Suor Candida, 108 anni di fede e assistenza ai malati



Centootto candeline da spengere e più di ottant’anni di devozione agli infermi e attività sul campo: Suor Candida, la religiosa più longeva al mondo, festeggia a Lucca questo importante traguardo e raccomanda alle nuove generazioni di seguire la propria fede e di legare l’obbedienza all’impegno quotidiano, per farsi strada nel mondo.
Nata a Quinzano (Verona) il 20 febbraio 1907 e cresciuta in una realtà familiare profondamente cattolica, nel 1931 sceglie di intraprendere la vita spirituale, entrando a far parte della Congregazione delle Ministre degli Infermi. Consacrata alla spiritualità di San Camillo de Lellis, patrono degli ammalati, degli infermieri e dei luoghi di cura, svolge l’attività di infermiera in diverse città di Italia fino al 2000, quando decide di trascorrere gli anni del riposo a Lucca, nella sede della Congregazione.
In occasione del suo compleanno, questa mattina (20 febbraio) alla sede delle Ministre degli Infermi, in via Elisa, Suor Candida ha deciso di raccontarsi e mettere le esperienze e le sensazioni che hanno contraddistinto la sua carriera religiosa.
“La vita è un dono, una cosa bella e come tale deve essere vissuta – ha detto – sappiamo che la morte fa parte di questo percorso, ma quando ti rendi conto che ancora vivi devi saper andare avanti con fiducia. La vocazione per me è stata ed è tutto. L’ho seguita e ho imparato a viverla così come mi è stata data. La famiglia, come dico sempre, è santa e la mia – ha raccontato- mi ha aiutata in questo percorso: mia madre e mio padre erano dei bravi cristiani, mi hanno tramandato valori importanti e ora vegliano su di me dal Paradiso”.
Nel corso della sua vita Suor Candida ha conosciuto ben dieci Pontefici, da Pio X fino al contemporaneo Papa Francesco, dal quale si è recata lo scorso anno per ricevere la benedizione e assistere alla messa celebrativa dei quattrocento anni dalla morte di San Camillo.
Ai giovani raccomanda di “essere intelligenti al punto di rendersi conto di non poter agire contrariamente ad una forza superiore e di non essere niente al cospetto al governatore generale che ci ha creati. Ciò nonostante è opportuno darsi da fare e non essere dormienti di fronte alla vita. Pregare, avere fede e conciliare l’impegno all’obbedienza nei confronti del Signore è la ricetta da seguire”.
Suor Candida, circondata dalle consorelle e da alcune giovani aspiranti suore, ha spento le candeline sulla sua torta fra canti, sorrisi e un velo di nostalgia dei tempi passati. In particolare, la sorella ha ricordato un episodio vissuto in gioventù, quando si recò insieme ad una suora più anziana a far visita ad una madre malata terminale, la quale le raccomandò di non pentirsi e di portare avanti con coraggio la decisione di presa. Oggi Suor Candida assicura con fermezza: “Non mi sono mai pentita della scelta compiuta ottantaquattro anni fa”.
Jasmine Cinquini