


La sede della questura in uno degli edifici dismessi del Campo di Marte. A chiederlo, con una missiva alla Asl e agli altri enti, è il presidente della Provincia Stefano Baccelli. E riapre nuovamente il dibattito per la riqualificazione dell’area.
Insomma, quale futuro per il Campo di Marte? Se lo chiedevano giusto un anno fa enti e istituzioni al teatro del Giglio prima di una serie di botta e risposta che avevano visto l’uno contro l’altro armati il presidente della Provincia Stefano Baccelli e il sindaco Alessandro Tambellini. A un anno di distanza nulla è deciso ma la polemica è ancora viva, anche se gli attori sono cambiati. Ma il presidente della Provincia non molla e non si rassegna alle “affermazioni apodittiche” del direttore generale della Asl 2, Joseph Polimeni. E rilancia sul futuro utilizzo del Campo di Marte, riprendendo in parte qual masterplan presentato al teatro del Giglio e alla città come ipotesi di lavoro per un dibattito che è durato solamente lo spazio di un mese. Ma dalla protesta Baccelli passa alla proposta.
“Con oggi – dice il presidente della Provincia – formalizzo in una lettera indirizzata al direttore generale dell’Azienda Asl 2 di Lucca, Joseph Polimeni ma anche al sottosegretario agli interni, Domenico Manzione, al governatore Enrico Rossi, al prefetto Cagliostro, al questore Ciarambino, al sindaco tambellini e alla Soprintendenza, che dà il via, ritengo, a una vera e propria procedura amministrativa. Nella missiva rappresento una criticità che cerchiamo di trasformare in una opportunità, ovvero quella di creare una nuova questura nel Campo di di Marte. E non più, come inizialmente previsto, nel padiglione rosso, quello vincolato, ma nell’edificio A, quello direttamente prospiciente a piazzale Kennedy, che all’uopo è stato ritenuto idoneo anche dal servizio tecnico della Polizia di Stato in un sopralluogo”.
“Tecnicamente – spiega il presidente Baccelli, accompagnato al tavolo dai fidatissimi Gaddi, Lazzeri e Benedetti – si tratta d una proposta di permuta fra l’immobile di proprietà della Provincia in via Cavour dove ha attualmente sede la questura e una frazione dell’edificio del Campo di Marte dove collocare la nuova sede. Una scelta che, se andasse in porto, non modificherebbe i livelli urbanistici ed impedirebbe la nascita nell’area di nuovi centr commerciali o di nuova edilizia privata. La questura, poi, sarebbe un primo nucleo di quel polo della sicurezza per cui lo stesso sottosegretario agli interni Domenico Manzione, ha avviato un tavvolo per la ricerca di una soluzione che riguarderebbe alche, ad esempio, la Polstrada e la polizia postale”.
Il concetto della permuta, per Baccelli e i suoi tecnici, è semplice: la nuova questura si trasferisce al Campo di Marte con ristrutturazione a carico del nuovo ente proprietario. “E qui – spiega Baccelli – le soluzioni sono due. O un mutuo aperto dalla Provincia per cui realizziamo noi l’immobile, trasformando la locazione che attualmente percepisce in una rata del mutuo oppure facendo intervenire la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che più volte ha dato una disponibilità di massima ad investire in caso di redditività”. “Se non fosse raccolta questa sollecitazione – chiarisce Baccelli – gradirei dalla Asl delle motivazioni serie e non dogmatiche del diniego e della volontà di perseguire la costruzione del nuovo padiglione, decisione di cui io ho avuto conoscenza un mese fa in un incontro proprio con il questore e il sottosegretario Manzione. Anche perché, a differenza di quello che viene detto, non è vero che ci si mette di meno a costruire un padiglione nuovo che a ristrutturare l’esistente e soprattutto ancora non è chiaro in che modo a a chi si vuole vendere, o valorizzare come viene detto in maniera mascherata, il resto del Campo di Marte”.
