Nolli (PdCi): “Troppi tagli, scuole di Lucca messe in ginocchio”

Appalti storici delle scuole, a rischio servizi anche negli istituti lucchesi. Lo denuncia Francesco Nolli, del partito dei Comunisti Italiani di Lucca. “A Lucca – dice – le scuole belle si fanno con le favelle. Purtroppo dobbiamo denunciare l’ultimo attacco alla scuola pubblica portato dal Governo Renzi ed alle scuole lucchesi in particolare, con la decisione di privare la Provincia di Lucca e la città capoluogo dei finanziamenti pur concordati con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca nei mesi scorsi. Ciò si traduce nell’impossibilità da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto a garantire quei servizi di decoro di scuola bella che, come denunciano unitariamente la Filcams Cgil, la Uiltrasporti Uil e la Fisascat Cisl, sottoscritti in accordi Nazionali tra organizzazioni sindacali, Miur e governo per l’acquisto di servizi aggiuntivi con risorse già disponibili per il biennio 2014/2015, sono stati distribuiti dal Ministero all’Istruzione con criteri incomprensibili e a macchia di leopardo, in cui il nostro territorio non è considerato”.
“Questo vorrà dire – aggiunge Nolli – meno salario per chi lavora nelle cooperative e meno servizi,con taglio alle ore di lavoro e quindi meno sorveglianza e l’impossibilità a garantire per i ragazzi e le famiglie di Lucca e Provincia i requisiti minimi di pulizia e di decoro nelle scuole. Tutto questo sembra inquadrarsi nel cosiddetto Progetto della Buona Scuola in cui la repulsione che questo governo nutre verso tutto ciò che è Pubblico, vantando invece il cosiddetto primato del privato, si concretizza, tra l’altro, nel voler insegnare un mestiere qualsiasi ai giovani, inserendoli nel mondo della produzione con mansioni di basso livello, identificabili con il concetto di apprendistato. Invece noi crediamo che i nostri ragazzi avrebbero bisogno di una Scuola che insegni ad essere Cittadini e quindi a conoscere i propri Diritti ed i propri Doveri, accanto ad uno sforzo verso una cultura che abbia al centro un Nuovo Umanesimo coniugato con le nuove frontiere del Sapere e della Conoscenza, dando loro la possibilità, reale, di accedere al mondo del Lavoro e della Ricerca in maniera adeguata. Non ci serve e non serve all’Italia una scuola ritagliata sui desideri della Confindustria e del padronato che vogliono lavoratori sempre più dequalificati da spremere, negando loro diritti e giusto salario, per poter, con questo, competere sui mercati internazionali. Per ribaltare le scelte di questo governo bisogna aprire una stagione di lotte che veda i Sindacati, tutti gli operatori della scuola, le famiglie, uniti nel difendere insieme la Scuola Pubblica ed i suoi contenuti con il coinvolgimento delle Istituzioni locali”.