Province, Rossi conferma: Regione acquisirà alcune funzioni

17 gennaio 2015 | 15:07
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Province, Rossi conferma: Regione acquisirà alcune funzioni

L’incontro per l’inaugurazione della nuova casermetta San Pietro (sopra porta San Jacopo) ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto sulla delicata situazione vissuta dai dipendenti delle province, stante la presenza del governatore Enrico Rossi e del senatore Andrea Marcucci. A fornire il pretesto per la discussione, proseguita poi a margine dell’incontro, è stato il sindaco Alessandro Tambellini: “I lucchesi dovettero riacquistare nuovamente le mura dal demanio – ha detto – e c’è da augurarsi che un evento simile non si riproduca con Palazzo Ducale. Con tutti gli sforzi che stiamo facendo per riqualificare la città sarebbe un duro colpo”. Pronta la replica di Marcucci prima e Rossi poi.

“Lucca non perderà il suo Palazzo ducale e, conseguentemente, non avrà bisogno di riacquistarlo – spiega il senatore – anche perché dobbiamo uscire dall’equivoco che le province stiano andando verso la loro chiusura. Le province saranno oggetto di una profonda operazione di trasformazione e nessun posto di lavoro verrà perduto”. Sul punto gli fa eco il governatore Rossi, ribadendo e confermando alcuni concetti espressi già nei giorni scorsi: “Non dovrete ricomprare nessun palazzo – spiega – anche perché la Regione è molto impegnata su questo fronte. Io, in realtà, una serie di proposte per salvare le province le avevo fatte, ma abbiamo preso atto che il Governo ha deciso in maniera differente. Oggi la nostra idea è che alcune funzioni possano tornare sotto il controllo regionale: mi riferisco in modo particolare ad agricoltura, caccia, pesca e formazione, oltre a quelle che sono le questioni ambientali e tutta la fase organizzativa che le riguarda. L’importante è non sovrapporsi: quello che faranno le regioni non dovranno farlo i Comuni. Vogliamo una Toscana efficiente e leggera e la riorganizzazione che scaturirà da questa fase dovrà essere la migliore possibile. Per il resto state sereni: abbiamo già troppi immobili di cui anzi dovremmo liberarci, non ne vogliamo di nuovi”.

Paolo Lazzari

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