Partecipate, grana Gesam. Saranno separate vendita e reti

5 marzo 2015 | 14:33
Share0
Partecipate, grana Gesam. Saranno separate vendita e reti

Razionalizzare, mettere in regola e risolvere le criticità: questa la mission del Comune di Lucca con riguardo alle società in cui detiene partecipazioni. L’indirizzo è stato confermato anche oggi (5 marzo) in seno alla Commissione partecipate. La road map è delineata dagli stringenti tempi dettati dalla legge: intanto, entro il 31 marzo prossimo, sarà necessario presentare in consiglio comunale una ricognizione sul personale e sullo stato dell’arte. La nuova legge di stabilità parla chiaro: le società con più amministratori che dipendenti devono essere “soppresse”, anche se il termine, non giuridico, resta soggetto all’interpretazione del consiglio comunale. Sono poche le società del pacchetto Lucca Holding che possono dormire sogni tranquilli: tra queste Itinera Srl, Lucca Holding Progetti Speciali e Risorse (che rientrerebbe tra le società da sopprimere, ma che in realtà andrà in liquidazione per raggiungimento dell’oggetto sociale entro fine 2015, inizio 2016), Geal (in salvaguardia fino al 2024) e Sistema Ambiente (in salvaguardia fino al 2029).

Le note più o meno dolenti giungono invece da Gesam, rispetto alla quale sussistono diversi nodi da sbrogliare; Polis, che viaggia verso una trasformazione in Stu traducibile nell’azzeramento del cda, con conseguente amministratore unico alla guida e Metro, dove c’è da districare la matassa Luccaport. Vanno invece verso la fusione Lucca Fiere e Congressi e Lucca Comics and Games: il progetto è in questo senso già in fase avanzata e la nuova società che scaturirà si occuperà di sviluppo e promozione del territorio in senso lato. Lucca Holding Servizi, oggetto di una commissione ad hoc la prossima settimana, andrà sostanzialmente a sostituire Equitalia nel ruolo di riscossione dei tributi.
La partita più complessa, sotto diversi punti di vista, è però quella che concerne Gesam: il gruppo ha in gestione una serie di attività che vanno dal servizio del gas a quello cimiteriale, senza dimenticare l’illuminazione e, in questi giorni, regna il timore tra i dipendenti. “La questione – spiega l’assessore Giovanni Lemucchi – si pone anzitutto per la presenza di un socio privato come Toscana Energia, che detiene il 40% delle quote. Stiamo portando avanti delle trattative per riportare Gesam Energia in house, sotto il controllo totale del Comune di Lucca, mantenendo al contempo, con un’operazione di scissione, il controllo della società che gestisce le reti per una quota superiore al 50%”. Così facendo il socio privato continuerebbe a permanere soltanto nella società scissa, ma il problema più gravoso è un altro, presentato con dovizia di particolari dall’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli. “I dipendenti sono preoccupati? – dice rispondendo alla puntuale osservazione del consigliere Nicola Buchignani (Liberi e Responsabili) – Fanno bene ad esserlo. Fossi in loro sarei preoccupato soprattutto dal fatto che due delibere dell’autorità anticorruzione (Anac), hanno evidenziato la presenza di altrettanti affidamenti illegittimi. L’uno è relativo al contratto con Sinergo – spiega ancora Bortoli – l’altro riguarda l’affidamento del servizio di distribuzione del gas nel Comune di Lucca, illegittimo perché dato senza una gara che invece doveva esserci, avendo il soggetto in questione natura mista (pubblico/privata)”.
Bortoli ricorda inoltre come tra i soci Gesam figuri anche il Comune di Capannori, seppur con la residuale quota dello 0,31 per cento: è un piccolo elemento di complessità in più un affresco dalle tinte incerte. “Comunque sono preoccupato pure io – precisa – perché la questione riguarda tutti. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità: dal canto mio – ricorda – ho spedito tre determine al cda di Gesam con le quali invito a considerare una forma di riordino societario. Per noi l’ipotesi maggiormente percorribile resta quella della scissione, ma senza il consenso del cda, per legge, non possiamo fare nulla. Loro ancora non hanno deciso: un indirizzo del consiglio comunale potrebbe essere utile, ma nemmeno questo è uno strumento vincolante”. Gesam, in sostanza, è sufficientemente edotta circa la pressante necessità di separare la gestione dei servizi strumentali da quelli di rilevanza economica. Sa che la legge impone che la gestione del servizio del gas, per fare un esempio, deve essere separata da quella dei servizi cimiteriali, perché questi sono gli stringenti vincoli imposti dalla normativa comunitaria. La preoccupazione dei dipendenti, probabilmente, nasce soprattutto da qui: si chiedono quale sarà il loro futuro una volta che i servizi verranno scissi. “Ma lo stesso sindaco – precisa Lemucchi – ha ricordato anche ieri come non ci sia nessuna intenzione di vendere assets della società, per cui non è fondato temere uno smantellamento. Ci sono stati degli affidamenti illegittimi, in passato, e la cosa migliore che il Comune di Lucca può fare, adesso, è quella di rimettersi in regola: dalla manutenzione della caldaie alla gestione dei cimiteri e via dicendo. Ci stiamo muovendo proprio in questa direzione: tutto questo è propedeutico ad una eventuale gara futura”. L’accordo con Toscana Energia è inevitabile ma, si evidenzia, si tradurrà in un aumento delle quote detenute dal Comune senza alcun esborso di denaro: a Toscana Energia andranno in cambio, infatti, quote della Gesam Reti (L’idea di fondo di Palazzo Orsetti è quella di giungere a tre società: Gesam Gas, che non presenta ad oggi criticità rilevanti, Gesam Reti e Gesam Servizi). Il Comune, inoltre, potrà in futuro andare a rinegoziare i contratti inerenti all’energia: ad oggi il costo è di 5,4 milioni all’anno, cifra sulla quale è difficile incidere proprio per la presenza del socio privato.
Per quanto concerne il Polo Energy, dove azioni sono detenute da Cipriano Costruzioni e da Gesam Spa, l’ipotesi più plausibile è quella che il Comune acquisti un altro 10 per cento delle azioni, portandola sotto il controllo della nuova società nata dalla fusione di Lucca Comics and Games e Lucca Fiere.
Buchignani chiede poi spiegazioni maggiorente dettagliate in ordine alla situazione di Polis e Metro: “In Polis – spiega Bortoli – ci sono due piccole partecipazioni (camera di commercio e associazione industriali): l’idea è quella di acquisirle per poi trasformare la società in Stu, avendo Polis più amministratori che dipendenti. Di cosa si occuperà in futuro? Intanto ci sono i pressanti temi legati allo ‘Steccone’ e alla palestra Bacchettoni, poi potremmo anche affidargli il compito di valorizzare alcuni immobili”. Su Metro, invece, risponde Lemucchi: “Se Luccaport finirà nel caso in cui la gara vada deserta? Di certo l’obiettivo è quello di razionalizzare, vedremo cosa accadrà”.
Per quanto riguarda alcune partecipazioni di minoranzadetenute in Farmacie Comunali Spa e Ctt Nord queste verranno mantenute in quanto rappresentano partecipazioni in società che svolgono servizi pubblici di rilevanza economica; le partecipazioni detenute invece in Salt, Società aeroporto Galilei di Pisa e Fidi Toscana spetterà all’amministrazione comunale decidere se mantenerle o meno. Prima di portare la delibera al vaglio del consiglio comunale è comunque previsto un ultimo passaggio in commissione, venerdì 20 marzo.

Paolo Lazzari