Quartiere Giardino, residenti pronti a bloccare i lavori






Un contratto di quartiere stravolto, almeno dieci milioni di euro sprecati, l’indignazione per presunte affermazioni offensive formulate dall’assessore Antonio Sichi e la difficoltà di convivere con la mancanza di servizi ed un degrado incalzante: è lunga la lista delle critiche rivolte dal Comitato Quartiere Giardino di Pontetetto all’amministrazione comunale. Dopo il primo atto di martedì sera, con una protesta in contemporanea al consiglio comunale (Leggi), stamani (31 gennaio) una ventina di membri, tra cui l’ex assessore Giovanni Pierami, si sono riuniti in un bar della zona per esprimere tutto il loro dissenso nei confronti di scelte giudicate “improvvide, unilaterali e capaci di tarpare le ali allo sviluppo armonioso del contesto”. All’incontro era presente anche il consigliere comunale Marco Martinelli (FI), ringraziato da Pierami per la sua partecipazione e per il contributo fornito nell’ambito della vicenda, mediante un’interrogazione ad hoc.
Il nodo del contendere è rappresentato dalle modifiche apportate da Palazzo Orsetti al Contratto di quartiere sottoscritto nel 2005 dai membri del Comitato: “L’assessore Sichi – ricorda Pierami – nei giorni scorsi se n’è uscito con un bel ‘chi se ne frega’ a fronte della contrarietà agli emendamenti da noi manifestata. Questa gente ha sopportato condizioni di vita disagiate sapendo di avere una prospettiva, quella delineata dal contratto. Intanto, sotto il profilo giuridico, non ci convince per nulla la modifica unilaterale di un testo che recava anche le nostre firme. In secondo luogo, così facendo si stravolge il significato del progetto originario, volto allo sviluppo di un quartiere armonioso, e si buttano via 10 milioni di euro”.
Pierami ripercorre le tappe del documento originale e rammenta l’accordo che, nel 2005, aveva consentito di ricevere un finanziamento pari a 9 milioni e 941mila euro per risanare architettonicamente il quartiere, al fine di integrarlo nel tessuto socio-economico della zona: “Dicono che non capiamo la situazione legata all’emergenza casa – osserva riferendosi alle dichiarazioni provenienti dal Comune – ma con il progetto sono stati costruiti 76 appartamenti che hanno raccolto altrettante famiglie ed è in corso la ristrutturazione di altri 36 appartamenti. Inoltre è stato attuato il risanamento idrogeologico della zona, con la costruzione di casse d’espansione del Cesana e della Piscilla”.
Il testo originario prevedeva la demolizione di 14 appartamenti fatiscenti situati nel cuore del quartiere (in via delle Gardenie ed in via Badessa), dichiarati non recuperabili dai progettisti: questa era, in buona sostanza, l’operazione perno necessaria per cambiare volto in positivo alla zona. “Al posto della ‘stecca’ sarebbero stati costruiti un parco giochi, una piazza, dei parcheggi – ricorda Ilaria Mancini, rappresentante storica del Comitato – invece nulla. Preferiscono realizzare nuove costruzioni su aree che potrebbero essere destinate al verde pubblico o che lo sono già”. L’ulteriore imprinting proveniente dal contratto era quello di trasformare un quartiere “dormitorio” in una zona socialmente ed economicamente vivace, mediante l’inserimento di uffici e negozi ma, evidenziano i membri di “Quartiere Giardino”, palazzo Orsetti ha ridimensionato tutto per andare incontro alle esigenze del privato.
Dubbi ulteriori vengono inoltre avanzati in ordine alla ristrutturazione dei 14 appartamenti di cui sopra, dal momento che il budget sarebbe di soli 300mila euro: “Saranno casette invivibili e degradate – tuonano i cittadini presenti alla riunione – e servirà spendere nuovamente perché cadranno a pezzi nel giro di poco”.
Nel quartiere è poi stato inserito un Centro di ascolto e mediazione culturale, ma alla richiesta urgente e reiterata di fare un’assemblea proprio in questo centro non è stata ancora fornita risposta. Le repliche dell’amministrazione sono attese però già lunedì, quando i delegati del Comitato saranno attesi (alle 10) in via Santa Giustina. I rappresentanti di Quartiere Giardino, inoltre, minacciano di bloccare i cantieri con delle catene umane se il contratto originale non verrà rispettato.
L’incontro di lunedì potrebbe essere utile anche per sbloccare la partita dei servizi legati al quartiere, navette in primis: “Parte della stampa dice che torneranno – dice Pierami – ma è una falsità. Per ora ci hanno offerto soltanto un giro turistico, studiando un percorso che da via delle Gardenie consente di arrivare alla Stazione in 37 minuti”.
Paolo Lazzari
FOTO – Nuova assemblea contro le modifiche al contratto di quartiere
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