Piano paesaggistico, coro di no al convegno di FI

19 dicembre 2014 | 16:29
Share0
Piano paesaggistico, coro di no al convegno di FI

Sono 76 le osservazioni al Piano paesaggistico provenienti dalla provincia di Lucca: 26 presentate dai Comuni, 11 da privati cittadini, 8 da associazioni e ordini professionali, 31 da aziende, una da un’Istituzione pubblica. “Oltre il 10% del totale delle 603 osservazioni presentate provengono dai territori della nostra provincia. Una mole che sta a significare le preoccupazioni di tanti soggetti pubblici e privati di fronte a un Piano che si basa su un centralismo pericoloso che colpisce l’economia e limita le prerogative dei Comuni, tant’è che ben 22 hanno richiesto modifiche. Non ne ha presentate invece la Provincia di Lucca, un’assenza che trovo immotivata”. Così il presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giovanni Santini aprendo i lavori dell’incontro Proposte contro la decrescita, tenutosi stamani a Lucca, tappa del giro della giro della Toscana che i consiglieri azzurri stanno effettuando per dire no al Piano paesaggistico adottato dalla Giunta regionale nel luglio scorso e ad oggi in attesa di essere approvato dopo la fase dell’esame delle osservazioni.

“Un esame il cui esito è ancora ignoto – ha incalzato – visto che ancora non sappiamo quali e quante sono state accolte. Resta il dato delle critiche che il Piano ha ricevuto e che Forza Italia ha raccolto durante le iniziative in tutta la regione. Non vogliamo farne una battaglia di bandiera, poiché potrebbe rappresentare un limite, ma una battaglia per la Toscana intera”, ha concluso Santini aprendo agli interventi delle categorie economiche, degli ordini professionali e delle Istituzioni della provincia di Lucca.
Il primo a prendere la parola è stato Mauro Carnicelli, in rappresentanza della Camera di Commercio, che ha elencato tre criticità: il centralismo che crea un cortocircuito tra Regione e Comuni, una scarsa considerazione dell’agricoltura, la questione dei coni visivi che pongono seri limiti al settore produttivo, ad esempio le cartiere. “Evidentemente non sono state ben capite le peculiarità del territorio di Lucca e della Piana”, ha chiosato Carnicelli.
A seguire l’intervento di Claudio Romiti, direttore di Assindustria, che ha manifestato le preoccupazioni dell’associazione per le prescrizioni contenute nel Piano, rivendicando l’impegno per la sostenibilità ambientale profuso dagli industriali e auspicando la sospensione dell’iter e l’apertura di un confronto tra amministrazione regionale e categorie. “I mercati e i processi produttivi – ha concluso Romiti – non si fanno per legge. Di fronte a questo Piano sembra di essere vassalli in una Regione ‘Signora’”.
Quindi è stata la volta di Pietro Lucchesi, presidente dell’ordine dei Geometri: “Il piano fotografa una situazione che non esiste. Si è pensato alla Toscana che era e non a quella che sarà, andando contro a tutti: dagli ordini professionali alle categorie economiche”. “Con questo piano si vietano nei fatti gli investimenti, e questo suscita timore per il tessuto economico e commerciale lucchese», ha aggiunto nel suo intervento Rodolfo Pasquini, direttore di Confcommercio. Secondo il presidente dell’Ordine degli Architetti Elvio Cecchini nel piano “si rilevano forti criticità. Non si può far decidere dall’alto un disegno di paesaggio che non corrisponde alla realtà».
In rappresentanza dei Comuni i sindaci di Altopascio e Fabbriche di Vergemoli Maurizio Marchetti e Michele Giannini, entrambi concordi nell’evidenziare i vicoli eccessivi posti nei confronti delle amministrazioni comunali. “Si invoca meno burocrazia, ma le conseguenze del Piano vanno della direzione esattamente opposta”, ha attaccato Marchetti, cui ha fatto eco Giannini sottolineando come si sia di fronte a un atto “scritto da professori lontanissimi dalla realtà”.
Infine parola ai consiglieri regionali di Forza Italia Jacopo Ferri e Salvadore Bartolomei: “Vien da pensare che Rossi, dopo quattro anni di niente, abbia varato questo Piano e scatenato le critiche seguenti per poter testimoniare di aver fatto qualcosa”, ha detto Ferri. “Il gruppo di Forza Italia – ha aggiunto Bartolomei – proseguirà sino all’ultimo momento utile nel suo impegno per ottenere il ritiro del Piano nell’interesse dei territori e dei cittadini”.
Impegno confermato dal coordinatore regionale di Forza Italia Massimo Parisi nell’intervento conclusivo del dibattito: “Siamo di fronte a un atto figlio di un’altra epoca, un atto ideologico, quindi non emendabile. Faremo di tutto perché sia revocato, e auspichiamo che anche le altre forze d’opposizione ci seguano in questo percorso che non esclude eventuali azioni ostruzionistiche. Crediamo giusto che siano i toscani a poter scegliere alle prossime elezioni tra chi presenterà un Piano di tremila pagine e chi, come Forza Italia, uno di tremila parole”.