Puccini e coproduzioni, ecco la “mission” del Giglio

11 dicembre 2014 | 17:32
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Puccini e coproduzioni, ecco la “mission” del Giglio

Un “luogo aperto alla città e al territorio, capace di interagire e di collaborare con le politiche culturali, formative, sociali e partecipative” di Lucca e uno spazio “privilegiato nel quale la comunità potrà confrontarsi per entrare in contatto con la pluralità dei linguaggi e delle esperienze creative”. Viene definito così il teatro del Giglio, negli indirizzi culturali approvati dalla commissione consiliare e che stasera (11 dicembre) saranno al vaglio dell’assemblea di Palazzo Santini. La vocazione resterà quella del teatro di tradizione, ma con nuove aperture e possibilità che dovranno derivare dall’interazione con sempre nuovi interlocutori, a cominciare dalle realtà culturali dei comuni limitrofi, per arrivare a Regione Toscana e ministero dei beni culturali. Ovviamente, il teatro dovrà essere in grado di attrarre sponsor pubblici e privati a sostegno delle attività promosse nel campo lirico, della formazione, della prosa e della danza. Per farlo il Giglio dovrà essere più competitivo con le produzioni e coproduzioni di opere.

La lirica dunque continuerà ad essere centrale nell’attività del teatro del Giglio, la cui mission sarà quella di valorizzare ulteriormente la produzione operistica pucciniana e allo stesso tempo dovrà adoperarsi anche nella diffusione dell’opera contemporanea, nella “conoscenza del lavoro dei giovani compositori e l’opera per l’infanzia, cercando quindi un giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. Sarà dunque auspicabile consolidare il rapporto di reciproco arricchimento con la
Fondazione Puccini, con l’Istituto Musicale Boccherini, con il Festival Pucciniano di Torre del Lago”. Per questo la rassegna Lucca i giorni di Puccini dovrà diventare un appuntamento fisso nell’offerta culturale, musicale e turistica della città. “La programmazione teatrale – si legge ancora negli indirizzi culturali del Giglio – dovrà prevedere anche adeguati spazi per la stagione della prosa e per le altre forme artistiche, capaci di attrarre un pubblico più vasto, oltre a quello degli appassionati del settore”.
Nel rapporto con le politiche educative e con il mondo della scuola, sempre secondo gli indirizzi approvati, il Teatro dovrà rappresentare un’occasione per costruire percorsi capaci di formare un pubblico sempre più attento, consapevole, critico e numeroso. “Il Teatro del Giglio – si legge – dovrà dedicare attenzione allo studio e alla riscoperta del Settecento musicale lucchese, periodo fulgido per la tradizione musicale di Lucca, durante il quale molti nostri concittadini operarono sul territorio, in rapporto con grandi artisti europei, lasciando in eredità alla città un ricco patrimonio artistico e culturale”.
Sul fronte educativo, inoltre, il Teatro del Giglio dovrà svolgere inoltre attività di formazione con iniziative e laboratori rivolti al mondo della scuola e ogni attività didattica e formativa programmata potrà trovare il suo naturale supporto informativo nella Biblioteca che ha sede nello stesso edificio.
“Sempre sul fronte della formazione – si legge ancora negli indirizzi culturali -, occorrerà promuovere un vero e proprio programma di eventi formativi, come lezioni concerto, serate con attori dedicate allo scambio di esperienze, una sorta di ‘dietro le quinte’ di alcuni spettacoli, pensiamo anche ad iniziative legate all’attualità, alla comunicazione, al dibattito culturale, al teatro inchiesta”.
Resteranno prioritarie le produzioni e le coproduzioni, in collaborazione con altri teatri nazionali e internazionali, in modo che l’attività sia sostenibile anche economicamente: l’obiettivo è comunque quello di crescere e “vendere” al di fuori delle Mura le opere prodotte e gli allestimenti.
In questa logica, dovrà poi essere costruito un “sistema virtuoso di produzioni, ospitalità e residenze artistiche, ottimizzando le risorse della pubblica amministrazione e ricercando ulteriori disponibilità mediante la partecipazione a bandi per il sostegno delle politiche giovanili e culturali promossi dalla Regione Toscana e dall’Unione Europea”.

Roberto Salotti