Insegnanti lucchesi al progetto “Sono come mangio” del Consorzio del Parmigiano Reggiano

Partenza entusiasmante per il progetto Sono come mangio promosso dal Consorzio del Parmigiano Reggiano ed organizzato in collaborazione con la cooperativa reggiana Creativ-Cise. Sabato (13 dicembre) diversi insegnanti della scuola Il cucciolo di Lucca hanno raggiunto il caseificio Fior di latte di Gaggio Montano per il meeting formativo pensato appositamente per loro alla scoperta della produzione di un formaggio la cui storia nasce dalle sapienti mani dei monaci benedettini del 1100. Al suo secondo anno di vita, il progetto propone, proprio in vista del tema dell’Expo milanese, un percorso di educazione alimentare che coinvolge tutti gli attori del panorama scolastico: alunni, insegnanti, dirigenti e genitori. L’obiettivo è di collegare i saperi nutrizionali e le abilità gastronomiche con le storie alimentari delle famiglie, le tradizioni del territorio italiano e i valori scientifici, tecnologici e di sostenibilità delle filiere agroalimentari, prendendo come esempio il sistema del Parmigiano Reggiano.
Dopo l’accoglienza, i docenti hanno potuto assistere alla prima fase di lavorazione del Parmigiano Reggiano: il casaro e i suoi aiutanti, una volta uniti latte scremato e latte intero con siero e caglio, senza alcun additivo, e finita la cottura dei granuli, hanno rotto la cagliata con un attrezzo detto spino, hanno diviso in due parti la massa di formaggio e le hanno sistemate nelle apposite fascere che danno la forma definitiva. Ciò che sempre stupisce di questo procedimento è la coesistenza di macchinari moderni con abilità artigianali uniche che si tramandano da secoli.
I formatori di Creativ hanno, poi, mostrato le vasche di salamoia in cui vengono immerse le forme dopo 2 o 3 giorni dalla produzione per la presa del sale e la formazione della crosta. Successivamente, gli insegnanti si sono spostati in magazzino, luogo in cui il formaggio riposa fino allo scoccare dei 12 mesi quando un esperto del consorzio, chiamato battitore per via del martelletto con cui batte la forma per capire se la pasta è compatta ed omogenea, ne valuta l’idoneità: se la forma viene approvata si imprime il marchio a fuoco che ne identifica la qualità.
Ultima gustosa tappa è stata quella della degustazione sensoriale: un assaggio lento ed accurato, volto a stimolare tutti i sensi, che ha fatto emergere le differenze che si possono cogliere tra due stagionature diverse di Parmigiano Reggiano, riconfermando l’unicità di un prodotto completamente naturale. Importante questo passaggio, perché verrà ripetuto in classe con gli studenti che, guidati dal docente, potranno gustare quello che viene chiamato il “re dei formaggi”.
Agli insegnanti, alla fine, sono stati consegnati tutti i materiali utili a svolgere con i loro alunni il percorso di consapevolezza alimentare che potrà concludersi, a discrezione della scuola, con l’Avventura in caseificio, una visita interattiva ed originale per imparare come viene prodotto il Parmigiano Reggiano. La visita con gli studenti dà la possibilità di partecipare al concorso che premierà le tre presentazioni (multimediali o grafiche) più originali con una Lim, un computer portatile, un videoproiettore e una fotocamera, seguiti da altri premi per categorie speciali. Il percorso proposto permette uno sviluppo multidisciplinare affidato alla creatività degli insegnati, ben prestandosi la filiera del Parmigiano Reggiano all’approfondimento di ogni materia scolastica. L’articolazione prevede una prima parte denominata L’alimentazione in gioco, pensata per suggerire in modo creativo consigli utili ad una corretta nutrizione, ed una seconda che allena lo sviluppo dei cinque sensi. Al progetto è stata dedicata una specifica sezione del sito del Consorzio (www.parmigianoreggiano.it), con una parte accessibile a tutti e una, invece, riservata agli insegnanti accreditati.