L’ex assessore Pellegrini Masini contro il piano paesaggistico: “Apuane, si condanna patrimonio di tutti per il bene di pochi”

L’ex assessore all’ambiente del Comune di Lucca, Giuseppe Pellegrini Masini, mette nel mirino il piano paesaggistico. Lo fa con un intervento in cui critica il Pd e in particolare il governatore Enrico Rossi. “Scrivo – esordisce Pellegrini Masini – per fare una breve riflessione sulla cronica incoerenza, non trovo parola migliore, in cui versa la politica amministrativa oggi in Toscana. Il Pd del presidente Rossi, che si accinge a competere per un secondo mandato, continua a governare secondo quella che appare una dissociazione permanente fra i valori di sinistra che dice di voler sostenere e le politiche di destra che pone in essere”.
“Gli esempi si sprecano – va avanti l’ex assessore -, dalla sanità ridotta a soli tre posti letto ogni mille abitanti, che ci pone fra le peggiori in Europa, ai rifiuti che si vogliono incenerire nonostante il fallimento ambientale di questa pratica, al trasporto pubblico che si dice di voler sviluppare mentre lo si è ridotto all’osso e si è procrastinata all’infinito una gara regionale per un gestore unico che comunque non avrebbe risolto niente. La ciliegina sulla torta di questo mandato deludente è il piano paesaggistico. Il presidente Rossi ha un assessore competente, Anna Marson, che con mille difficoltà aveva cercato un compromesso fra gli appetiti imprenditoriali degli attori economici regionali e la tutela di un paesaggio unico al mondo. Un compromesso che in quanto tale lasciava scontenti alcuni, compresi i molti che credono oggi che la Toscana dovrebbe puntare solo su uno sviluppo sostenibile che valorizza il nostro territorio invece di degradarlo. Eppure il Partito Democratico ha pensato bene che, invece di migliorare questo compromesso verso una maggiore tutela ambientale, occorre inchiodare il futuro del paesaggio toscano al degrado di industrie il cui sviluppo non è sostenibile e che si basano sulla distruzione progressiva del patrimonio paesaggistico che non può essere ricostituito. Prendiamo le Alpi Apuane, geoparco mondiale dell’Unesco, parco regionale toscano: cadono i divieti all’escavazione del marmo se non per le nuove cave su vette e crinali sopra i 1200 lasciando quindi le vecchie cave libere di continuare anche in vetta. Eppure l’escavazione del marmo è sempre più un’industria a bassa intensità di manodopera, che ha ormai delocalizzato la lavorazione del marmo in paesi lontani, come la Cina. Da noi resta un’imprenditoria che a fronte di concessioni a basso reddito per le casse pubbliche genera ormai ricchezza solo per pochi, come del resto dimostra il fatto che la provincia di Massa Carrara ha il record di disoccupazione giovanile a livello regionale. Il Pd e il presidente Rossi credono quindi di poter continuare ad amministrare la regione portando avanti politiche fallimentari che regalano il futuro del nostro territorio a pochi attori economici? Eppure le recenti elezioni regionali in Emilia Romagna dovrebbero insegnare al Pd che i cittadini comuni piuttosto che votare chi non fa i loro interessi stanno a casa, almeno fintanto che non trovano un nuovo soggetto politico che li rappresenti e visto il fermento nel centro sinistra toscano questo giorno potrebbe arrivare presto, prima di quello che pensa chi si prefigura le prossime elezioni regionali come una passeggiata”.