Asl 2, progetti per 13 milioni: subito la Casa della salute

E’ un mese cruciale per la sanità pubblica locale. Il 17 dicembre dovrebbe infatti svolgersi la conferenza dei sindaci dell’Asl 2 che potrebbe essere decisiva per l’elezione del nuovo presidente ma che dovrà soprattutto mettere definitivamente le basi per il nuovo sistema sanitario territoriale alla luce della nascita dell’ospedale per acuti al San Luca e soprattutto della necessaria riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi in tempi di spending review. Un passaggio, quella della conferenza della prossima settimana, non irrilevante, visto che l’azienda sanitaria ha presentato tutta una serie di interventi e ristrutturazioni volte a migliorare i servizi sia a Lucca che in Valle del Serchio. Alcuni di questi già pronti per il taglio del nastro altri che, in assenza di risorse proprie a bilancio da parte dell’Asl, potranno essere finanziate solo con apporto statale, regionale o dopo l’alienazione di alcuni immobili di proprietà.
Sul futuro, comunque, il direttore generale dell’Asl 2, Joseph Polimeni ha le idee chiare sul da farsi. E per questo ribadisce la volontà dell’azienda di realizzare il nuovo padiglione al Campo di Marte invece di uno “stillicidio di ristrutturazioni” e, per quello che riguarda la Valle del Serchio, insiste per la realizzazione dell’ospedale unico della Valle, passando, nei mesi necessari per la costruzione del monoblocco, da una razionalizzazione dei servizi offerti dagli attuali complessi di Castelnuovo e di Barga. Inevitabilmente, le scelte dovranno coinvolgere le amministrazioni pubbliche locali, per questo diventa cruciale il passaggio in conferenza dei sindaci.
Gli interventi previsti nel 2015 a Lucca e in Valle del Serchio sono stati presentati dal direttore Polimeni e dal direttore del dipartimento dell’area tecnica dell’Asl, Nicola Ceragioli, che hanno illustrato i principali lavori in corso o programmati nei prossimi mesi per adeguare alle attuali e future necessità dei cittadini le strutture socio sanitarie della Piana di Lucca e della valle del Serchio.
“Si tratta – ha spiegato Polimeni – di interventi strutturali ma anche organizzativi necessari, anche in base alle procedure di accreditamento, che abbiamo programmato insieme al nostro ufficio tecnico e ai professionisti interessati per continuare a erogare servizi di qualità alla cittadinanza e per promuovere uno sviluppo complessivo delle attività, tenendo conto anche del quadro socio sanitario in continua e rapida evoluzione”.
Gli interventi previsti a Lucca
“Lucca per noi – apre Polimeni – significa Campo di Marte. A partire dal trasferimento proprio della direzione aziendale alla palazzina ex Omni che, nonostante a presenza di tutte le autorizzazioni, anche della Soprintendenza, slitta da aprile e non più all’1 marzo come inizialmente indicato. Ci trasferiremo, quindi, a primavera sempre che – dice fra il serio e il faceto il direttore generale facendo riferimento all’annunciata riforma delle Asl – saremo ancora qui e con autonomia organizzativa e patrimoniale”.
Il primo passaggio per il territorio di Lucca è quello dell’apertura della Casa della Salute nell’ediificio C dell’ospedale “vecchio”: “Sono già pronti – spiega Polimeni – gli spazi destinati agli ambulatori che accoglieranno i medici di medicina generale. Sarà questo un modello base della Casa della Salute che verrà poi implementato con un polo di diagnostica territoriale e l’h16, ovvero quel sistema che metterò insieme medici di medicina generale e attività specialistiche ambulatoriali dalle 8 alle 24 per tutti i giorni. Alla Casa della Salute, poi, ci saranno il segretariato sociale, la continuità assistenziale e anche la regia dell’infermieristica territoriale della Piana, da cui partiranno, assieme a Marlia, a raggiera tutte le direttiva per l’assistenza domiciliare”. In quell’edificio, intanto, sono già attivi al padiglione C il presidio di Cure intermedie che nei prossimi mesi arriverà a 28 posti letto territoriali complessivi, il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) e la struttura di medicina dello sport.
