Controlli antimafia nelle aziende, firmato il protocollo



Confindustria e Prefettura istituiscono una rete di collaborazione per contrastare la criminalità organizzata e promuovere la trasparenza nella filiera imprenditoriale: muove, infatti, da questo intento la firma del protocollo di legalità del Ministero dell’Interno, avvenuta questa mattina (11 dicembre) alla sede di Assindustria Lucca. A siglare l’accordo sono stati il prefetto di Lucca, Giovanna Cagliostro e la presidente dell’Associazione degli industriai di Lucca, Cristina Galeotti, alla presenza di Carlo La Rotonda, direttore di Confindustria Centro-Sicilia e di Agostino Apolito, di Confindustria Firenze.
“Confindustria ha da sempre dato rilievo al valore del rispetto delle regole e della trasparenza – ha ricordato la presidente Galeotti -: la mancata osservanza di questo principio altera le condizioni di mercato e la libera concorrenza, andando a danneggiare le imprese corrette. Questo protocollo – ha spiegato – deve attivare un circolo virtuoso in grado di premiare le aziende virtuose ed espellere le altre: l’obiettivo finale è favorire il pieno sviluppo del territorio”.
Il protocollo è stato lanciato nel 2010 dal Ministero dell’Interno e rinnovato nel 2012. La firma di quest’oggi simboleggia un impegno a livello provinciale, ma saranno le singole imprese a decidere se aderire o meno al progetto e, di conseguenza, se sottoporsi al procedimento di verifica anti-mafia, previsto per il conseguimento del rating di legalità.
“L’accordo rientra a pieno titolo nel quadro di iniziative promosse dalla Prefettura per il ripristino della legalità – ha affermato il prefetto – un aspetto fondamentale della lotta alla criminalità è costituito dalla prevenzione del fenomeno mafioso, a partire dalla pratica di contraffazione che riguarda in particolare il nostro territorio provinciale e regionale. Proprio nell’ottica della prevenzione-ha chiarito- come Prefettura abbiamo istituito una white list, di cui sono entrate a far parte le imprese che hanno superato la verifica sulla trasparenza con esito positivo: le iscrizioni, che avvengono su base volontaria, hanno una durata di dodici mesi, allo scadere dei quali le aziende possono richiedere un aggiornamento dei dati antimafia. Invitiamo tutte le imprese che non lo avessero già fatto ad iscriversi tramite il percorso telematico disponibile sul nostro sito web”.
L’iscrizione nella white list consente alle aziende intenzionate a sottoscrivere il protocollo di legalità, di bypassare la fase di verifica anti-mafia. Ad oggi ammontano a venticinque le imprese del territorio regolarmente inserite nella lista.
“Il nostro ruolo non è tanto quello di combattere, quanto quello di prevenire la criminalità organizzata-è intervenuto La Rotonda- dobbiamo fare in modo che il tessuto economico non risulti esposto al fenomeno mafioso, che si sviluppa proprio in zone grigie, caratterizzate da rapporti poco trasparenti. Risulta, quindi, importante valorizzare l’aspetto etico del comportamento imprenditoriale e provvedere all’adeguamento del Protocollo alla realtà territoriale di riferimento: a Lucca, ad esempio, dovrà essere elaborata una tipologia di prevenzione diversa da quella siciliana, più attenta agli aspetti tipici del modo di delinquere in questa zona. Ulteriore elemento da tenere in considerazione è il concetto di convenienza- ha detto-: l’imprenditore deve avere un riscontro positivo sia in termini legali, sia dal punto di vista economico”. L’azienda che accetti di sottoporsi a verifica e di impegnarsi nella lotta anti criminalità, infatti, presenta un valore aggiunto rispetto alle altre, una qualifica di affidabilità che, se unita alla volontà di subire uno screening ancora più profondo, consente di accedere ad una corsia privilegiata nei confronti degli istituti erogatori di investimenti.
“La sfida più consistente è far comprendere il valore di queste misure alle imprese- ha dichiarato Apolito-: per questo motivo riteniamo auspicabile una contaminazione positiva da parte delle aziende in regola nei confronti di quelle meno virtuose. Il Protocollo, in questo senso, aiuta a lanciare un segnale significativo dell’importanza della regolarità e della correttezza nei rapporti imprenditoriali”.
Jasmine Cinquini
{youtube}nSBBmgujBZQ{/youtube}