




di Gabriele Mori
Ora è ufficiale: all’ospedale San Luca l’elicottero per i soccorsi urgenti non atterrerà mai, nonostante la piattaforma per decolli e atterraggi in realtà sia stata costruita. Arpat ha infatti definitivamente e formalmente negato l’atterraggio e il decollo per motivi ambientali, in primo luogo acustici. “E non solo – ha detto il presidente pro tempore, il sindaco Alessando Tambellini – era improponibile. Con questa soluzione durante la prova di decollo, infatti, l’elicottero portò via le tegole dalle case vicine” .
Insomma, una situazione assai paradossale. Un’ospedale nuovo appena inaugurato e già privato di una funzione che in certe situazioni più essere assai importante per i pazienti. La notizia del diniego di Arpat, l’agenzia regionale per l’ambiente e il territorio, è stata comunicato ufficialmente oggi (17 dicembre) dal direttore generale Joseph Polimeni durante la seduta della conferenza dei sindaci. Gli apparecchi quindi continueranno ad atterrare sugli spalti delle mura urbane, come accadeva quando il nosocomio si trovava al Campo di Marte. Quindi ospedale nuovo ma procedura vecchia, perché il San Luca è troppo vicino alle case. Insomma, un altro elemento che sembra almeno in piccola parte avvalorare, ex post, l’ipotesi che il sito di San Filippo non era idoneo, peraltro condivisa dal direttore generale Polimeni. Sulla questione comunque, per dovere di cronaca, da segnalare che la Asl 2 aveva sempre fatto presente questa criticità per l’atterraggio degli elicotteri. A fine seduta sulla questione il presidente della conferenza dei sindaci ha spiegato: “E’ la solita storia all’italiana per fortuna l’eliporto ci è ci è costato poco, comunque devono risolvere perché noi abbiamo comperato una struttura dove era previsto anche l’eliporto per le emergenze, vorrà dire che gli elicotteri li faremo atterrare sul tetto”( se sarà possibile ndr).
Per il resto nella seduta della conferenza dei sindaci, durante la quale in molti si sarebbero attesi l’elezione del presidente della conferenza zonale della Media Valle e del presidente della conferenza dei sindaci si è parlato di molto altro, soprattutto di questioni di bilancio e di future strutture Sulla governance della conferenza si è tornati a riflettere solo a fine seduta grazie ad un ordine del giorno presentato dal sindaco di Capannori, Luca Menesini. In questo momento infatti l’organo politico è senza un presidente eletto, perché fino a che la Media Valle non avrà eletto il suo presidente della conferenza zonale, non si potrà procedere alle elezione del vertice politico della Asl. Su questo Menesini ha chiesto più attenzione a tutti sindaci, sottolineando che le sedute della conferenza dovrebbero avere una cadenza più precisa e che servirà eleggere velocemente un presidente, per appoggiare e aiutare le scelte che l’azienda è chiamata a fare e dare dei punti di riferimento ai cittadini. Sulla questione Tambellni invece ha sottolineato: “Io sono contrario ad avere un uomo solo al comando e forse la soluzione di un gruppo che faccia le funzione del presidente sarebbe la soluzione auspicabile”.
Il direttore generale Polimeni invece ha chiesto ai dirigenti della Asl di redigere una relazione che fotografi la stato attuale dei servizi per avviare una riflessione sul futuro, fermo restando che, come ha detto “in questa situazione di incertezza politica, presto si rinnoveranno il consiglio regionale e i presidente della regione. Non sappiamo precisamente su quanti finanziamenti potremo contare e inoltre anche la situazione istituzionale è molto fluida, io non mi imbarcherei in nuovi investimenti di medio termine, oltre a quelli che sono già in essere o necessari. Infatti nel 2015 dovremo fare i conti con un taglio di bilancio che equivale al 2,7 per cento stimato sulla base di quello del 2013 per effetto della razionalizzazione delle spese. Inoltre dobbiamo anche fare fronte alle spese crescenti causate dalla gestione del nuovo ospedale. Per questo comunque abbiamo chiesto una deroga sui tagli di bilancio alla Regione”. Per la cronaca quest’anno la Asl ha chiuso il bilancio con un attivo di 10mila euro.
Una posizione, quella di Polimeni, che comunque non impedirà il processo di razionalizzazione e che negli intenti del direttore generale della Asl dovrebbe portare a una sanità più presente sui territori con strutture specifiche per le varie fasi sanitarie a cominciare dalle cure intermedie, dalle case della salute e dalle strutture ambulatoriali, “dove – ha precisato Polimeni — i medici devono garantire lo stesso livello degli ospedali”. Infine nel 2015 dovrà essere affrontata anche la questione della gestione delle strutture socio-sanitarie che andranno verso una gestione più comune, attualmente infatti in parte sono gestite dai municipi, come a Capannor,i e in parte direttamente dalla Asl.
Insomma un 2015 per la sanità di tagli e di riorganizzazioni, dettate in primo luogo dalle esigenze imposte dalla riduzione di risorse, ma ch Polimeni vuole trasformare in un’opportunità per attivare un serie di servizi più moderni e più mirati.
Nella relazione è stata anche affrontata la questione della fughe ospedaliere che al momento nella Asl 2 sono scese al 25 per cento, ovvero un quarto dei cittadini della Asl che ricorrono agli ospedali non si recano in quelli competenza, ma vanno fuori. “Questo fenomeno – ha spiegato Polimeni – è determinato da tre questioni la posizione geografica del paziente, spesso infatti vivono piú vicino alle strutture di altre Asl, alle brache specialistiche di area vasta, ma gai più attrezzate altrove e in parte ad altri fattori. Di sicuro dove abbiamo specialisti bravi l’utenza aumenta e le fughe calano drasticamente ad esempio in Valle del Serchio da quando abbiamo spostato alcuni medici dell’ortopedia da Lucca, le cose sono nettamente migliorare per questa specialità”.
Ultimi elementi emersi nella conferenza dei sindaci per quanto riguarda la sanità dell’immediato futuro riguardano le specialità di area vasta. A Lucca avrà infatti la sede del laboratorio di microbiologia che è ritenuto un’eccellenza. robabilmente su territorio verranno dislocati altri mezzi e medici per l’emergenza urgenza, in altre parole più ambulanze e auto mediche in nuovi punti strategici della Media Valle, Garfagnana e Piana di Lucca. Infine una nota positiva. Secondo le indagini interne della Asl il 92 per cento dei pazienti ha dichiarato di essere soddisfatto del trattamento sanitario ricevuto.
FOTO – La riunione della conferenza dei sindaci dell’Asl dove è stata affrontata la questione eliporto
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