
Riforma delle Province, non solo ombre sul futuro dei lavoratori. C’è un nodo, annoso, relativo alla nascita delle nuove Province, gli enti di secondo grado eletti dai rappresentanti dei Comuni al momento della decadenza degli enti che fino ad oggi conosciamo. Ed è quella del patrimonio. Negli anni, infatti, le Province hanno acquisito, mantenuto e in qualche caso anche riqualificato e ristrutturato, beni di assoluto pregio che adesso potrebbero rischiare di perdere il loro appeal e di non essere più fruibili al pubblico anche nella loro bellezza monumentale.
E’ il caso, in particolare, di Palazzo Ducale. Uno dei monumenti più belli della città e che negli ultimi quindici anni, anche grazie alla Fabbrica del Palazzo di tagliasacchiana memoria, è tornato ai suoi antichi splendori. Il quartiere di parata, in particolare, da anni ormai ospita eventi, mostre, conferenze, convegni, all’interno di sale tutte da vivere e da visitare per la loro bellezza.
Anche per queste realtà il futuro è incerto. Se rimane indubbio, infatti, che la proprietà passerà di mano alle nuove Province è molto probabile che le stesse non occupino, o non abbiano risorse per farlo, tutte le parti del Palazzo. Da tempo, quindi, l’amministrazione guidata da Stefano Baccelli sta pensando a soluzioni per non disperdere un patrimonio che ha tutte le caratteristiche anche per attrarre visitatori e turisti. L’idea è già in bozza, anche se deve svilupparsi, attraverso un tavoli di lavoro che coinvolge diversi enti, nei prossimi mesi. Si parla, infatti, di una convenzione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per la gestione e la manutenzione dei saloni monumentali del Palazzo per garantirne la fruizione culturale. Visite, anche guidate, dunque, eventi, mostre, convegni, conferenze e quant’altro, affidati alla principale fondazione bancaria cittadina, che sarebbe però tenuta a sostenere i (notevoli) costi per la manutenzione delle sale e della struttura.
Un’ipotesi è allo studio anche per l’affidamento del museo del Risorgimento, del museo dell’emigrazione della Fondazione Cresci e dell’ex caffetteria, per cuio esiste un discorso già avviato con la Fondazione Banca del Monte di Lucca. Oltre ai due musei, in particolare, nella ex caffetteria potrebbe nascere uno spazio dedicato a workshop ed esposizioni di artigiani locali.
C’è poi una ipotesi tutta ancora da percorrere e che riguarda la sede della Prefettura di Lucca e la caserma dei carabinieri di Cortile degli Svizzeri, entrambi spazi che potrebbero essere recuperati, in periodo di spending review. Sia la prefettura sia i carabinieri, infatti, potrebbero trovare spazio in un riqualificato Palazzo Pretorio, assieme all’autorità di Bacino del Serchio. E a quel punto la caserma potrebbe ospitare uffici pubblici della nuova provincia, della Regione (che ha comunque già effettuuato sopralluoghi a Palazzo Ducale per conoscerne la dislocazione) o di altri enti mentre le sale attualmente occupate dalla prefettura potrebbero essere aperte (anche a pagamento) ai visitatori assieme al quartiere di parata attualmente annesso agli uffici della Provincia.
Una prospettiva, questa, seppur ancora tutta da valutare, che permetterebbe di salvaguardare il palazzo storico e allo stesso tempo anche di “fare cassa” per permetterne la manutenzione in periodi di difficoltà di bilancio.
Enrico Pace
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