Tassa di soggiorno, modifiche alle porte: “No rincari”

8 gennaio 2015 | 15:45
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Tassa di soggiorno, modifiche alle porte: “No rincari”

Riuscirà il 2015 a portare un po’ di sollievo agli albergatori, dopo un anno, quello appena concluso, durante il quale oltre alla crisi, al maltempo e chi più ne ha più ne metta, anche la tassa di soggiorno ha fatto la parte del leone nella partita sul turismo? Le modifiche all’imposta sembrano imminenti, funzionali non solo alla regolarizzazione della tassa ma anche utili a frenare l’evasione. Entro fine mese, infatti, il Comune incontrerà le associazioni di categoria per illustrare le modifiche al regolamento, anche se con ogni probabilità passerà la proposta di basare la tassa di soggiorno non più sulle camere della struttura ricettiva, ma sulle stelle. Detta così sembra semplice. Più l’albergo è stellato, più si paga di tassa. Il dubbio, che attanaglia gli albergatori, è a quanto ammonterà questo “più”. Il Comune di Lucca si atterrà alle cifre delle altre città limitrofe? A Pisa e Montecatini l’hotel 4 stelle ha un’imposta di 2 euro, quello a 3 stelle di 1,50 euro e quello a 2 stelle di un euro. Ed è a questi numeri che punta anche Federalberghi Confcommercio, nella speranza che Lucca voglia mantenersi competitiva. Anche alla luce delle già numerose contraddizioni all’interno della stessa provincia.

A Capannori, infatti, la tassa di soggiorno non c’è, e va da sé che le strutture di questo comune siano avvantaggiate. Il paradosso si coglie facilemente se si prendono a esempio due alberghi come l’Hotel Guinigi e l’Hotel Hambros. Distanti pochi metri l’uno dall’altro, entrambi 4 stelle, ma con una sostanziale differenza: al Guinigi si paga l’imposta, perché è su territorio lucchese, all’Hambros, capannorese, invece no. Con ogni probabilità un fattore determinante nella scelta del soggiorno, soprattutto per i tour operator ai quali, quando il gruppo di turisti è consistente, la tassa può costare anche centinaia di euro. Un vero e proprio confine, dunque, quello tracciato dalla già mal digerita imposta, che divide la provincia in zone “con” e “senza” tassa. Una ragione in più, secondo Federalberghi, per non aggravare le cifre. “Ci auguriamo davvero che l’importo non cambierà di molto – dice il presidente di Federalberghi Confcommercio Pietro Bonino -. Già gli alberghi di Lucca soffrono il fatto che a Capannori l’imposta sia inesistente, costretti così a svalutare il prezzo delle camere per essere competitivi. Già ci sono differenze tra le strutture del centro e quelle della periferia per quello che riguarda parcheggio, suolo pubblico e arredo urbano. Se a tutto questo caos aggiungiamo anche cifre esose sarà davvero dura. Noi più che manifestare le nostre perplessità non sappiamo che fare, abbiamo le mani legate. Anche se non dovesse andarci bene il nuovo regolamento non possiamo certo non pagare”. Ancora non c’è la data della prossima riunione dell’Osservatorio Turistico di destinazione, occasione durante la quale, con ogni probabilità, verrà annunciato il nuovo regolamento. Intanto, però, il 15 gennaio scade il pagamento dell’imposta per il trimestre ottobre-novembre-dicembre. Di certo entro fine mese dovrà essere tutto definito. Con aprile, infatti, inizierà la stagione di massimo afflusso turistico e Lucca non può farsi trovare impreparata.

Alice Baccini