Gli altri interventi sono invece legati ai piani di accreditamento, ovvero alla necessità di adeguare le strutture agli standard di sicurezza per le realtà sanitarie richiesti dalla Regione. La questione più delicata è quella del centrosociosanitario di Sant’Anna, la cui struttura è di proprietà del Comune che vi ospitava in passato la circoscrizione: “L’ideale per noi – dice il direttore Ceragioli – sarebbe un altro edificio con caratteristiche adeguate, ma al momento i fondi per investimenti, così come la possibilità di accendere mutui, è limitata, quindi ci dobbiamo muovere diversamente”.
Di qui l’importanza del piano di adeguamento presentato alla Regione, che parla di 13 milioni di euro di interventi per il 2014 e il 2015: “Ad esempio – spiega entrando nel dettaglio il direttore generale Polimeni – a Campo di Marte per risolvere le questioni legate all’accreditamento, si mettono a norma i padiglioni a uno a uno o, come preferiremmo noi, si costruisce un nuovo padiglione a norma mantenendo l’invarianza volumetrica. Peraltro il finanziamento regionale per la progettazione preliminare del nuovo padiglione sta per esserci accordato, quindi saremmo pronti per proseguire con il piano che prevede anche demolizioni e dismissioni di altre aree del Campo di Marte”.
Piana di Lucca
Il territorio di Capannori sembra essere quello allo stato più avanzato quanto a strutture territoriali. Pochi gli interventi necessari per la Casa della Salute di Marlia mentre è ancora da valutare l’offerta di strutture per la zona sud del territorio. “Stiamo pensando – dice Polimeni – se trasformare il centro di San Leonardo in Treponzio per trasformarlo in Casa della Salute o se scegliere una zona più baricentrica come richiesto dal sindaco Alessandro Tambellini. C’è poi una buona notizia, ovvero l’approvazione a finanziamento della Regione per l’apertura di un centro diurno per disabili a Capannori. Un progetto rimasto dormiente per tanto tempo e che fra un anno e mezzo dovrebbe vedere la luce”.
Valle del Serchio
La necessaria razionalizzazione dei servizi investe, però, principalmente la Valle del Serchio. Polimeni non ha cambiato idea rispetto alla precedente direzione regionale: “Ho detto che è necessario – dice – l’ospedale unico della Valle e lo ribadisco. E’ chiaro che, però, in attesa della sua realizzazione occorrono sei-sette anni di tempo e quindi sono necessarie alcune opere di razionalizzazione, che va fatta anche per garantire la sicurezza. In particolare è previsto l’adeguamento del reparto di riabilitazione, per cui Barga è baricentrico rispetto a tutta la Asl. In particolare tutte le stanze di degenza saranno a due posti e, grazie alla residenzialità, sarà possibile evitare o quantomeno diminuire le fughe che oggi ci sono verso strutture private come il Don Gnocchi in Versilia o Casciana Terme. L’altro intervento che riteniamo fondamentale è quello della creazione della saletta chirurgica accanto al punto nascite. Almeno finché ci saranno le sale parto, infatti, è necessario prevedere una struttura di pronto intervento senza la necessità di andare a cercare la sala chirurgica in giro per l’ospedale”. Stanno per partire, infine, i lavori di completamento dell’edificio C per realizzare un nuovo centro dialitico da oltre 20 posti che sarà all’avanguardia. Il centro potrà essere mantenuto a prescindere dalle decisioni che saranno prese dalla conferenza dei sindaci, nel caso dovesse nascere l’ospedale unico.
Castelnuovo Garfagnana, invece, rimarrà centro di riferimento per l’oncologia e la chirurgia: “La volontà è quella di costruire – dice Polimeni – tre nuove sale operatorie per la struttura garfagnina e per questo è stato avviato uno studio di fattibilità che si concluderà con il mese di marzo. Bisogna insomma capire il tempo necessario per portare a termine l’intervento. E’ previsto poi il potenziamento del day hospital oncologico”. In sede distrettuale a Castelnuovo sono anche previsti un potenziamento e una riqualificazione dei servizi esistenti. Sempre a Castelnuovo è prevista la realizzazione di un nuovo depuratore a servizio dell’ospedale ed è in corso la progettazione per il prossimo trasferimento dei servizi adesso ospitati nel centro sanitario di via Puccini.
