Pugilistica, addio allo stadio. Trasloco all’Itc Carrara






di Roberto Salotti
Il primo ad arrivare oggi pomeriggio (23 febbraio) davanti ai cancelli dello stadio Porta Elisa è il papà di due giovani pugili. Arriva da Massa, ma non gli è pesato il viaggio fino a Lucca. “Vedete – dice avvicinando i giornalisti – uno dei miei due figli, quello più alto, è stato convocato per la nazionale cadetti. Parte domani. L’ho portato a questa palestra perché è la migliore in Toscana e ora questa palestra ce la chiudono”. Facile profeta questo genitore che, come tanti altri, fino alla fine ha creduto in quello in cui ormai nessuno nella Pugilistica Lucchese sperava. Tutto come previsto: visi tristi, sguardi persi nel vuoto. I giovani atleti hanno potuto vedere la palestra allo stadio per l’ultima volta, già semi sgomberata venerdì scorso in previsione di quanto sarebbe accaduto di lì a poco.
“Il presidente della Lucchese, Andrea Bacci – ha detto l’allenatore Giulio Monselesan, appena arrivato all’ingresso dell’ormai ex palestra della Pugilistica – ha mantenuto fede alle sue promesse, facendoci trovare nuovamente chiusi i locali. Ce lo aspettavamo. Oggi cambia però la musica: finora abbiamo subito, adesso non siamo più disposti a farlo”.
E mentre attorno alle 18,30 si assembrava un numeroso gruppo di pugili davanti al Porta Elisa, il direttore generale della Lucchese, Giovanni Galli, insieme ad altri soci ha aperto dall’interno la porta sbarrata della Pugilistica. I dirigenti, presidente e allenatori, erano pronti a chiamare Bacci per farsi aprire e prendere le ultime cose, dopo aver trovato ancora chiusa la porta. “Se fosse stato necessario – sottolinea l’allenatore – avremmo anche chiamato le forze dell’ordine”. Non è stato necessario e la tensione che era sembrato dovesse salire si è allentata. La delusione, no. Galli ha avuto un breve confronto con i dirigenti della Pugilistica, che non ha cambiato nulla sulla situazione. Per la boxe lucchese si chiude un’era ma la storia va avanti. E riprende già domani, con l’allenamento che stasera, per ovvi motivi, è stato rimandato. Da domani pomeriggio, infatti, l’attività della Pugilistica che aveva sede nei locali dello stadio ormai dagli anni 60-70, si trasferisce al primo piano di un’ala dell’Itc Carrara. Nemmeno ad un isolato dal Porta Elisa, ma percorrere quella distanza a molti domani sembrerà lungo anni luce. E poi il trasloco non è senza incognite. In teoria, la struttura messa a disposizione dalla Provincia di Lucca che si è adoperata per risolvere il caso in sinergia con il Comune è disponibile fino a giugno. Poi si farà strada un nuovo bivio per la Pugilistica. A portare rassicurazioni è arrivato nel tardo pomeriggio allo stadio anche l’assessore allo sport, Celestino Marchini: “La Pugilistica – ha detto – può davvero stare tranquilla, una sede entro giugno la troveremo”. Marchini conta di assegnare una struttura alla boxe, inserendola nei rinnovi delle concessioni degli impianti sportivi ma dopo settimane di incertezze, di soluzioni annunciate, rinviate e infine anche cancellate, come l’ipotesi di un trasferimento all’Itis Fermi, la Pugilistica è comprensibile preoccupata. “Siamo stati sfrattati in questo modo – commenta ancora Monselesan – dopo averne già subite anche a torto negli ultimi anni. Sappiamo benissimo di essere finiti nel mezzo di una guerra lanciata dalla Lucchese al Comune, ma non tolleriamo i modi di questa attuale dirigenza della società rossonera. Con gli atleti e lo staff tecnico possiamo essere soltanto solidali. Questa – aggiunge – non è una guerra allo sport o tra sport. E’ bene che tutti sappiano cosa sta dietro alla fine di questa storia. Addirittura la Lucchese di Bacci ha provato a portarci dalla loro contro il Comune. Poi quando ha capito che a questi giochi non ci saremmo stati, ci ha sfrattato. Dopo averci proposto, come alternativa un affitto da 150 euro al giorno, per un totale di tremila euro circa al mese”.
Per tutti questi motivi, la Pugilistica che comunque da domani sarà in altra sede non ha intenzione di far calare il silenzio sulla vicenda. Anzi, ha già inviato segnalazioni in merito sia alla Figc che al Coni: “Abbiamo fatto presente la situazione – ha spiegato Monselesan -, e continueremo con la raccolta di firme. In questi giorni abbiamo ricevuto manifestazioni di solidarietà da una larga fetta della città, non solo e non tanto da persone a noi vicine o sportivi, ma da gente comune, abituata ormai a saperci in attività nei locali dello stadio. Non siamo una realtà marginale, i risultati che otteniamo lo dimostrano tutti”.