilancio 2013 di Ctt Nord, si è schiuso con una perdita doppia di quella che le tre società avevano assommato a fine 2012. Singolare è anche che il Cap, che ha promosso la fusione nel Ctt Nord delle tre aziende di Lucca, Pisa e Livorno, per meglio affrontare la gara regionale, si è rifiutato di entrarvi; ed è l’unica azienda, che, sempre vicina al potere, andreottiana al tempo di Bambagioni, presidente della Cassa di Risparmio di Prato, poi fallita, che l’ha debitamente foraggiata; poi passata alla Margherita; oggi fedele al Pd, ha guadagnato molto dalla gestione del trasporto pubblico locale su gomma, a spese naturalmente degli enti locali”. Dopo questo excursus, Angelini ha posto tre domande all’assessore, senza ottenere, secondo il consigliere, risposte nel merito. “La mia prima domanda – sottolinea Angelini – non riguardava il ritardo di 4 anni nella effettuazione della gara, già previsto, viste le difficoltà finanziarie delle Regioni in questi anni, al momento dell’approvazione della legge; la mia domanda verteva sul fatto che la Regione, ben consapevole del ritardo della gara, avesse tolto da subito agli enti locali, titolari di contratti per il servizio di trasporto pubblico locale su gomma, il potere di rinnovare gli affidamenti, anno per anno, tramite gara e li ha costretti a garantire la continuità del servizio, come previsto dalla normativa Ce, attraverso atti di imperio unilaterale, detti ‘obblighi di servizio’, che, avvenendo necessariamente sui costi e i dati superati dell’anno precedente, hanno dato vita, sempre, ad un inevitabile contenzioso ricorrente, che si è ripercosso pesantemente sull’amministrazione degli enti suddetti, impossibilitati a redigere bilanci di previsione stabili e credibili, ‘il cosiddetto buco di bilancio’ di Favilla e Tambellini. A questa mia domanda l’assessore non ha risposto”.
“La mia seconda domanda – aggiunge Angelini – riguardava la scelta, nella legge regionale 65/2010, dell’intero territorio regionale come ‘ambito territoriale ottimale’, con la conseguente gara per un ‘unico lotto di gara’, nella convinzione di Enrico Rossi, mai dimostrata, che una tale scelta comportasse le più ampie economie di scala; anzi, ci sono recenti pronunce autorevoli, dell’Autorità garante per il mercato e la concorrenza, e di Cottarelli, rese pubbliche addirittura dal responsabile della Lucca Holding spa, Andrea Bortoli, titolare delle quote di Lucca nella società Ctt Nord, secondo cui sono ritenute possibili le economie di scala “solo a bassi livelli dimensionali”. Ad esempio: assicurare 3.000 bus, tenuto conto del fatto che l’assicurazione ha bisogno di rigarantirsi a sua volta, non fa risparmiare, ma aumenta il costo assicurativo unitario; e soltanto là dove sia possibile prevedere costi standard, cosa, invece, che non é possibile in territori così’ disomogenei come quelli della Toscana. Stando così le cose, vediamo che tipo di gara farà l’assessore Ceccarelli: se la gara sarà effettuata imponendo al vincitore una quantità fissa di chilometri di percorso all’anno, è evidente che il gestore sarà portato a tagliare le tratte meno redditizie, dove magari maggiore è il bisogno; anche su questo punto l’assessore non mi ha risposto, dicendo soltanto di attendere pazientemente la verifica dei fatti, lunga 9 anni. La terza domanda riguardava il finanziamento della concessione per 9 anni e gli impegni chiesti agli enti locali; su questo punto riporto, tal quale, la domanda contenuta nella mozione: chiedevo infatti di chiarire in che forme e in che modo, la Regione intenda, per i prossimi 9 anni, coprire i costi finanziari dell’appalto, e, poiché gli impegni finanziari richiesti dalla Regione ai Comuni sono di gran lunga inferiori ai costi attuali, per il Comune di Lucca, 1.600.000 euro per i prossimi 9 anni, di fronte agli oltre 3.000.000 del costo attuale, di specificare se la Regione si impegni a coprire il costo differenziale, necessario per mantenere quantità e qualità dei servizi attualmente gestiti, o non intenda invece dare via libera, con la gara, alla riduzione drastica dei servizi di trasporto pubblico su gomma, nell’intero territorio toscano. Su questo punto, la maggioranza si è dimostrata sensibile e mi ha chiesto di rinviare la votazione ad un’altra seduta di Consiglio, per concordare, sul punto, una mozione comune. Anche su questo punto, risposte evanescenti da parte dell’assessore Ceccarelli”.