Riforma Del Rio, summit Provincia-Comuni sugli scenari

Nessun rischio per il futuro occupazionale dei lavoratori della Provincia ma allo stesso tempo la necessità di una sinergia con i Comuni per garantirne l’utilizzo ed evitare il rischio demansionamento. Il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, conferma dai microfoni di Dì Lucca, durante la trasmissione Due in Diretta, che si farà da garante, come chiesto dai sindacati e cone confermato dall’ordine del giorno unanime durante il consiglio provinciale straordinario di fine dicembre, per la ricerca di soluzioni condivise con tutti i soggetti interessati agli effetti della riforma Del Rio. Sarà convocato nei prossimi giorni, infatti, un summit fra amministrazione provinciale e sindaci dei diversi Comuni della provincia per affrontare la situazione. Che è però irrimediabilmente legata anche alle scelte che farà la Regione Toscana in ordine alle competenze che non saranno più affidate al nuovo ente di secondo livello che sarà eletto dopo la decadenza dell’attuale giunta e del Consiglio. Da questo dipenderà l’allocazione dei dipendenti ai diversi enti ed anche coloro che resteranno, invece, a servizio della “nuova” Provincia. “Come già detto in più occasioni – ha detto il presidente della Provincia Stefano Baccelli – nessuno dei dipendenti perderà il lavoro. Il rischio è però che non ne venga sfruttata a pieno la loro professionalità, che significa anche perdita di qualità nei servizi che comunque dovranno essere erogati ai cittadini. E questa è una cosa da evitare”.
Un tema che sta particolarmente a cuore al presidente della Provincia è quello della Protezione Civile: “Ha senso – dice Baccelli – che i trenta cantonieri della Provincia siano suddivisi nel territorio nei diversi Comuni senza collegamento l’uno con l’altro? Quello della Protezione Civile è inevitabilmente un servizio comprensoriale, che ha necessità di un forte coordinamento centrale. Per questo spero che non sia affidato ai singoli Comuni, ma semmai a realtà più vaste come le Comunità Montane o le Unioni dei Comuni”. Se non proprio alla stessa “nuova” Provincia, sicuramente più vicina al territorio, e a conoscenza delle sue criticità, meglio della Regione Toscana.
Di certo resta il fatto che la spesa per il personale dovrà essere ridotta del 50 per cento. Ed oltre al tema delle competenze con la Regione bisognerà discutere delle risorse da allocare agli enti cui verranno trasferite le nuove competenze anche per il pagamento del personale dedicato. A questo dovrà servire il tavolo di confronto con gli enti locali. Perché non diminuisca non solo il fattore occupazionale, che pare non essere a rischio, quanto la qualità dei servizi al cittadino.
Enrico Pace
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