Novità anche per Gallicano che, secondo l’azienda, dovrebbe concentrare quasi tutte le attività della valle che riguardano la prevenzione, l’igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, l’igiene e la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, che finora sono in varie strutture del territorio. “Ho visitato di recente – ricorda Polimeni – la ex scuola che è stata ristrutturata e che al momento ospite il Sert. Il primo piano è già pronto ad ospitare nuove attività e così sarà, con questo concentramento e razionalizzazione, a partire dall’1 di febbraio”.
Una nuova Casa della Salute, che prenderà il posto dell’attuale centro socio sanitario, nascerà invece a Fornoli, nel Comune di Bagni di Lucca. Un percorso che avrebbe potuto essere più breve ma che ha presentato qualche intoppo, come spiega il direttore Ceragioli: “Avevamo emanato un avviso di interesse per l’individuazione di una ditta e di un terreno su cui costruire il centro, ma la prima ditta aggiudicataria è fallita e abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo. Ora è tutto a posto e la ditta costruirà un centro, che ospiterà anche altre attività commerciali, tutto nuovo. Al nostro piano verranno ospitati ambulatori accreditati, anche per medici di medicina generale e tutti gli altri servizi necessari per la Casa della Salute. Da parte nostra, in conto prezzo, abbiamo ceduto alla ditta un terreno sempre nella frazione di Fornoli, che ci permette di risparmiare nell’acquisto del nuovo immobile”.
Per Coreglia il dg Polimeni fa invece un appello alla politica: “Aspettiamo i finanziamenti regionali, e spero che il presidente della commissione sanità Marco Remaschi che è di questa zona, se ne faccia parte attiva, per l’acquisto di una scuola della zona da riconvertire e gestire come centro per malati di Alzheimer dai 12 ai 15 letti”.
Il piano complessivo, ambizioso quanto importante, passerà al vaglio proprio della conferenza dei sindaci del 17 di dicembre. In quella sede Polimeni spiegherà la necessità di razionalizzazione dei servizi sul territorio: “L’azienda – dice Polimeni – fin quando avrà autonomia, andrà avanti su questa strada. Certo, resterà da valutare la destinazione di tutte le altre realtà territoriali una volta che la Casa della Salute sarà nata. Per esempio i centri di San Vito e di via Mordini non è detto che vengano dismessi, ma sicuramente dovranno cambiare di funzione. Il panorama futuro, comunque, parla di salvaguardia delle funzioni in un’ottica di integrazione dei servizi”. Come dire a ogni nuova realtà che si apre e si ammoderna altre perderanno complessivamente la loro utilità. E potrebbero passare nell’area degli edifici da dismettere o da alienare. Dopo l’ex ospedale di Carignano, venduto ad un magnate russo (e per cui la Asl è stata chiamata a rendere conto in Regione, vista la “rarità” di un evento di questo genere) ed in via di ristrutturazione, potrebbe toccare nel 2015 (“Se il mercato ci assiste”, dice Ceragioli) ai complessi di Maggiano, Arliano, pezzi del Campo di Marte, Carraia e alcune strutture della Valle del Serchio. E anche la Casina Rossa, attuale sede del centro di salute mentale, per cui Polimeni dice: “La vedrei bene come sede della nuova maxi Asl”. Per tutti, comunque, le stime del prezzo di vendita sono ridotte del 30 per cento.
Polimeni chiude con il cronoprogramma degli interventi e gli obiettivi futuri: “Subito – dice – e comunque entro gennaio chiuderemo i lavori per la nuova casa della salute a Campo di Marte. Un segnale per cui Lucca non è più ai margini della riorganizzazione della sanità territoriale. Poi si aprirà la nuova sede di Gallicano, per la centralizzazione del dipartimento di prevenzione della Valle. Entro aprile prevediamo, dunque, il trasferimento al padiglione H della direzione di Monte San Quirico. Passaggi successivi saranno i lavori del presidio di Castelnuovo e quelli per il centro disabili a Capannori, che dovrebbero partire a giugno. Per il resto siamo in attesa dei soldi della Regione o, meno probabilmente, del governo”.
Enrico Pace
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