
E’ durato poco il primo tavolo di concertazione tra i vertici del teatro del Giglio e le rappresentanze sindacali sulla gestione degli esuberi e sulle possibili soluzioni di un bilancio definito da molti difficile da gestire.
A far interrompere subito il confronto è stato il fatto che durante la riunione non sono stati forniti i dati richiesti dalle organizzazioni sindacali sui bilanci 2012, 213, 2014, sul bilancio di previsione del 2015 e gli impegni degli enti che sostengono il teatro del Giglio a cominciare dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. La trattativa riprenderà non appena l’azienda, in questo caso un’azienda speciale del Comune di Lucca partecipata al cento per cento dal palazzo Orsetti, sarà in grado di fornire questi dati da cui i sindacati vorrebbero far partire il confronto sindacale.
Al momento si parla di otto esuberi sul personale e in particolare sui 27 assunti a tempo indeterminato per lo più figurare che svolgo lavoro d’ufficio e che di (questi tempi è bene precisarlo ndr) non rischiano il posto di lavoro, ma qualora la trattativa dovesse oggettivamente riconoscerli come un costo insostenibile per il Teatro potrebbero essere trasferiti ad altre aziende partecipate dal comune di Lucca. Sul tavolo sindacale invece non ci sono gli oltre 25 contratti a chiamata che svolgono prevalentemente mansioni di sala al teatro. Altro nodo su cui i sindacati riferiscono di voler aprire un confronto con i vertici del Giglio è la questione dei contratti integrativi e della sostenibilità dei bilanci. ” Noi – hanno detto i sindacalisti – della Cisl, infatti volgiamo capire come intenda sostenersi il Teatro, al di la degli otto esuberi anche perché il rischio se non si trova un piano industriale che garantisca un equilibrio tra entrate e uscite è che tra pochi anni si sia nuovamente a parlare di esuberi. Proprio per questo vorremmo che il comune di Lucca, di fatto proprietario dell’azienda speciale abbia un ruolo di supervisore nella gestione. Che qualche cosa nella gestione degli ultimi hanno non ha funzionato lo dimostra il fatto che non più tardi di tre anni fa sono state fatte nuove assunzioni a tempo indeterminato, quattro lavoratori, e ora siamo invece a parlare di esuberi. Inoltre vorremmo – hanno aggiunto i sindacalisti – anche andare verso la stipula di un vero contratto integrativo che al momento è applicato senza una concertazione sindacale e senza i criteri che questo implica. Rimane comunque fermo che noi come organizzazioni sindacali siamo disponibili al confronto su tutti i temi, ma prima è assolutamente indispensabile affrontare la questione dei bilanci e fare una valutazione sulla tenuta economica del teatro. A causa di una gestione passata, che nei fatti non si è rivelata sostenibile – hanno concluso i sindacalisti -, il Comune è stato costretto a intervenire con soldi pubblici mettendo a disposizione in tre anni 800 mila euro per ripianare i debiti del Teatro”. Tenuta economica che passa indubbiamente da un piano industriale sostenibile e proprio su questo infatti i rappresentanti dei lavoratori vorrebbero aprire un confronto per capire come si può fare per rendere sostenibile l’attività del teatro del Giglio. Sul tavolo infatti potrebbero arrivare abbastanza presto varie proposte anche dallo stesso sindacato per creare un meccanismo di sostenibilità nelle produzioni teatrali e nel bilancio, non ultima una strada potrebbe essere quella di rispolverare la vecchia questione delle coproduzioni o comunque di sinergie con altri teatri in modo da abbattere i costi di produzione e allo stesso tempo garantire la realizzazione di un cartellone teatrale di qualità. Altra questione su cui i lavoratori attraverso i sindacati potrebbero avanzare altre proposte è anche una riorganizzazione della pianta organica o comunque del lavoro all’interno del Teatro. Insomma il tavolo di confronto è stato formalmente aperto, ora si tratta di capire quali strategia vorrà mettere in campo la direzione del Teatro per trovare un punto di intesa con i lavoratori nella mediazione sindacale.