Geometri, ricorso all’Agcom contro spot ministero

20 febbraio 2015 | 11:19
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Geometri, ricorso all’Agcom contro spot ministero

Una vera e propria presa in giro, capace di allineare una serie di dissensi incrociati e di far scattare una denuncia all’Agcom e all’autorità garante della concorrenza e del mercato: il Collegio provinciale dei geometri di Lucca, e non solo, è furioso per lo spot televisivo nazionale E’ casa tua, decidi tu. L’esposto, presentato dall’avvocato Giancarlo Altavilla, spiega in modo circostanziato le motivazioni per cui lo spot, in onda da un mese circa, non dovrebbe più essere diffuso: si tratta, secondo i soggetti firmatari (collegi provinciali di Lucca, Pistoia, Livorno e Siena) di pubblicità ingannevole.
Capofila dell’iniziativa è proprio il collegio provinciale dei geometri di Lucca: “Questa denuncia era assolutamente necessaria – spiega il presidente in carica Pietro Lucchesi – perché lo spot, diffuso su scala nazionale, lascia intendere cose che non sono vere, generando false speranze, senza mandare alcun messaggio positivo. Anzi, in questo modo si incrementa gratuitamente e senza alcun fondamento un astio dei cittadini verso il legittimo lavoro dei professionisti, molto poco tutelati dallo Stato”.

I fatti: da alcune settimane viene trasmesso sulle reti televisive e radiofoniche nazionali un insistito spot “informativo e pubblicitario”, ascritto al ministero delle infrastrutture e dei trasporti (e alla presidenza del consiglio dei Ministri): l’idea è quella di informare i cittadini in merito ad alcune novità in materia di regole sulla ristrutturazione, i frazionamenti e gli accorpamenti di unità immobiliari abitative. La pubblicità lascia chiaramente intendere che queste sarebbero divenute operazioni semplici e rapide, da realizzare attraverso il solo passaggio della comunicazione al Comune di riferimento, con meno documenti, senza l’obbligo di pagare alcun contributo e senza adempimento catastale (di cui si occuperebbe il Comune): in sostanza, il ruolo professionale dei geometri viene fatto passare in secondo piano, fino a far capire ai cittadini che, anzi, possono fare tutto da soli. “Ma così non è – spiega l’avvocato Altavilla – si vuol far credere che ognuno di noi possa fare ciò che vuole con la sua casa ed il suo terreno, veicolando un messaggio ingannevole. Anzi, le informazioni fornite potrebbero spianare la strada alla commissione di illeciti edilizi ad opera dei cittadini indotti in errore”.
Diversi e circostanziati sono i motivi che si pongono a fondamento dell’esposto: in primis, i geometri evidenziano come le opere di ristrutturazione edilizia siano assoggettate al regime della Scia e non a quello della comunicazione. Poi c’è il capitolo relativo agli accertamenti tecnici: lo spot lascerebbe intendere che non siano necessari laddove si tratti di porre in essere lavori di ristrutturazione connessi all’accorpamento e al frazionamento immobiliare, ma così non è. Ancora: proprio gli accorpamenti ed i frazionamenti immobiliari vengono fatti passare per un diritto del cittadino: “Ma ve lo immaginate – dice Lucchesi – come sarebbero felici in Versilia, se potessero oltrepassare gli stretti limiti posti in materia? Inoltre la legge stabilisce anche quali devono essere i requisiti igienico-sanitari degli alloggi”. Non è finita qui: nell’esposto si ricorda anche come la disciplina del costo di costruzione e degli oneri di urbanizzazione sia affidata alle Regioni, non rispondendo al vero che la ristrutturazione non comporta il pagamento di contributi. Poi c’è il nodo relativo all’accatastamento: “Non è divenuta una competenza dei Comuni – tuona Lucchesi – anzi, è sempre un oneroso compito che grava sulle spalle del professionista. I Comuni si rifiutano di istruire la pratica, lasciando a noi di formare fascicoli molto voluminosi, contenenti tutti i permessi necessari. Poi, dopo mesi di lavoro, giudicano se hai fatto tutto a regola d’arte e, in caso contrario, rischi di prenderti anche una denuncia. Lo spot evoca una realtà che non esiste: anche lasciar capire che non servirebbe una certificazione di agibilità dei locali, in caso di ristrutturazione, è fuorviante”.
Lo spot ha smesso di andare in onda dalla giornata di ieri (19 febbraio), ma non è detto che ciò rappresenti una conseguenza diretta dell’esposto, presentato venerdì scorso. La richiesta è chiara: sospensione immediata della pubblicità ed applicazione delle eventuali sanzioni di legge. “Abbiamo dovuto agire in fretta – spiega Lucchesi – per cui siamo andati avanti insieme ai primi collegi aderenti, non potendo attendere tutti, ma vi garantisco che i consensi che stiamo ricevendo su scala nazionale sono impressionanti. Altri collegi provinciali hanno invece deciso di seguire una strada più blanda e modesta, dando seguito a una denuncia scaturita mesi fa, ma per noi è necessario agire in modo più ampio e deciso”. Particolare non secondario: lo spot rimanda ad un sito dove, evidenziano i geometri, i cittadini potranno leggere tutto il contrario di quanto ascoltato per radio e in tv.

Paolo Lazzari