Pugilistica al Comune: Bacci oltre i limiti, serve la sede

3 febbraio 2015 | 09:59
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Pugilistica al Comune: Bacci oltre i limiti, serve la sede

Chiedono di trovare al più presto una soluzione definitiva e sicura per il loro impianto e stavolta non risparmiano vivaci critiche al presidente della Lucchese, Andrea Bacci. La Pugilistica è di nuovo senza casa, anche se l’assessore Celestino Marchini, già ieri sera rassicurava, spiegando che per l’allenamento di oggi la sede sarebbe stata riaperta (Articolo e foto).  “La Lucchese Libertas – tuona Maurizio Barsotti, dello staff tecnico della Pugilistica Lucchese – ha nuovamente per la terza volta in due anni da quando è subentrato alla guida Andrea Bacci negato ai pugili lucchesi la possibilità di esercitare la loro attività sportiva. Rispetto alle due precedenti interruzzioni si è spinto ancora oltre perché negando l’accesso anche tutta l’attrezzatura dei pugili lucchesi è passata adesso in sua mano, quindi Monselesan non ha potuto far altro che dare il rompete le righe agli oltre trenta ragazzi che si erano presentati ieri sera”.

“Un atto di forza – sottolineano anche dalla Pugilistica – che ha di nuovo riaperto il conflitto con l’amministrazione comunale. Sembra che la causa siano le mancate promesse non mantenute da parte del Comune: nelle precedenti occasioni si chiedeva invece il mancato contributo che la Pugilistica Lucchese a dire del Bacci avrebbe dovuto versargli per l’utilizzo della palestra. Ancora una volta a farne le spese dirette sono tutti i frequentatori della Pugilistica Lucchese. Ovviamente lo staff della Pugilistica Lucchese si è mosso confrontandosi subito con l’assessore allo sport Marchini che dopo aver contattato Bacci gli ha chiesto di darci la possibilità di allenarci per altri venti giorni in maniera da sistemare definitivamente la Pugilistica Lucchese in altra sede, permesso che sarebbe stato concesso. Quindi la Pugilistica Lucchese potrà di nuovo allenarsi stasera allo Stadio, sempre che la parola data venga poi mantenuta, ma resta il fatto che ormai non è più possibile pensare ad una coabitazione anche forzata sotto lo stesso tetto, ragion per cui adesso e’ la stessa Pugilistica Lucchese che chiede a gran voce a Marchini ma in primiss al sindaco Tambellini di porre fine a questo ennesimo capitolo di una vicenda che nulla ha a che vedere con lo sport ma anche con le normali regole del vivere civile. Bacci una cosa vera l’ha detta: lui non è li per fare l’ammortizzatore sociale del Comune mentre la Pugilistica Lucchese ogni giorno che passa diventa sempre più un centro di aggregazione sociale e in tempi dove anche fare un attività sportiva è diventato un lusso il suo target tipicamente popolare con spazio aperto a tutti ha permesso e permette a decine di giovani di ogni estrazione di fare attività sportiva. Ragazzi e ragazze sia lucchesi che non hanno imparato a stare insieme proprio grazie alla disciplina del pugilato: in palestra ogni sera entrano gli ultimi della scala sociale ma anche i rampolli delle famiglie più ‘in’ della città. Chi può contribuisce al mantenimento dell’attività mentre a chi non è in grado viene ugualmente fornito anche tutto il necessario per fare sport. La differenza è questa, due situazioni di vivere lo sport: da una parte una società con spiccate caratteristiche manageriali che punta esclusivamente ad un interesse economico, dall’altra un gruppo di appassionati malati di uno sport antico quanto l’uomo che cerca di portare avanti una tradizione adeguandola ai tempi odierni senza aver mai chiesto nulla salvo uno spazio adeguato (ai pugili non serve riscaldamento, comfort od altro). Sfidiamo chiunque a negare il contributo sociale che restituisce la Pugilistica Lucchese alla sua città togliendo ogni sera dalla strada decine di ragazzi molti dei quali con disagi giovanili: in tutti questi anni la Pugilistica Lucchese oltre ad aver conquistato meriti sportivi si è soprattutto distinta per la sua serietà e per i suoi insegnamenti, a memoria sono anni che un ragazzo di Monselesan non perde un combattimento per squalifica o subisce una sanzione disciplinare. Ma non c’e solo Monselesan, c’è anche l’altro tecnico Polloni che in questi anni ha riportato importanti vittorie umane facendo tornare il sorriso a molti ragazzi che avevano avuto diversi problemi anche seri per i loro comportamenti nelle strade della città”.
“Ormai – prosegue Barsotti – è arrivato il tempo di dare una sistemazione sicura e definitiva a questo club sportivo: già nella prossima settimana ci sono importanti appuntamenti a cui i pugili lucchesi sono chiamati a partecipare: senza palestra non si può preparare il pugile e quindi ci si ferma, è stato il commento di Monselesan che però non vuole pensare a questa cosa. Ci deve essere data un’altra sede per evitare di essere continuamente in balia di una guerra tra il Comune e la Lucchese: stabilire chi ha ragione non spetta a noi che siamo solo una pedina di un gioco, una pedina scomoda forse visto l’accanimento con cui Bacci ogni qualvolta intende alzare la voce verso il Comune ma bisogna trovare al più presto la soluzione altrimenti anche il pugilato a Lucca finirà ad andare ad ingrossare l’elenco degli sport ormai scomparsi nella città”.