Confartigianato Imprese: “Con legge di stabilità addio risparmi per le bollette”. Agevolazioni per gli autotrasportatori

“Nel 2015 piccole imprese e famiglie rischiano di non vedere i 700 milioni di risparmi sul costo dell’energia elettrica previsti dal decreto taglia-bollette”. E’ questo l’allarme di Confartigianato Lucca, dopo l’approvazione della legge di stabilità: “Ad annullare i benefici per i consumatori – spiega l’associazione di categoria – è l’effetto di una norma della Legge di stabilità che prevede la cessione della rete elettrica delle Ferrovie dello Stato a Terna (il gestore del sistema di trasmissione nazionale di energia elettrica). Costo della vendita circa 1 miliardo di euro, tale è il valore della rete elettrica delle Ferrovie dello Stato che, in questi anni, è stata in gran parte finanziata con contributi pubblici, quindi con le tasse dei cittadini. E ora questo miliardo, oltre a 100 milioni per interventi di manutenzione della rete, Terna li potrà recuperare, guarda caso, proprio con aumenti delle tariffe dell’energia elettrica. Un’operazione a costo zero, anzi, vantaggiosa per Ferrovie di Stato e Terna, ma che potrebbe gravare pesantemente sulle tasche dei cittadini. I quali, pagheranno due volte”. “Con le norme tagliabollette del decreto competitività – sottolinea il presidente di Confartigianato Costante Martinucci – ci aspettavamo un’inversione di tendenza nelle politiche sul costo dell’energia che pesa soprattutto sugli artigiani e sulle piccole imprese e ne compromette la competitività. Basti dire che le Pmi italiane pagano l’energia il 30 per cento in più rispetto alla media europea. Invece, sembra continuare un comportamento contradditorio da parte del governo: con una mano dà, con l’altra prende dalle tasche degli imprenditori e dei cittadini per operazioni di finanza pubblica. Una sorta di gioco delle tre carte: e in questo caso, dall’operazione Ferrovie – Terna, gli unici a rimetterci sarebbero, ancora una volta, proprio i consumatori”.
Importanti novità, invece, per l’autotrasporto, sempre nel testo approvato ieri alla Camera: “Si tratta della modifica delle definizioni di vettore e di committente nel settore dell’autotrasporto (decreto legislativo 286/2005), l’introduzione e la disciplina della figura del sub-vettore, circoscrivendo la pratica della sub-vezione, e ridefinendo le caratteristiche generali e le condizioni del contratto di trasporto merci previste dall’art. 83-bis del decreto legge 112 del 2008; l’introduzione di una nuova disciplina della sub-vezione che ne limita l’utilizzo prevedendo la richiesta del consenso del committente e l’impossibilità per il sub-vettore di affidare a sua volta a terzi il trasporto. In tutti i casi, il vettore primo assume gli oneri e le responsabilità gravanti sul committente connessi alla verifica della regolarità del sub-vettore, rispondendone direttamente. Nella definizione di sub-vettore si comprende anche l’impresa estera abilitata e svolgere trasporto internazionale e di cabotaggio stradale in territorio italiano, nel rispetto della normativa comunitaria; la verifica, da parte del committente, della regolarità del vettore rispetto agli adempimenti degli obblighi retributivi, previdenziali e assicurativi, tramite una documentazione proveniente dall’autotrasportatore e l’aumento del limite massimo della sanzione da milla 10mila euro, in caso di ritardato pagamento della fattura di autotrasporto”. Fra le agevolazioni previste “le agevolazioni sulle accise tornano al 100% fino al 2018 (dal 1° gennaio avrebbero avuto un aiuto ridotto del 15% in base a quanto previsto dal ddl di stabilità presentato alla Camera); stop alle agevolazioni per gli autotrasportatori con mezzi Euro 0 che non potranno più avere l’agevolazione ridotta del 15% che era stata prevista dal 1 gennaio 2015; divieto di circolazione da 2019 per i veicoli a motore categorie M2 e M3 (veicoli per il trasporto di persone, con più di otto posti e massa massima non superiore e superiore a 5 t) alimentati a benzina o gasolio Euro 0”.