Slitta la delocalizzazione delle imprese lungo il Serchio

Si allungano i tempi per la delocalizzazione degli impianti di frantumazione e lavorazione degli inerti che si trovano lungo il corso del fiume Serchio. Secondo il protocollo d’intesa firmato dal Comune di Lucca con l’Autorità di Bacino, l’associazione industriali e le aziende coinvolte sul territorio (in tutto 8 imprese), l’iter per la predisposizione delle varianti urbanistiche necessarie al trasferimento delle attività sarebbe dovuto partire entro il 31 dicembre di quest’anno. Le nuove norme contenute nel piano paesaggistico regionale, tuttavia, hanno introdotto novità che hanno rimesso tutto in discussione. In particolare, secondo quanto si legge nell’integrazione al protocollo sottoscritto già nel 2009, i nuovi siti indicati dalle stesse aziende non risultano compatibili con i limiti e le prescrizioni imposte dal regolamento regionale, recentemente approvato.
E’ per questo che con un addendum al protocollo originario, l’amministrazione comunale che si era mossa entro i termini richiedendo alle aziende di fornire indicazioni su eventuali nuove collocazioni ha rivisitato tempistiche e modalità per rendere effettiva la delocalizzazione che ha come termine massimo il 2019.
La scadenza per far partire l’iter delle varianti urbanistiche eventualmente necessarie è stata infatti posticipata al 31 dicembre del 2015 e gli strumenti urbanistici dovranno diventare effettivi entro la fine del 2017. Un rinvio che è un atto dovuto e che prevede, in accordo con l’Autorità di Bacino il rinnovo dei permessi alle attività, fino alle scadenze dei protocolli successivi. Intanto, però, per fissare i prossimi passaggi, l’amministrazione comunale di Lucca chiede alle imprese e alle associazioni coinvolte di sedersi ad un tavolo tecnico per vagliare le soluzioni migliori e realizzabili nel più breve tempo possibile.