Con la permuta invece, questa è l’idea della Provincia, la Asl avrebbe un immobile ben più appetibile da mettere sul mercato per recuperare in parte l’investimento fatto per la costruzione del San Luca. “Con il nuovo padiglione, invece – insiste Baccelli – innanzitutto si inserisce un altro elemento di stratificazione urbanistica nella zona. E poi si vuole edificare proprio dove l’ex sindaco Favilla voleva edificare il nuovo ospedale e la Asl ha detto a più mandate che non si poteva fare? Il buon senso vorrebbbe che non si facci asolo una valutazione in termini di costi e benefici, perché la Asl rappresenta un’intera comunità. E magari deve pensare in primo luogo a garantire quei letti di cure intermedie che a gran voce chiedono i comitati. E’ dal 2005 che la Asl sa che sarebbe nato l’ospedale per acuti e non occorreva un esperto di sanità per capire che si sarebbe creato un vulnus: occorrono ben più dei 14 letti recentemente inaugurati, quindi per l’azienda la priorità non dovrebbe essere quella di mettersi in nuove operazioni immobiliari ma di garantire la sanità territoriale e permettere di affrontare le difficoltà oggettive per chi ha superato la fase acuta della malattia”.
“E poi – prosegue Baccelli – a chi pensa di vendere la Asl? Come pensa di ristrutturare? E per di più in un momento storico in cui si è fatto tanto dibattito sul piano paesaggistico presentato dall’assessore Marson. Non è tanto il problema dell’immobile nuovo, infatti, quello che preoccupa, anche se andrebbe in controtendenza con ogni scelta urbanistica anche in questo Comune e anche se non credo affatto che la volumetria resterebbe invariata grazie alla demolizione parziale di alcine strutture esistenti. Il problema è che quella diventerebbe un’area senza una logica e senza buon senso, fatta da una parte di funzioni sanitarie, con parcheggi, servizi e accessi da garantire, dall’altra si vendono degli edifici che possono essere solo tramutati in un grande centro commerciale, perché non è pensabile che ci si facciano dei nuovi appartamenti. A due passi dalla città e in grado di stravolgere la funzione di centro commerciale naturale che ha già il centro storico di Lucca”.
Baccelli conclude, poi, con l’ultima questione. Che apre anche molti dubbi sulle scelte fatte al San Luca proprio dalla Asl: “Come mai – dice Baccelli – si chiede di costruire un nuovo padiglione proprio ora che si è finito di costruire un ospedale nuovo di zecca. Ci andrà Polimeni a spiegarlo alla cittadinanza, che si continua a fare lavori nonostante i tanti soldi spesi per la struttura di San Filippo? Per poi avere un monoblocco che monoblocco non è: la camera mortuaria è poco decorosa ed è lontana, visto che è rimasta a Campo di Marte; l’eliporto non entrerà mai in funzione e tutte le altre questioni aperte”.
“Per questo – conclude Baccelli – noi presentiamo questo atto amministrativo. D’altronde nell’immobilismo, che è quello che sul Campo di Marte c’è stato fin dal 2005, si vede che fine si fa: mentre Palazzo Ducale è stato ristrutturato dalla giunta Tagliasacchi usando i fondi del Giubileo, il complesso di Maggiano è nel degrado più completo”.
E’ sfida aperta, insomma, alla Asl 2 e al direttore generale. Intanto nella sua lettera alle autorità competenti Baccelli, alla luce di quanto esposto, invita i soggetti interessati ad attivare i propri organismi tecnici per procedere alla stima dei valori dei beni da permutare individuando la porzione di immobile di Campo di Marte che, di equivalente valore, potrebbe essere permutato con il palazzo che oggi ospita la Questura. L’Azienda Usl 2 di Lucca – nell’idea di Baccelli -, una volta acquisita la proprietà di questo bene, potrebbe provvedere all’alienazione dello stesso o alla sua valorizzazione, avviando così il processo di recupero delle somme previste dal citato accordo di programma e che, ancora oggi, rimangono invece in carico alla voce delle spese sanitarie.
Enrico Pace
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