Bruni: “Turismo, manca la volontà politica per il rilancio di Lucca”

28 febbraio 2015 | 13:51
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Bruni: “Turismo, manca la volontà politica per il rilancio di Lucca”

“Sono usciti in questi giorni i dati della Provincia di Lucca sui flussi turistici per l’anno 2014 e forte è la preoccupazione fra gli operatori per i valori che sono passati, nel giro di tre anni, da incrementi a due cifre a negativi. Se questi cifre saranno confermate dalle successive analisi non ci sarà da stupirsi, del resto il calo era prevedibile sia per l’attuale crisi economica sia per la mancanza da parte dell’attuale amministrazione di una strategia turistica, di una politica culturale che renda appetibile la nostra città a chi non la conosce”. Sono parole con le quali l’ex assessore al turismo della giunta Favilla, Moreno Bruni, attacca l’attuale maggioranza che governa il Comune di Lucca.

“Chiusi – commenta ancora Bruni – tutti gli uffici info, uno rimasto con orari ridotti, spesso senza materiale informativo in lingua, promozione ridotta al minimo per non dire inesistente, nessuna iniziativa di richiamo durante i periodi di bassa stagione, cancellazione di accordi come quello con l’aeroporto di Pisa, persi i contatti con i più importanti tour operator, mancanza di un sito web per il marketing e di comunicazione sui siti turistici e, infine, azzeramento dell’ufficio turistico del comune dove si erano formate importanti professionalità. L’osservatorio di destinazione turistica si limita ormai solo a discutere di come modificare la tassa di soggiorno con l’obiettivo di incrementare le entrate di un gettito di cui spesso si perdono le tracce mentre invece dovrebbe essere reinvestito in larga parte proprio nel turismo. Mancano i soldi? Non credo visto che l’imposta di soggiorno ha dato nel 2014 oltre 500.000 euro che sono stati destinati ad altri utilizzi, in barba a promesse, leggi e regolamenti, e di cui sarebbe giusto informare, proprio per quella trasparenza tanto richiamata dall’attuale Sindaco, i cittadini e soprattutto gli operatori del settore. Le risorse ci sono, le professionalità si formano o si possono acquisire ma esiste la volontà politica di invertire la tendenza e considerare il turismo e la cultura, non come un costo o un’occasione per fare cassa con ticket e tasse varie, ma come risorse e motori dello sviluppo e del territorio in grado di creare ricchezza ed occupazione? Io, purtroppo, ho la sensazione che questa volontà politica non ci sia”.