Giorgi: “Gesam e Sinergo, sindaco sapeva e non ha fatto nulla”

Scissione Gesam e caso Sinergo, la consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi passa all’attacco. E nel mirino finisce il sindaco Alessandro Tambellini che, secondo la pentastellata che sul caso aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti oggetto da tempo di una indagine delle fiamme gialle, “sapeva già”. “Riguardo alla vicenda Gesam Spa – esordisce la Giorgi – voglio sottolineare come il Comune di Lucca abbia creato una miriade di società partecipate con decine di amministratori e cda le cui retribuzioni sono ovviamente sulle spalle dei cittadini. Società che consentivano di eludere i vincoli di finanza pubblica e i limiti alle assunzioni di personale. In particolare l’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli, ha dichiarato che due delibere dell’autorità anticorruzione (Anac), hanno evidenziato la presenza di altrettanti affidamenti illegittimi. L’uno è relativo al contratto con Sinergo, per il quale ho già presentato denuncia in procura e alla Corte dei Conti, l’altro riguarda l’affidamento del servizio di distribuzione del gas nel Comune di Lucca, illegittimo perché dato senza una gara che invece doveva esserci. Anche Tambellini dichiara: ‘qui si tratta di regolarizzare alcuni affidamenti illegittimi’. Regolarizzazione che comporta anche una notevole riduzione dei costi”.
“In particolare – prosegue la Giorgi – concentriamoci sul contratto Sinergo per le forniture energetiche e di illuminazione al Comune di Lucca. Questo contratto oggi ci costa ben 5,4 milioni di euro annui, andando a rimpinguare le casse di Gesam Spa e del suo socio privato. Con dispiacere sono costretta a evidenziare come ci sia una continuità tra i vari schieramenti politici, siano essi di destra o di sinistra. Tutto comincia con l’amministrazione Fazzi, poi segue con Favilla e prosegue con Tambellini. Le responsabilità sono certo diverse, ma nessuno n è immune, poichè nessuno cambia strada. Questo è il grave e al contempo triste della cosa. Dalla denuncia che ho presentato alla Corte dei Conti risulta certamente che l’esposto all’autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp) aveva come firmatario Tambellini. L’avcp avviò un’istruttoria, conclusasi con delibera di censura dell’operazione, perché la stessa ritenuta incompatibile con le norme del codice degli appalti pubblici. Ma l’operazione andò avanti ugualmente e tutti tacquero, compreso Tambellini che evitò di ricorrere al Tar. Tre anni di amministrazione Pd e silenzio assoluto anche di Tambellini in veste stavolta di sindaco. Abbiamo dovuto aspettare una legge nazionale che impone la razionalizzazione perché Tambellini si ricordasse di quello che già sapeva dal 2011. Spero che stavolta paghino i politici e i dirigenti responsabili e non i lavoratori e i cittadini”.