Lucca, dalla “nuova” tassa di soggiorno attesi 700mila euro




Cambia il regolamento della tassa di soggiorno a Lucca, che si baserà non più sul numero delle camere e sul prezzo praticato dalla struttura ricettiva ma sulle stelle e le tariffe, per alcuni esercenti, saranno di conseguenza adeguate con l’obiettivo, unito all’intensificazione dei controlli e alla lotta all’evasione, di aumentare gli introiti dalla tassa, previsti a questo punto in un range che va dai 700 ai 750mila euro. Il piano era stato annunciato già un anno fa dall’ex assessore al turismo, Massimo Tuccori, e aveva provocato vibranti proteste da parte delle categorie e degli operatori del settore. Nel testo della delibera che modifica il regolamento, anche dal punto di vista delle sanzioni, esaminata stamani (11 febbraio) dalla commissione bilancio del Comune presieduta da Virgina Lucchesi (Lucca Civica), si prevede l’introduzione della tassa di soggiorno anche per gli alloggi ammobiliati ad uso turistico. Alle aziende sarà poi fornito uno specifico software online per la comunicazione veloce delle presenze e quindi degli introiti della nuova tassa. Le modifiche, dopo l’ok che dovrà arrivare dal consiglio comunale, entreranno in vigore dal prossimo 1 aprile, ma non saranno “retroattive”. Nel frattempo la delibera, con alcune modifiche formali e una proposta di emendamento della stessa presidente di commissione, ha ricevuto oggi l’ok della commissione competente.
L’altra novità importante che tocca da vicino gli operatori riguarda le sanzioni. Rischieranno multe anche i titoli delle strutture che non comunicheranno o comunicheranno tardivamente gli introiti della tassa di soggiorno. L’amministrazione promette di proseguire e intensificare i controlli antievasione che nell’ultimo trimestre dell’anno hanno prodotto importanti risultati portando attorno alla cifra dei 550mila euro l’importo complessivo derivante dalla tassa di soggiorno. Attualmente poteva essere perseguito soltanto l’eventuale ospite inottemperante al pagamento della tassa, ma l’amministrazione ha deciso di “responsabilizzare” anche gli esercenti, introducendo la possibilità delle multe. In questo senso i titolari sono tenuti a dare comunicazione al Comune anche in caso di mancanza di pernottamenti o di chiusura. Saranno svolti controlli a campione nelle strutture da parte della guardia di finanza ma anche da parte della polizia municipale che potrà acquisire, direttamente nelle strutture, la documentazione relativa alla tassa di soggiorno.
Il nuovo piano illustrato dagli assessori al bilancio, Enrico Cecchetti, e dall’assessore al turismo, Giovanni Lemucchi ha subito suscitato le critiche da parte dell’opposizione, in particolare dal presidente del gruppo di Forza Italia, Marco Martinelli che ha attaccato: “Non c’è stata – ha detto – alcuna concertazione con le categorie che sono contrarie alle modifiche: questo è il tipico atteggiamento della sinistra che vessa e preleva”. Ha subito replicato l’assessore Cecchetti: “Potrei dire allora – ha detto rivolgendosi a Martinelli – che la tua è la solita politica che tutela l’evasione e chi non paga. Invece lo scopo di queste modifiche è di far pagare a tutti il dovuto”.
La “nuova” tassa di soggiorno
A presentare la delibera in commissione, dopo alcuni cenni già fatti nella scorsa seduta, che ha affrontato in generale la tematica del bilancio 2015, è stato l’assessore al turismo, Giovanni Lemucchi. “Le principali modifiche introdotte – dice Lemucchi – derivano dal confronto avuto con la polizia municipale, la guardia di finanza e gli uffici sull’applicazione pratica della tassa, da quest’anno, come già accaduto in altre città come Firenze e siena allargata ance agli immobili in affitto ad uso turistico. L’applicazione della tassa sulla base del prezzo, infatti, ci è stata segnalata di difficile attuazione al momento dei contralli contro l’evasione, che sono scattati lo scorso settembre. La gestione e il controllo risulteranno, invece, più semplici con il sistema delle stelle, delle spighe o delle chiavi, che sono i sistemi di identificazioni delle strutture ricettive e alberghiere”. Le altre modifiche, invece, riguardano controlli e sanzioni: “Ci sono state suggerite – dice ancora Lemucchi – e proviamo ad applicare, delle modifiche per rafforzare la certezza delle sanzioni e rendere più puntuali gli obblighi e la gestione della sanzione amministrativa”. L’obiettivo, spiega Cecchetti “è quello di mettere in condizione nel modo più ampio possibile la riscossione di quanto dovuto dal turista, riducendo al minimo l’evasione e rendendo i controlli più efficaci. Certo è che, pur non avendo i dati definitivi relativi al 2014, gli interventi di controllo degli scorsi mesi di settembre e ottobre hanno portato a risultati significativi. Quanto preventivato nell’assestato 2014, una cifra pari a 550mila euro, quindi, sarà superato”. “Quando all’applicazione delle modifiche – chiude Cecchetti – pensiamo che non ci siano elementi particolari di complicazione e dall’1 aprile dovremmo essere anche in grado di fare a tutte le aziende un programma per la comunicazione diretta degli introiti relativi all’imposta di soggiorno”.
