Ventuno alloggi popolari all’Arancio in case invendute



Due milioni di euro per acquistare case invendute e consegnarle ad Erp per farne alloggi popolari. L’obiettivo dare un’ulteriore risposta all’emergenza abitativa nel Comune di Lucca. Questa è la sintesi dell’operazione che la giunta comunale lucchese spera di riuscire a concludere e che permetterebbe al Comune di acquisire 21 alloggi invenduti e situati all’Arancio vicino alla via Romana, poco distante dal passaggio a livello. L’operazione rientra nel contesto di quella più ampia previste dalla legge regionale sul diritto alla casa varato a fine 2014 attraverso un apposito bando (Leggi qui). La legge proposta dal vicepresidente Saccardi, prevede che i Comuni, grazie al finanziamento della Regione, possano acquisire a un prezzo inferiore a quello di mercato immobili invenduti e che il costruttore non è riuscito a ultimare. In provincia di Lucca sono stati presentati vari progetti, ma il più importante per numero di alloggi e impegno economico è quello del Quartiere Arancio. Si parla di un’operazione da oltre un milione di euro.
Una strategia emersa nel corso delle dell’incontro con i cittadini del quartiere Giardino (Leggi qui). “Noi – spiega Antonio Sichi assessore al patrimonio – vorremmo portare a compimento questa operazione che al momento è ancora al vaglio dei tecnici della Provincia. Certo il nostro è uno dei progetti più importanti ed è reso possibile dal finanziamento regionale. Entro sei mesi la Regione ci dovrà far sapere se il nostro progetto è stato accolto. Questo vorrebbe dire che questi immobili sarebbero completati dal costruttore e poi acquisiti dal Comune e gestiti da Erp per utilizzarli come case popolari, ad un prezzo più alto di quanto verrebbero battuti ad un’asta giudiziaria, ma al contempo più basso del prezzo di mercato. Per noi – continua Sichi – vorrebbe dire avere altre 21 case da utilizzare per l’emergenza abitativa attraverso la gestione di Erp. Ma comunque per ora è presto per dire che la cosa potrà essere fatta, prima bisogna attendere la risposta della Regione”.
Un’operazione, quella prevista dalla legge regionale, che permetterebbe anche di poter ridare un po’ di linfa al settore edilizio, uno dei più colpiti dalla crisi economica.
G.M.