
Stato di agitazione tra gli 80 dipendenti del Mercatone Uno di Lucca e Altopascio dopo che la società ha presentato richiesta di concordato in bianco. I lavoratori che già hanno i contratti di solidarietà sono preoccupati per il loro destino. La notizia della presentazione del concordato ha già mobilitato dipendenti e sindacati anche di altre regioni. A Lucca i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs non cadono dalle nuvole. “Purtroppo – si legge in una nota – la notizia non ci ha sorpreso, poiché avevamo già compreso negli ultimi mesi che la situazione aziendale stava rapidamente degenerando. Negli ultimi tre anni abbiamo sottoscritto accordi sindacali per l’utilizzo dei contratti di solidarietà, che dovevano avere lo scopo di consentire un processo di riorganizzazione dei punti vendita, tale da rilanciare l’azienda e renderla competitiva e contenere, al contempo, il costo del lavoro per salvaguardare l’occupazione. L’immobilismo, la mancanza di iniziativa anche sul piano commerciale hanno invece caratterizzato l’andamento degli ultimi tre anni, contribuendo ad aggravare gli inevitabili effetti della crisi economica. A nulla, quindi, sono serviti i sacrifici che lavoratrici e lavoratori, che in molti casi lavorano in Mercatone Business da 15 o 20 anni ed oltre, hanno fatto negli ultimi anni”.
“Ora a fronte dell’ultima grave notizia – proseguono i sindacati -, non abbiamo avuto informazione alcuna circa le ricadute che l’istanza di concordato preventivo potrà avere sui dipendenti di Mercatone Business e non abbiamo alcuna informazione sul piano industriale che dovrà necessariamente essere presentato al Tribunale di Bologna. Siamo comununque fortemente preoccupati rispetto al pagamento della solidarietà, che per altro con gli ultimi eventi subirà sicuramente un ulteriore incremento in termini di utilizzo di ore, con riduzione dell’attività lavorativa dei dipendenti e dello loro stipendio. È’ per questo che riteniamo necessaria l’apertura di un tavolo a livello Nazionale sia con l’azienda che con le massime istituzioni, a cui chiederemo di farsi garanti della salvaguardia di lavoratrici e lavoratori. I massimi vertici aziendali, le istituzioni, i commissari nominati dal tribunale, non potranno prescindere dal diritto dei lavoratori ad essere rappresentati e tutelati. Perciò, a sostegno delle giuste istanze dei dipendenti del Gruppo Mercatone Business, proclamiamo lo stato di agitazione, riservandoci di promuovere ogni eventuale iniziativa di mobilitazione”.