La spiegazione tecnica è affidata al dirigente del settore finanze, Lino Paoli: “Abbiamo per prima cosa specificato – dice – il soggetto passivo dell’imposta. Il pagamento è in capo all’albergatore, anche se il soggetto che è dovuto al pagamento è il turista. La specifica è stata necessaria, anche in questo caso per evitare ricorsi dilatori ed eventuali atteggiamenti elusivi. Un’altra novità è la necessità di comunicare, anche se in senso negativo, anche in caso di mancanza di pernottamenti imponibili. Ogni trimestre, insomma, chi non ha avuto clienti, come in caso di chiusura temporanea, dovrà comunque inviare il modulo con segnalazione negativa. In testa alle aziende anche l’obbligo di rendicontazione annuale degli introiti della tassa di soggiorno, in quanto il gestore è de facto un agente contabile per conto del Comune e anche l’obbligo di conservazione dei documenti, sempre per finalità di controllo, di tutta la documentazione relativa”. Si intensifica, infine, il sistema dei controlli, che non sarà fatto a percentuale ma a campione e sarà compito di guardia di finanza e polizia municipale. “I vigili urbani – spiega ancora Paol – avranno la possibilità, nei loro poteri di polizia tributaria, anche di acquisire atti e documenti nella struttura ricettiva per verificare la correttezza di quanto dichiarato. Inserita infine esplicitamente anche la possibilità di sanzione in caso di pagamento tardivo, senza possibilità di ravvedimento operoso, in quanto come detto il gestore della struttura è un agente contabile quindi deve semplicemente trasferire introiti che non gli spettano”.
Il dibattito fra i consiglieri
La concertazione con le associazioni di categoria e l’utilizzo a scopo promozionale degli ingressi derivanti al Comune dall’applicazione della tassa di soggiorno. Sono questi due gli argomenti e i temi su cui si è concentrata maggiormente la polemica delle opposizioni presenti in commissione. Il capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli, ha aperto le danze: “Nella scorsa commissione – ha detto – evidentemente sono state dichiarate delle cose false, come quando l’assessore Cecchetti ha detto che le modifiche sono state concertate con le categorie. Che invece rifiutano le modifiche. Tutte criticità che rispecchiano l’atteggiamento tipico della sinistra che ha come unica soluzione quella di intervenire prelevando dalle tasche dai cittadini. E poi, che fine ha fatto l’ipotesi di mancato pagamento della tassa di soggiorno per chi pernotta per più di 6 notti consecutive? E’ possibile applicarla anche a chi soggiorna spesso in città, magari per lavoro, ma non consecutivamente?”. “Potrei dire – risponde l’assessore Cecchetti – che invece tu persegui la politica di chi sta con chi evade e chi non paga. e invece con questa delibera si contrasta l’evasione e si inserisce il sistema delle stelle come ulteriore contributo per ottenere importi più consistenti. Poi l’assessore ne parlerà con le categorie e riferirà in giunta al momento dell’adozione del nuovo regolamento”. “Di questo tema – chiosa l’assessore Lemucchi – abbiamo già discusso in due riunioni dell’osservatorio turistico di destinazione. E’ vero che al momento le categoria sono contrarie ma il confronto continuerà”. Quanto al tema della non applicabilità della tassa di soggiorno dopo un tot di notti è stato ricordato come la tassa non è dovuta oltre le tre notti in alta stagione e dopo la prima notte in bassa stagione.
Sempre il consigliere Martinelli (Forza Italia) ha poi polemizzato su come sono stati investiti i fondi della tassa di soggiorno. “Per la promozione – ha accusato Martinelli – sono stati investiti meno di 75mila euro sui 461mila raccolti, cifra anche inferiore a quella prima dell’applicazione dell’imposta di soggiorno”. Lemucchi replica che la rendicontazione è dovuta e che conterrà l’utilizzo degli introiti dell’imposta di soggiorno nello specifico: “E comunque – ha detto – solo per fare un esempio l’altro giorno abbiamo presentato un cartellone unico degli eventi su cui è ancora da quantificare l’impegno economico. Solo un evento di quelli inseriti in cartellone, evidentemente, costa ben più di 75mila euro”. La consigliera Valentina Mercanti (Pd) ricorda che “quando si parla di leggi bisogna anche conoscerle – commenta – La legge che istituisce l’imposta di soggiorno non prevede che la stessa debba essere per il 100 per cento utilizzata per la promozione turistica. Anche la tutela dei beni culturali e ambientali, l’illuminazione, le asfaltature, sono tutti servizi che contribuiscono a una migliore ricezione turistica”.
La consigliera Mercanti, infine, introduce un altro elemento di dibattito, che trova anche l’assenso e l’impegno dell’assessore: “In un’ottica comprensoriale – ha detto – è evidente che l’applicazione della tassa di soggiorno, laddove non viene applicata in Comuni vicini può essere penalizzante. E’ ovvio che non possiamo obbligare Comuni limitrofi a introdurla ma visto che questa amministrazione ha aperto il dialogo con realtà confinanti potrebbe anche essere il caso di affrontare l’argomento”. Soprattutto con Capannori che è, in effetti, l’unica realtà vicina e di un certo significato che non applica la tassa sdi soggiorno: “Ne abbiamo già parlato – ha commentato Lemucchi – e vedremo cosa ne verrà fuori. Di certo è che queste modifiche sono anche vocate all’innalzamento della qualità dell’offerta”. Con cui, verrebbe da dire, si batte anche la concorrenza dei Comuni limitrofi.
La pratica, comunque, è stata votata a maggioranza con la correzione formale di un passaggio in cui, per un errore, si parlava ancora del calcolo sulla base del prezzo e non delle stelle e con un emendamento che verrà sottoposto all’assise consiliare e proposto dalla presidente Virginia Lucchesi: una modifica che prevede la possibilità di esentare dal rendiconto trimestrale in caso di assenza di pernottamenti imponibili i proprietari di case in affitto con finalità turistica.
Enrico Pace