Elettrodotto, Più Toscana: Regione non scioglie i nodi

30 gennaio 2015 | 11:49
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Elettrodotto, Più Toscana: Regione non scioglie i nodi

“Non sono contento della risposta dell’assessore Marson alla mia interrogazione presentata la scorsa settimana in merito al progetto dell’elettrodotto nelle province di Lucca e Pisa”. È quanto commenta il capogruppo di Più Toscana in Regione, Antonio Gambetta Vianna. “Infatti – prosegue –, ciò che manca nella risposta è la chiarezza su cosa intenda fare la Regione e se sia favorevole o meno alla realizzazione dell’elettrodotto. Da un lato si dice che ‘dal punto di vista dell’impatto paesaggistico la soluzione di progetto in esame è sicuramente impattante in quanto detemina un’interferenza con aree tutetale per legge (fiumi e boschi)’ e con altre aree di ‘notevole interesse pubblico’ come il ‘territorio delle colline e delle ville lucchesi, sito nei comuni di Lucca, San Giuliano Terme, Massarosa, Montecarlo, Altopascio e Porcari’, la ‘zona del versante occidentale dei monti che guardano il bacino del lago di Massaciuccoli interessante il territorio dei comuni di Lucca e Massarosa’, ‘la zona comprendente l’area intercomunale costiera, la pianeta di ponente e frange, la tenuta già Giomi e l’area ex Albergo Oceano, ricadenti nei comuni di Pisa, Vecchiano, San Giuliano Terme, Massarosa, Viareggio e Camaiore’, e la ‘località di Cerasomma, frazione di Rpafratta, sita nel comune di San Giuliano Terme”.

“Dall’altro, però – prosegue -, si dice che ‘la Regione potrà esprimere un parere definitivo sulla compatibilità paesaggistica ed ambientale dell’intero progetto solo a seguito dell’esame delle alternative’ proposte da Terna. Mi sembra che ciò sia molto contraddittorio. Infatti, se da un lato si dice che il progetto è “sicuramente impattante”, è inutile attendere le eventuali integrazioni a questo progetto. Le Amministrazioni locali hanno già espresso la loro negatività all’elettrodotto di Terna e anche le Sovrintendenze per i Beni Architettonici di Lucca e di Pisa si sono espresse ‘con parere negativo sul progetto’. Non vedo perché la Regione debba continuare a tergiversare – conclude Gambetta Vianna –, andando contro alle volontà del territorio e alla stessa disciplina dei beni paesaggistici”.