Gli animalisti salvano i pesci dal condotto pubblico

10 marzo 2015 | 14:02
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Gli animalisti salvano i pesci dal condotto pubblico

L’obiettivo è quello di evitare altre morie di pesci, almeno fino a quando non saranno conclusi i cantieri della Provincia per realizzare tre nuove centrali idroelettriche lungo il condotto pubblico. E’ per questo che dopo la denuncia i volontari della Lav, del Wwf di Lucca, insieme alle guardie ecoozoofile di Anpana, hanno deciso di passare all’azione per evitare le ormai tristemente note scene di agonia e morte lungo il condotto che attraversa la città. L’idea, che verrà messa in pratica per la prima volta giovedì (12 marzo, è quella di catturare più esemplari possibili, calandosi nel canale all’altezza della via dei Fossi, e liberare poi i pesci nel fiume Serchio, con l’intenzione di allungare loro la vita. Mission impossible?

Secondo le associazioni che promuovono questa singolare “pesca per la vita”, no. Visto che sono intenzionate a ripetere l’iniziativa salvando più pesci possibili fino a quando non sarà interrotto il flusso dell’acqua a causa dei cantieri a monte del condotto. Il fine settimana altri pesci torneranno a sguazzare nel fosso, perché l’acqua viene tolta durante la settimana ma riaperta il sabato e la domenica.
“Si cercherà di intervenire per limitare i rischi di morie come quelle che si sono verificate in febbraio – commenta Angelo Bertocchini, di Anpana, associazione alla quale la Lav si è rivolta chiedendo collaborazione -: abbiamo dato la nostra disponibilità a prendere parte a questa iniziativa che si cercherà di ripetere a cadenza regolare”. In modo che quando il flusso dell’acqua tornerà regolare nel fosso, “saranno comunque stati salvati più pesci possibile”. Le associazioni animaliste e ambientaliste si sono confrontate con l’amministrazione provinciale già all’indomani del 19 febbraio scorso, quando, salvo qualche raro superstite, morirono quasi tutti i pesci rimasti intrappolati nelle pozze d’acqua del fosso semi prosciugato (Foto). A provocare la morte – era stato il verdetto – la carenza di acqua e progressivamente la scarsità di ossigeno. Il via libera, con le relative autorizzazioni, ha convinto Lav, Wwf e Anpana a non perdere altro tempo.
Giovedì mattina, salvo imprevisti dell’ultim’ora come il maltempo, è previsto il primo test dell’operazione di salvataggio dei pesci: in via dei Fossi arriveranno i volontari impugnando i retini. Con delle scale si caleranno dentro al canale e cattureranno i pesci ancora vivi, riponendoli in appositi contenitori d’acqua, attraverso cui saranno poi condotti sul Serchio e liberati nel fiume. Non dovrebbe essere un lavoro molto difficile, visto che l’acqua è bassa, sostengono i promotori dell’iniziativa. Semmai si tratterà di un lavoro certosino e che sarà compiuto in più fasi.
Al di là dei rischi che corrono i pesci, l’attenzione è comunque puntata sullo stato di degrado e di inquinamento del fosso, provocato dall’inciviltà di molti che vi gettano rifiuti di ogni genere. E non è sfuggito né alle guardie ecozoofile né alla polizia provinciale. Ma, come appare chiaro, è molto difficile risalire ai responsabili di questo scempio.

Roberto Salotti