Andreuccetti: “Sforzo unitario per sicurezza Brennero”

16 febbraio 2015 | 14:16
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Andreuccetti: “Sforzo unitario per sicurezza Brennero”

Una lettera aperta, quella di Patrizio Andreuccetti, sindaco di Borgo a Mozzano, dopo l’ennesimo incidente sul Brennero (Leggi l’articolo) che è costato la vita alla cuoca 66enne Lauretta Daviddi. Cita Guccini e si rivolge alle istituzione per mettere il problema in cima all’agenda della politica lui, che è anche alla guida del Pd territoriale: “Guidare la macchina è un’azione quotidiana che facciamo in tantissimi – dice – quasi un riflesso condizionato, come respirare o parlare, un gesto automatico al quale non pensiamo nemmeno. Percorriamo chilometri di strade, spesso le stesse ogni giorno. Guidare è una abitudine e come tale appare sempre uguale a sé stessa, ci famigiarizziamo fino a darla per scontata, non ci poniamo nemmeno il problema, è e sarà sempre così. Poi in pochi istanti per una distrazione non ci siamo più. Volati via, come angeli in cielo. Di angeli le strade ne strappano sempre di più, ogni giorno e la nostra terra ne paga un prezzo troppo alto. Quanto è avvenuto di recente sulla strada del Brennero e quanto spesso avviene sulle strade a scorrimento veloce, soprattutto il fine settimana, non è una casualità e non può certo diventare un’abitudine. Si può e si deve fare qualcosa. Jacopo (Pantaleoni, 24enne morto nella notte alla vigilia di San Valentino, ndr) e Laura sono io, siamo noi, sono un nostro familiare, un nostro amico e con la stessa forza dobbiamo impegnarci per far sì che con sempre meno probabilità avvengano fatti simili. Vedo le loro esperienze spezzate, libri dalle mille sfaccettature, racconti unici e inediti con passioni interrotte in un attimo. Chi conosce Canzone per un’amica di Francesco Guccini, cantata anche dai Nomadi, sa bene di cosa parlo. Quella canzone, per parole e profondità, racconta ognuna di quelle storie”.

“Il nostro compito – dice Andreuccetti – come istituzioni e rappresentanti delle comunità, è quello di vivere e trasmettere quelle storie con la stessa profondità, con la necessaria empatia, per fare in modo che tutti possano svolgere il loro ruolo con un sentito coinvolgimento. Negli istanti che da “lunga e diritta correva la strada” portano a “non lo sapevi che c’era la morte che ti aspettava” c’è spesso l’errore umano, l’eccesso, magari la macchina che non ha risposto, ma c’è anche una viabilità che non è al passo con i tempi. Le nostre strade hanno bisogno di essere messe in sicurezza e bisogna partire dalle priorità. Sono fondamentali i nuovi interventi per la grande viabilità ma ancora più importante è intervenire sull’esistente e la Statale del Brennero ne ha assolutamente bisogno, è una priorità regionale, visto che da lì passano persone di ogni provenienza geografica. Come sindaco mi sono più volte rivolto ad Anas, trovando un interlocutore disponibile, e oggi sono a farlo con una forza ancora maggiore perché davvero non si può più aspettare. Questa breve lettera è scritta per difendere la memoria di chi ha perso la vita, vuole essere un monito per il futuro, ed è rivolta a tutte le istituzione di ogni ordine e grado affinché vi sia una presa di coscienza collettiva per un problema, quello delle nostre strade e nella fattispecie di quella del Brennero, su cui la compattezza assume un valore determinante. Sul problema bisogna stare in prima linea, non abbassare mai la guardia, perché quello che più conta è non dovere dedicare una nuova Canzone per un’amica”.