Riforma Provincia, 48 esuberi: via al prepensionamento

Quarantotto dipendenti dell’amministrazione provinciale di Lucca dichiarati in sovrannumero e, quindi, indirizzati verso il pre-pensionamento: è questo il contenuto della delibera adottata nella giornata di ieri da Palazzo Ducale e riferita nei suoi tratti essenziali questa mattina (19 febbraio) dal presidente Stefano Baccelli. Si è dunque compiuto il primo passo dettato da un quadro normativo che vede nella legge Delrio ed in quella di stabilità (190/2014 ndr) l’epicentro del cambiamento annunciato da mesi, con l’ente provinciale che sopravvivrà in altra veste rispetto a quelle attuali, dimagrito e spogliato di moltissime competenze, anche e soprattutto alla luce di un’interpretazione molto restrittiva della Delrio da parte della Regione Toscana.
“Questo è per noi un passaggio cruciale ed ineluttabile – spiega Baccelli – cui sta dietro un lavoro politico importante, durato anni. Da qui al 31 dicembre 2016 il personale selezionato verrà collocato a riposo, in pensione, godendo dei benefici della pre-Fornero. Con questa manovra cogliamo un duplice obiettivo: quello di iniziare a trovare soluzioni per il personale della provincia di Lucca e quello di alleggerire i costi amministrativi dell’ente”. Ma quali sono i numeri complessivi che scaturiscono da questa azione propedeutica? Oggi sono 475 i dipendenti della Provincia di Lucca: una cifra dalla quale dovranno essere sottratti i 48 prepensionati di cui sopra. I tecnici di Palazzo Ducale stimano che questo farà risparmiare circa 1 milione e mezzo di euro di qui a fine 2016, in termini di costi del personale, a fronte dei circa 20 milioni attuali. Quella di ieri è stato soltanto la prima mossa in uno scacchiere che, in base al dettato normativo, condurrà al dimezzamento dei dipendenti. “Se ne resteranno 240? In realtà anche meno – osserva Baccelli – anche considerato l’interpretazione restrittiva che la Regione dà alla legge”. Il presidente non nasconde poi un qual certo disagio per il doppio ruolo che, mai come in questi giorni, si trova a dover rivestire: “Mi sento un po’ come il dottor Jekyll e mister Hyde – prova a sdrammatizzare – perché da un lato continuo ad essere il presidente che si attiva per il cantiere giovani, per Sant’Agostino e per la pugilistica – dice – mentre dall’altro sono il parziale liquidatore dell’amministrazione, ruolo che non mi sono scelto e che devo svolgere per legge”.
Baccelli delinea in chiave circostanziata una situazione che, dai conti al profilo gestionale, richiede soluzioni celeri: “Dire che il quadro economico è critico – osserva – sarebbe un eufemismo. Sappiamo che per legge sono previsti tagli crescenti alle province, che porteranno a quella che per me è una abolizione per fatti concludenti. A Lucca, nel 2015, il prelievo sarà di 9 milioni di euro. Nel 2016 la cifra raddoppierà”. Ecco, allora, il campanello d’allarme, l’ennesimo, lanciato nell’etere: “C’è una legge dello Stato – ricorda – che dice che dal primo gennaio scorso metà del personale è in esubero. Eppure continuiamo ad avere tutte le funzioni e a pagare, ponendo in essere anche una forzatura: se una norma statale dice che metà personale deve essere assorbito in altro modo, perché continua a retribuirlo la Provincia?”.
La delibera di ieri rappresenta dunque soltanto l’annunciato primo step di un cammino ineluttabile, pena il dissesto finanziario. Le prossime tappe coincideranno con l’inizio e la fine di marzo: il primo del mese Baccelli dovrà dire con precisione quanto denaro serve per retribuire il personale che resterà mentre, entro il 31, bisognerà fornire una lista dei nomi di chi resta e di chi va. Ma che cosa succede se il personale non dovesse essere interamente ricollocato entro il 31 dicembre 2016? “Noi contiamo sul fatto che questo scenario non si configuri – chiosa Baccelli – ma se dovesse accadere metteremo i dipendenti in disponibilità per due anni, con l’80 per cento della retribuzione. L’atto che abbiamo compiuto ieri, però, agevola il percorso che dovremo intraprendere nei prossimi mesi”. Prioritario, secondo il presidente, ricollocare il personale salvaguardando al contempo le professionalità e lasciando in eredità un ente che abbia saldato i suoi conti con tutti.
Paolo Lazzari