Comitato: “Villa Basilica è il vero modello per biomasse”

La notizia della presentazione del nuovo impianto a biomasse di teleriscaldamento di Villa Basilica, offre lo spunto al Comitato Canovetta di S.Pietro a Vico per rispolverare un tema sempre vivo tra i residenti della zona, come l’impianto a biomasse di San Marco. “Non se ne parla più da tempo – dice il responsabile del comitato, Paolo Bottari – ma la possibilità che l’impianto possa iniziare l’attività da un momento all’altro, incombe sempre come una minaccia sulla salute dei residenti e della vicina città di Lucca. Ci dispiace constatare che poco è stato fatto in questi mesi, se non a livello di assicurazioni verbali, da parte degli enti delegati ai controlli e alle verifiche del caso, come se ci si fosse dimenticati dell’esistenza di questo impianto e di tutte le traversie che hanno accompagnato le procedure amministrative autorizzative”.
“Noi del comitato – prosegue la nota – non abbiamo mai calato il grado di attenzione e siamo pronti a prendere ogni iniziativa per tutelarci, perché siamo sempre convinti che manchino i presupposti di rispetto dell’ambiente, della salute e dell’utilità per i cittadini. Fa strano che dopo aver fatto di tutto per ottenere l’autorizzazione da parte dell’Arpat per la messa in funzione dell’impianto, dopo aver dovuto ricorrere agli esami di riparazione, l’azienda da quasi un anno lo tenga fermo, da quando il Tar le ha negato i contributi statali. Questa è una delle tante contraddizioni che accompagnano l’impianto di San Marco che se fosse nato con motivazioni imprenditoriali avrebbe già dovuto essere in funzione e svolgere la sua attività mentre tutte le altre, adesso, sono messe a nudo dall’impianto a biomasse di Villa Basilica, simile solo sulla carta e nel nome. Ben vengano questi impianti in realtà dove si utilizzano prodotti del posto, in questo caso il cippato del proprio bosco, all’insegna della filiera corta o cortissima, creati in località lontane dalle abitazioni e la cui energia termica viene messa a servizio della collettività, in questo caso la frazione di Pariana, che ne trae anche un vantaggio economico e cosa di fondamentale importanza con il coinvolgimento diretto dell’amministrazione comunale nella sua gestione come forma di ulteriore garanzia. Tutto questo non succede con l’impianto di San Marco, utile solo a creare profitti per l’imprenditore, bruciando biomasse di importazione. Per questo chiediamo che i nostri amministratori si facciano carico di riprendere in mano tutta la questione, adottando le misure del caso, prima che sia troppo tardi”.