
Il bilancio 2015 del Comune di Lucca parte con il segno meno. Come i 3,5 milioni di euro che mancheranno di trasferimenti di fondi dallo stato. E’ questo quanto emerso dalle prime ricognizioni contabili da parte degli uffici comunali. E’ questo che rende a questo punto difficile, o quantomeno improbabile, dar seguito a quanto affermato dalla maggioranza in sede di approvazione del bilancio dello scorso anno. “Approveremo il testo – avevano detto sindaco e assessore Cecchetti – nei primi mesi dell’anno in modo da agire in piena autonomia e non in dodicesimi”.
Non sarà così. Troppi i problemi da risolvere. Innanzitutto il tempo: servono comunque almeno sessanta giorni, per l’approvazione del testo, dal momento in cui la giunta ha dato il via libera al piano triennale delle opere pubbliche, quello che è emerso anche in parte dalla partecipazione dei cittadini alla sua compilazione in ordine alle priorità dei diversi quartieri. E poi c’è da far fronte ai soldi che mancheranno alle casse di Palazzo Orsetti: 3,5 milioni di euro non sono pochi e se è vero che l’intendimento dell’amministrazione è quello di non ritoccare tasse e tariffe quello che sarà necessario è una profonda riconsiderazione delle spese e delle uscite perché sarà necessario un drastico taglio delle spese non fisse, leggasi, in parte, anche i servizi.
Quanto alle tasse l’intenzione è quella di lasciare invariato il livello di prelievo fiscale, agendo semmai sul tema delle agevolazioni. In particolare una delle idee è quella di applicare alle ristrutturazioni la Tasi e non l’Imu, con un regime quindi vantaggioso per i cittadini. Le basi, insomma, sono state poste, ma sarà anche quest’anno, se non cambieranno le decisioni provenienti dal governo centrale, “lacrime e sangue”. Aspettando una ripresa, e quindi una scure meno pesante della spending review sugli enti locali, che tarda ad arrivare.
A tracciare un primo quadro della situazione è l’assessore alle finanze, Enrico Cecchetti, che spiega: “Ci sono due decreti legge del 2014, oltre alla legge di stabilità, che ancora avranno effetto sui bilanci del Comune, che hanno effetti anche sul bilancio 2015. Ecco da dove nascono i tre milioni e mezzo in meno di trasferimenti al Comune”. “Questa è una stima ovviamente – precisa Cecchetti – e quindi alla fine potremmo avere qualche aggiustamento in positivo o in negativo di qualche centinaio di migliaia di euro. Noi questo ce lo attendevamo e quindi avevamo già cominciato ad attivare tutto l’attivabile per fronteggiare la situazione a iniziare da un intervento chirurgico sulle spese”. Insomma una misura non risolutiva, ma che possa aiutare il Comune a uscire da questa penuria di entrate. Con la sola razionalizzazione, insomma, non si fa fronte alla contrazione dei trasferimenti e infatti l’assessore alle finanze spiega: “Stiamo ragionando a 360 gradi di tutte le previsioni possibili, perché 3 milioni e mezzo di euro sono un importo consistente. Quindi la nostra riflessione si sta muovendo sia sulle entrate, sia sulle uscite. Abbiamo cominciato riflettendo sul quadro, anche se non definitivo, ma comunque abbastanza dettagliato delle entrate e qui si può sicuramente recuperare qualche centinaio di migliaia di euro. E ora stiamo lavorando sulle voci in uscita. È comunque presto per dare riferimenti perché si rischia di sbagliare – continua Cecchetti – ma quasi sicuramente posso dire che non ritoccheremo le aliquote delle imposte comunali Tasi e Imu. Anche perché le uniche che potremmo andare a modificare sono quella delle fasce più deboli e questo non lo vogliamo fare. Sulle fasce più alte siamo già a parametri massimi”. “Potremo però intervenire – spiega Cecchetti – ad esempio sul recupero dell’evasione e questo ci potrebbe garantire un aumento di alcuni introiti e inoltre abbiamo già previsto che nel 2015 nelle casse del comune arriveranno circa 300mila euro in più dall’Irpef”. Sui tagli poi l’assessore parla chiaro: “Allo stato attuale non si può escludere niente. Anche perché di fatto c’è un dettaglio tecnico che anche volendo non permette ancora al Comune di stabilire ad esempio quali servizi ridurre o tagliare ovvero. Questo dettaglio è il nuovo Isee, dove i parametri sono completamente cambiati e bisognerà capire come questo nuovo indicatore inciderà con il sistema. Noi per il momento stiamo predisponendo delle simulazioni per capire dove agire, ma comunque prima della fine di febbraio probabilmente non avremo i numeri fondamentali per andare a realizzare il bilancio, che lo ricordo per il primo anno dovrà avere i requisiti del bilancio armonizzato, cosa che un po’ più di lavoro la richiede”.
Enrico Pace
Gabriele Mori