Giorgi (M5S): “Giglio, fuori i responsabili della crisi”

La situazione economica del teatro del Giglio e l’annuncio degli esuberi scatena la consigliera del Movimento Cinque Stelle di Lucca, Laura Giorgi, che ricorda gli innumerevoli passaggi in consiglio comunale sulla crisi dell’azienda speciale, non da ultimo quello in cui è avvenuto il riconoscimento come debiti fuori bilancio delle perdite del teatro. Ma la Giorgi va oltre e punta anche il dito sulla due diligence sui conti del teatro, richiesta al sindaco con una delibera del consiglio comunale stesso nel dicembre del 2013.
“Il 2 dicembre la delibera 97 (quella relativa ai debiti fuori bilancio, ndr) è stata approvata, ovvero i debiti sono stati pagati da Pantalone, ovvero dai cittadini senza che la due diligence fosse mai stata fornita ai consiglieri comunali. Infatti l’assessore mi ha consegnata la sua copia solo alle 23 del consiglio comunale in questione. Mai tale copia né in cartaceo né tantomeno in file ci è arrivata prima. L’assessore ci ha però verbalmente riferito che da tale analisi era risultato che tutta la contabilità fosse regolare e, su mia ulteriore richiesta, si è lasciato scappare che garantiva lui. La richiesta del mio gruppo di rimandare la pratica in oggetto, il riconoscimento del debito fuori bilancio, data la mancata documentazione e dato anche che nessun piano scritto di previsione aziendale da parte del direttore e del nuovo commissario era stato a noi presentato, è stata respinta. Oggi ci fanno ridere e non ci bastano le parole del direttore e del commissario che finalmente si rendono conto che la situazione del Giglio è insostenibile. Ci fanno ridere anche i sindacati. Dove erano quando nel novembre 2013 in piena situazione fallimentare sono state assunte altre 4 persone? E dove erano quando anche nel 2014 sono stati elargiti i premi annuali nonostante, ripetiamo, il grave deficit? Forse a riscuotere i 22 euro mensili per ciascun iscritto o a chiedere i permessi sindacali? E chi era che ha autorizzato tutto questo? I cittadini tutti vogliono conoscere i responsabili: è un loro diritto”.