Infermieri in agitazione: stop alle ore di straordinario

Esuberi del personale infermieristico nelle Asl? Nursind Lucca passa all’attacco del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e avvia una mobilitazione chiedendo al personale di interrompere gli straordinari. “Dobbiamo registrare continue dichiarazioni rese a mezzo stampa da parte del presidente della Regione Toscana in riferimento alla riorganizzazione delle aziende sanitarie toscane. Dichiarazioni che, ancora una volta, identificano nella professione infermieristica, gli sprechi del sistema sanitario regionale. Se il presidente Enrico Rossi ha dati che noi ignoriamo, circa l’esubero del personale infermieristico, saremmo lieti di conoscerli. Tali affermazioni, altrimenti, non fanno altro che alimentare malcontento nei cittadini, offendendo allo stesso modo una professione che ha invece dati e testimonianze ben diverse”.
“Invitiamo Rossi – prosegue il Nursind – ad informarsi presso le aziende sanitarie e Universitarie della Toscana quanti turni aggiuntivi fanno gli infermieri, quanto straordinario accumulano per far fronte alle carenze organiche, quanti giorni di ferie non fatte, centinaia di ore di straordinario non pagato, dotazioni organiche spesso agli standard minimi previsti nei servizi essenziali che obbligano gli infermieri ad una dequalificazione professionale istituzionalizzata. Il tutto per garantire servizi e la migliore assistenza possibile ai nostri cittadini. A fronte di certe dichiarazioni, conoscendo l’enorme sacrificio profuso quotidianamente dal personale infermieristico, non possiamo non replicare, ancora una volta. Se i dati sull’esubero del personale infermieristico che il governatore Rossi ha, sono reali, si richiedono fin d’ora le dimissioni di tutti i direttori generali, dei direttori amministrativi, dei direttori sanitari e dei dirigenti infermieristici, che hanno operato nell’illegalità. Contrariamente, il primo che dovrebbe fare questo passo è proprio il presidente Rossi, affermando evidentemente falsità e creando un clima insostenibile. O dobbiamo, a proposito dei veri sprechi, ricordare gli scandali di Massa e del Cnr Fondazione Monastero? Il Coordinamento Nursind Toscana, ha da tempo inoltrato alla Regione richiesta di apertura di un tavolo di confronto per discutere dei veri problemi e portare proposte concrete nell’affrontare tutto il percorso di riordino del sistema sanitario regionale. Rinnoviamo ancora una volta tale richiesta, nell’ottica di un percorso costruttivo. In attesa di un vero confronto con la Regione, viste le gravi dichiarazioni rese dal presidente Rossi sopra citate, con la presente questa organizzazione sindacale è pronta ad intraprendere lo stato di agitazione del personale infermieristico, invitando tutti gli infermieri a non prestare ulteriori ore di lavoro oltre al proprio debito orario o comunque in regime di lavoro straordinario”.
Poi il sindacato giunge a parlare del locale. “Nella realtà lucchese – scrive il Nursind – le condizioni lavorative del personale infermieristico non si discostano da quanto presentato dal segretario regionale NurSind Giampalo Giannoni; infatti a livello locale i settori in sofferenza sono sia ospedalieri che territoriali. La nostra organizzazione Sindacale, ha segnalato più volte alla direzione aziendale queste condizioni lavorative esasperate dei dipendenti, che potrebbero avere anche delle ripercussioni negative sulla qualità assistenziale erogata alla collettività. Nonostante che gli infermieri rappresentino una risorsa di gran valore per questa nostra collettività, fondamentale per garantire la durata e la qualità di vita dei cittadini, spesso le istituzioni si dimenticano di dare i giusti riconoscimenti a chi garantisce 24 ore su 24, 365 giorni l’anno il funzionamento del sistema sanitario locale con una presenza al lavoro oltre il proprio orario normale. A tal fine, come già espresso, si auspica che la nostra organizzazione sindacale sia convocata quanto prima per affrontare e risolvere le tematiche evidenziate, onde evitare spiacevoli disagi alla collettività dovuti alla sospensione di attività svolte in orario extra istituzionale”.