
“L’Istat sta pubblicando indagini secondo cui i giudizi e le attese dei consumatori sull’attuale situazione economica del Paese migliorano, e l’occupazione a dicembre aumenta dello 0,4%. Per le imprese dei servizi di mercato rinascerebbe il clima di fiducia. Questa fiducia è da attribuire probabilmente ai recenti provvedimenti di politica monetaria europea, insieme a un lieve aumento di capacità di spesa, dovuto però più che altro alla stagnazione dei prezzi”. Lo afferma il direttore generale di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, commentando i dati dell’Istat. Il 2013 dei consumi è stato nero in tutta Toscana, secondo Confcommercio: dal -3,3% di Siena e Arezzo, al -4,1 di Grosseto e Prato fino al -4,5% di Firenze, che segna il dato peggiore.
“Ormai il 41% del reddito disponibile delle famiglie è assorbito dalle spese obbligate. Se va bene, ogni famiglia resta in media con circa 11mila euro l’anno per fare acquisti, dal cibo alle spese voluttuarie come vacanze, libri e vestiti. Non è un caso se c’è chi taglia addirittura il budget per mangiare o curarsi”, spiega Franco Marinoni.
Sul fronte del lavoro, tra le performance 2013 peggiori della Toscana troviamo Arezzo con un tasso di disoccupazione pari al 9,5%, superata solo da Lucca (9,6%), Pistoia (10,5%) e Massa-Carrara (12%), che sorpassano tutte la media regionale dell’8,7%. In poco più di cinque anni il tasso di disoccupazione nella nostra regione è salito di oltre quattro punti percentuali: era infatti al 4,3% nel 2007. E non consola molto il fatto che il dato toscano sia comunque migliore di quello nazionale, al 12,2% nel 2013.