Lavori pubblici partecipati, novità per il 2015

28 gennaio 2015 | 15:46
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Lavori pubblici partecipati, novità per il 2015

Lavori pubblici partecipati, atto secondo. Dopo il primo anno di laboratori sperimentali, che hanno coinvolto i cittadini delle diverse frazioni del territorio per l’individuazione di cinque lavori pubblici da inserire prioritariamente nel piano triennale lavori pubblici 2015-2018, che si è conclusa lo scorso 20 gennaio (Leggi l’articolo), si pensa già al futuro. E a quelle modifiche al procedimento più volte richieste durante i consigli straordinari organizzati nei diversi territori e poi emerse anche in sede di primo bilancio dell’attività anche all’interno della commissione partecipazione. Il secondo step della partecipazione legata ai lavori pubblici è stato affrontato nella giornata di oggi (28 gennaio) proprio dai consiglieri della commissione guidata da Renato Bonturi (Pd) alla presenza dell’assessore competente Antonio Sichi. Sichi ha tracciato il quadro di quanto realizzato, a costo praticamente zero, in un anno. Laboratori divisi per cinque zone del territorio, consiglio comunali straordinari nel territorio e, alla fine del percorso, la giunta aperta ai rappresentanti dei cittadini in cui è stato formalizzato l’inserimento dei lavori “scelti” dai cittadini all’interno del piano triennale delle opere pubbliche. Un percorso, ampiamenta annunciato come sperimentale che, per il futuro, avrà degli aggiustamenti. Anch’essi, in qualche modo, legati alla partecipazione. Alla fine del percorso dello scorso anno, infatti, gli uffici del Comune hanno inviato a tutti i partecipanti un questionario da riempire per capire potenzialità e criticità della procedura e per intervenire nell’organizzazione dei prossimi laboratori.

Da qui sono emerse le novità illustrate oggi dall’assessore Antonio Sichi. Innanzitutto addio ai consigli comunali straordinari decentrati: non ci sarà, in sostanza, il momento di “restituzione” classico nel territorio con l’assise comunale che recepisce in un ordine del giorno quanto emerso dai laboratori dei cittadini. Si partirà, invece, con una plenaria informativa con tutti i territori in cui si spiegheranno modalità e procedimento. Poi spazio agli incontri e ai laboratori, il cui numero passerà da due a tre per ogni territorio (centro storico, nord, sud, est, ovest). Sarà poi facoltà dei partecipanti al laboratorio di autoconvocarsi anche altre volte fino a un massimo di cinque, anche se non ncecessariamente con la presenza dei tecnici comunali. Dai tavoli emergerà la nomina di un portavoce che si interfaccerà con l’amministrazione. Alla fine ci sarà una riunione informale nei territori, sempre convocata dall’amministrazione ma senza la formalità del consiglio comunale decentrato, in cui si concluderà in sostanza, con l’esposizione dei progetti prioritari, la fase della partecipazione popolare.
Il nuovo procedimento, che dovrà trovare conclusione entro l’anno, dovrà vedere il suo inizio entro il mese di marzo con il bando per le autocandidature.
Ma non è finita qui. L’assessore Antonio Sichi, infatti, ha fatto l’elenco di tutti gli altri percorsi partecipativi in atto o a venire: da quello per il piano strutturale, attualmente in corso, a quello per i servizi sociali. Per il futuro, invece, il Comune è intenzionato a partecipare al bando regionale legato alla legge sulla partecipazione per il finanziamento di un percorso legato alla mobilità. L’obiettivo, ambizioso, è proprio quello di creare insieme ai cittadini di elaborare e definire un piano della mobilità complessivo per il territorio comunale. Una idea che è stata preferita ad altre che erano in cantiere come quella della scelta delle modalità di riqualificazione del parco fluviale.
Sempre in ottica partecipazione a breve ci sarà il rinnovo del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze e si sta studiando, anche attraverso una serie di sollecitazioni provenienti dalla commissione cultura, la nascita di una sorta di forum delle associazioni, per valorizzare le tante attività che si svolgono sul territorio comunale e che il più delle volte non vengono adeguatamente promosse e conosciute.
Un piano ambizioso, insomma, nel segno della trasparenza. Che tende ad aumentare la partecipazione popolare anche a discapito del dibattito politico. Il tutto anche per evitare bagarre e strumentalizzazioni che hanno caratterizzato gran parte degli incontri pubblici della scorsa sperimentazione. A fine anno, così, si potrà fare un nuovo bilancio.

Enrico Pace