
Sono in agitazione i dipendenti dell’azienda speciale Teatro del Giglio, dopo l’annuncio di 8 esuberi per il personale tecnico e amministrativo e lo stop per il 2015 al contratto integrativo, che produrrà la cancellazione del premio di produzione. Il personale subirà una drastica riduzione dai 27 lavoratori attuali ai 19 previsti nel piano aziendale presentato ieri dalla direzione ai rappresentanti dei dipendenti. Una mannaia che rischia di colpire però anche le maschere, il cui servizio, in prospettiva, verrà esternalizzato.
E qui dovrà inevitabilmente entrare in gioco anche il Comune, visto che il personale del Giglio si occupa anche di altri spazi per conto di palazzo Orsetti e prestano servizio anche nel complesso di San Francesco. Il piano, secondo le intenzioni, dovrà essere completato entro la fine dell’anno.
Uno choc per i dipendenti che, pur conoscendo la situazione di difficoltà e il concreto rischio di esuberi, hanno appreso soltanto ieri della manovra che vuole mettere in atto. E i rappresentanti dei lavoratori con i sindacati annunciano una nuova mobilitazione. E’ l’intera gestione del teatro, tuttavia, che è destinata a mutare a stretto giro. Anche il personale che resterà in servizio, verrà riorganizzato. L’idea della direzione è infatti quella di creare due nuovi settori: uno per la gestione e la comunicazione, un secondo per la produzione e la programmazione, in modo da ottenere una migliore ottimizzazione delle risorse umane disponibili.
Che i tagli fossero ormai dietro l’angolo, era cosa ormai nota da tempo e i dipendenti stessi erano a conoscenza della possibilità di esuberi. Sul numero delle persone da ricollocare ci sono tuttavia ancora alcuni margini di trattativa. Almeno questo è quanto assicurato ieri ai dipendenti dall’azienda. Dovranno inoltre essere decisi anche modi e tempi per la ricollocazione del personale in altre società partecipate dell’amministrazione comunale, e ciò dovrà avvenire sotto la supervisione della Lucca Holding, e quindi di Palazzo Orsetti stesso.
Per le maschere si è parlato invece di “progressiva esternalizzazione”, ma l’argomento per ora non è stato meglio approfondito. Resta ancora da definire come sarà organizzata nel dettaglio la riorganizzazione interna della macchina che muove l’attività del Teatro stesso e con quali criteri i dipendenti saranno eventualmente assegnati a nuovi incarichi. La manovra è stata comunque descritta dall’azienda come necessaria a superare le difficoltà economiche. Anche quest’anno, è bene ricordarlo, il bilancio del teatro ha chiuso con un passivo, sebbene sensibilmente ridotto rispetto agli anni precedenti.