Ispra: Lucca, regge il turismo ma le attività soffrono

12 febbraio 2015 | 15:47
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Ispra: Lucca, regge il turismo ma le attività soffrono

Il rapporto Ispra 2014 sulla qualità dell’ambiente urbano coinvolge, per la prima volta, anche la città di Lucca. Il documento, emesso con cadenza annuale, ha analizzato 73 Comuni italiani (quasi tutti capoluoghi con più di 50mila abitanti) e rappresenta un fondamentale strumento di approfondimento scientifico sullo stato di salute dei nostri territori. Il rapporto fotografa dunque anche la realtà di Lucca, facendo affiorare con precisione chirurgica i dati inerenti ai fattori economici e alla società, quelli sul consumo del suolo, sull’uso efficiente delle risorse e molto altro ancora. Il documento richiama inoltre il cosiddetto Patto dei Sindaci come strumento per migliorare ulteriormente la sostenibilità ambientale delle nostre città. Dai risultati emerge che, almeno per quanto concerne gli indicatori demografici, dal 2010 al 2013 la popolazione residente nei 73 Comuni considerati è aumentata del 4,3%, a fronte di un aumento a livello nazionale pari al 2,4%. 

Per quello che riguarda più nello specifico Lucca, i primi indici da prendere in considerazione sono quelli che si concentrano sul peso dei fattori economici nel nostro territorio, a fronte di un tasso di densità della popolazione che, al 31 dicembre 2013, era di 500 abitanti per chilometro quadrato. Segno meno, invece, per il tasso di crescita delle nostre imprese che (sempre aggiornato a fine 2013) fa registrare una posizione negativa, tra il -1 e lo 0%. Il tasso di ricettività delle nostre strutture, invece, si colloca nell’ordine di 5mila posti letto ogni 100mila abitanti (dati 2012). A fine 2013 la popolazione comunale era stimata in 89.204 persone, con un rapporto di mascolinità del 90,65% ed un incremento di crescita demografica pari al 18,17%. Il tasso di ricettività turistica (2012) indica la cifra di 4.405, mentre le variazioni demografiche fanno registrare aumenti nella decade 2001-11: +6,50% nel territorio comunale e +3,70% in quello provinciale. Negativo, al contrario, il saldo tra le iscrizioni e cessazioni delle imprese che nel 2012 fa segnare un -0,44%. Discreta invece l’intensità turistica (+2,4% di arrivi in provincia nel 2012). La quota pro capite di rifiuti attribuibili al turismo? Il 17,2% (2011). Capitolo consumo ed utilizzo del suolo: tra il 2005 ed il 2013 il consumo di suolo nell’intera area comunale è stato inferiore al 14% complessivo, mentre preoccupa l’estensione del verde pubblico, che nel 2013 rappresentava soltanto il 5% dell’intera superficie del Comune. La superficie agricola utilizzata, nel 2013, era di meno di 5mila metri quadri. Riguardo alla qualità della vita il rapporto si concentra anzitutto sull’uso dei mezzi pubblici. Anche qui i dati che emergono sono preoccupanti, dal momento che nel quinquennio 2008-2013 si apprezza una diminuzione nell’uso del tal pari al 30%. L’emissione di polveri sottili è diminuita del 33% rispetto al 2000 e, nel 2012, la Pm 10 si collocano nel valore 72-223. I rifiuti prodotti pro capite dai lucchesi? Tra i 650 ed i 750 chili all’anno. Ottime invece le percentuali inerenti alle acque reflue depurate (90% nel 2011) e al percentuale di carico conforme rispetto al totale trattato (sempre 90% nel 2011). Le buone pratiche lucchesi, infine, si concentrano principalmente intorno a tre settori: Industria (35% circa), Verde (35% circa) ed il binomio territorio-paesaggio (30% circa).