Riforma Province, Per Lucca: “Tambellini si svegli”

“Come il nostro movimento, naturalmente inascoltato, aveva già preannunciato, l’abolizione delle province si sarebbe presto risolta in un bagno di sangue per le città medie ed in particolare per la nostra Lucca”. Per Lucca e i suoi paesi passa all’attacco nei giorni che vedono protagonista la mobilitazione dei dipendenti della Provincia di Lucca. “Il disegno di legge Delrio infatti non da un quadro preciso su quali nuove entità dovrebbero subentrare alle province. La vaghezza del testo lascia supporre che le funzioni di area vasta saranno esercitate in parte da unioni libere di comuni, in parte dalle regioni. Di fatto, mentre media valle del Serchio, Versilia e Garfagnana hanno riorganizzato le unioni di comuni, nella pianura di Lucca il tema non è stato nemmeno affrontato dai sindaci. In queste condizioni il destino degli uffici e dei loro dipendenti è fatalmente alla mercé del governo e della regione, cosa che non lascia presagire nulla di buono”.
“Quasi 250 dipendenti della Provincia, che oggi hanno la loro sede di lavoro a Palazzo Ducale – aggiunge Per Lucca -, rischiano di essere trasferiti in altre sedi più o meno lontane da Lucca. Questo con effetti potenzialmente devastanti per il centro storico e per i servizi al cittadino. Si pensi che, solo per fare un esempio, se nessuno interverrà, tra pochi mesi, un proprietario di Brancoli o di Vorno potrebbe dover andare Borgo a Mozzano solo per presentare una dichiarazione di taglio di bosco. L’ufficio di Lucca rischia infatti di essere presto chiuso. Fino ad oggi la città ha ospitato gli uffici provinciali, con una ricaduta occupazionale diretta; inoltre tali uffici offrono servizi di area vasta a più di trenta comuni con circa 380.000 abitanti e questo ha ricadute evidenti sull’economia del centro storico. In questo quadro il Sindaco Tambellini si è segnalato per l’incapacità di pensiero e di azione. Nei mesi scorsi abbiamo ripetutamente chiesto al Sindaco di farsi promotore, aprendo una trattativa con gli altri comuni del territorio, della nascita di una nuova unione di comuni che raggruppi gli enti della pianura lucchese e della media valle del Serchio ed eventualmente anche alcuni comuni della Valdinievole. Ovviamente tale Unione di Comuni potrebbe svolgere i servizi di area vasta per i territori suddetti”.
“Per Lucca e i suoi paesi – si aggiunge nella nota – ritiene che la nuova unione dovrà aver sede presso il Palazzo Ducale, fatto salvo il permanere in Borgo a Mozzano di una sede staccata che mantenga l’attuale numero di impiegati e continui ad erogare i servizi oggi propri dell’Unione dei Comuni della Media Valle del Serchio. Le ipotesi di fare del palazzo un Museo ci sembrano scellerate e indice di una mentalità che considera già persa la battaglia per mantenere il ruolo della città. Altrettanto silente Tambellini è sul delicatissimo tema del mantenimento nella nostra città della sede principale dei servizi di area vasta decentrati da Stato e Regione. Manca totalmente un dialogo con l’amministrazione regionale dalla quale il sindaco di Lucca prende solo ordini. La Regione per altro non sembra avere alcuna intenzione di mantenere a Lucca gli uffici oggi presenti. Esemplari sono le recenti scelte in materia di sala operativa del 118 e di Consorzio di Bonifica Toscana Nord. Entrambe le strutture avranno sede a Viareggio, con buona pace di Lucca e dei lucchesi. Se il buongiorno si vede dal mattino nei prossimi mesi ed anni la città di Lucca perderà centinaia di posti di lavoro. Eppure Lucca ha infatti i contenitori architettonici di proprietà pubblica, in particolare il Palazzo Ducale e la ex Manifattura dei Tabacchi, tali da poter continuare ad ospitare strutture amministrative senza costi aggiuntivi; si eviterebbe inoltre lo smembramento degli uffici oggi provinciali, disperdendo le conoscenze e le capacità operative esistenti. Naturalmente per dialogare con la Regione occorre essere all’occorrenza capaci di assumere posizioni forti smettendo di comportarsi con la sudditanza che purtroppo il sindaco ha fin qui mostrato. Un dialogo altrettanto importante andrebbe aperto con il governo nazionale, d’intesa e con la collaborazione del presidente della Regione, per mantenere alla città di Lucca i principali uffici statali di area vasta. Lucca, cerchiamo di non scordarlo, ha un ruolo storico di centro amministrativo territoriale, ruolo che essa ha sempre avuto dall’epoca della sua fondazione ad oggi. Lucca, dopo il 1817, in virtù di quanto disposto dal Congresso di Vienna, fu una delle otto città italiane capitali di stato. Abbiamo quindi una importante e lunghissima storia di interazione con il territorio circostante, una storia che non può e non deve essere cancellata con un tratto di penna”.