Franchi: “Sulla sanità Tambellini disattende il programma elettorale”

Sanità, “tradito” il programma elettorale dell giunta Tambellini. Ad affermarlo è il sindacalista Umberto Franchi, che pur partecipò alla creazione del programma elettorale durante la campagna per l’elezione del sindaco. “Il presupposto politico – ricorda Franchi – stava nel considerare gli interventi sul sociale non un mero costo o partita di bilancio a cui riservare risorse residuali; ma un investimento, mettendo la persona al centro delle politiche, come attore e protagonista di un percorso verso l’autonomia e realizzazione sociale, evitando di ripercorrere le vecchie strade del disagio e povertà di cui sono pieni soprattutto i centri periferici della nostra città. Per fare ciò era necessario invertire la rotta a partire dalla sanità, senza più pensare agli Asl come impresa in concorrenza con la sanità privata ed i cittadini come possibili clienti, ma al contrario le nuove linee del piano socio-sanitario integrato del Comune di Lucca avrebbero dovuto intraprendere un cambio di rotta in una logica di forte integrazione tra politiche sociali, sociosanitarie e sanitarie”.”Il programma che andammo a predisporre per la nuova giunta ricorda ancora – era centrato sulla definizione di idonee politiche ambientali, urbanistiche, culturali, attraverso scelte importanti in tema della sanità, scuola, smaltimento rifiuti, prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, sicurezza del territorio così come la creazione di spazi di vita comune che consentano lo svolgimento di un’adeguata vita di relazione”.
“Cosa è successo invec in questi tre anni di amministrazione Tambellini? – si chiede Franchi – E’ stata assente una attività consultoriale interdisciplinare ed è prevalso, come in altri settori, un lavoro mono disciplinare. Gli spazi lasciati liberi di Campo di Marte avrebbero dovuto fare procedere rapidamente la sanità lucchese, verso una riorganizzazione complessiva della gestione sanitaria locale con l’implementazione della Rsa per anziani e Rsd per i disabili e degli hospice e dei presidi ambulatoriali territoriali e invece così non è stato. Tutte le strutture di Campo di Marte avrebbero dovuto avere il compito di recepire le istanze di tutta quella fascia di cittadini che presenterà bisogni non più affrontabili in sede di ricovero ospedaliero, ed invece ad oggi sono malgestite o addirittura disattese, sovraccaricando così il peso sociale di famiglie, spesso, già troppo provate dall’assenza di risposte in ambito della crisi economica generale. Avrebbero dovuto essre affrontati e rafforzati e facilitati i percorsi nell’intento all’interno dell’ospedale San Luca al fine di ridurre al minimo i disagi del pronto soccorso, e di quanti, avendo bisogno di interventi di alta specialità, devono recarsi a Pisa o in altri presidi ospedalieri dell’area vasta. Ma niente di tutto ciò è stato effettuato”.
“Infine – chiude Franchi – oltre che la questione di Campo di Marte e San Luca, va fatta anche una considerazione a parte sull’alienazione del patrimonio dell’azienda Usl. Si tratta di edifici di grande importanza urbanistica per il nostro territorio (ospedale di Fregionaia, struttura di Arliano) che rischiano il degrado totale con una conseguente perdita di valore ma, soprattutto, rappresentano delle strutture che, a seconda della loro destinazione finale, possono modificare le caratteristiche urbanistiche delle zone in cui sono collocati. Ma ad oggi non si vedono capacità politiche e professionali adeguate alla gestione di queste problematiche”.