Bini (LC): “Sanità, si pensi all’assistenza territoriale e a risolvere le carenze di personale”

“Mentre in questi giorni si è di nuovo acceso il dibattito sul futuro del Campo di Marte, area importantissima per Lucca che deve al più presto essere oggetto di una definizione precisa da chi ne ha la principale competenza urbanistica, preme ribadire come, senza voler sminuire il ruolo dei presidi ospedalieri, la qualità dell’assistenza sanitaria erogata dipenda comunque e innanzitutto dagli operatori e dalla loro professionalità”. Lo sottolinea l’ex consigliere comunale di Lucca Civica, Marco Bini.
“La discussione sulla sanità lucchese – sottolinea – rischia di essere perniciosa perché troppo spesso incentrata sulle tipologie delle strutture e poco su come e quanto tali fabbricati vengono riempiti. Il Pssir 2012-2015 traccia un cammino preciso nell’ottica di una sanità di iniziativa, proattiva, che vuole intervenire per migliorare la qualità della vita nel suo complesso, per prevenire le patologie piuttosto che curarle , per gestire le crescenti cronicità che anche a Lucca riguardano migliaia di anziani, più del 23% di ultrasessantacinquenni presenti nella Piana di Lucca. Ma tutto questo può essere attuato se c’è il personale in numero adeguato per farlo. Se non investiamo in risorse umane quindi, in medici e infermieri da adibire in particolare nei percorsi assistenziali territoriali, ovvero laddove il cittadino può essere preso in carico in contesti di prossimità, a mio avviso sbagliamo l’approccio alle priorità che influiscono direttamente sulla qualità dell’assistenza. Ormai il 56% della spesa sanitaria nazionale è indirizzata al territorio, ed è in questo contesto, nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali con l’ausilio dei medici di famiglia e dei pediatri, che dobbiamo investire in nuove professionalità come ad esempio gli infermieri di famiglia, così da poter integrare le attività del nuovo ospedale San Luca col potenziamento dei distretti e della presa in carico post acuta. In questo modo potranno essere erogate, in tempi più accettabili, le cure per patologie croniche o invalidanti come il diabete, l’Alzheimer, le malattie polmonari croniche, la prevenzione dei tumori, ed altre malattie che condizionano pesantemente la vita di tante famiglie lucchesi”.