Lo sport come inclusione sociale, al via il progetto Caritas

11 marzo 2015 | 10:17
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Lo sport come inclusione sociale, al via il progetto Caritas

Un’alleanza tra molteplici realtà attive sul territorio per contrastare la povertà minorile: Salta su è l’ultimo progetto in ordine di tempo studiato dalla Caritas diocesana di Lucca, ma promette già di sortire un forte impatto. L’idea, che si colloca all’interno del più ampio programma di lavoro denominato Piccoli punti di vista, nasce da una constatazione di una semplicità quasi brutale: il rapporto nazionale sulla povertà stilato da Caritas racconta del raddoppio, in soli due anni, del numero dei bambini che vivono in condizioni di estrema indigenza (da 700mila a un milione e 400mila).

“E chi vive la povertà da piccolo – spiega Donatella Turri, direttore della Caritas diocesana di Lucca – difficilmente riesce a smarcarsi da questa condizione in età adulta”. Accanto a lei, seduti ad un tavolo affollatissimo, ci sono Matteo Franchi (responsabile del progetto), gli assessori Celestino Marchini, Ilaria Carmassi e Fabrizia Rimanti (per i comuni di Lucca, Capannori e Porcari), Arturo Guidi (presidente associazione Panathlon), Giuseppe Vietina (presidente unione nazionale Veterani dello sport), Carla Landucci (vice presidente Veterani dello sport), la religiosa suor Daniela (Pia società del Santo nome di Dio suore Cavanis) e Simona Flosi (Cooperativa L’impronta Onlus).
Il progetto, pronto a partire dai primi di aprile, coinvolgerà circa 100 bambini tra i 7 e i 13 anni (50 selezionati nel comune di Lucca, 30 per Capannori e 20 per Porcari) preselezionati dai servizi sociali dei tre comuni coinvolti e dai centri di ascolto Caritas.
“L’idea è quella di sottrarre questi ragazzi dal rischio dell’esclusione sociale – spiega Turri – e dalle negative conseguenze che possono derivarne. Abbiamo creato una bella squadra, dove tutti daranno una mano: i veterani dello sport accompagneranno i minori e li seguiranno. I ragazzi potranno provare tutte le discipline preferite, sperimentando e imparando a stare insieme”. L’iniziativa durerà fino a settembre, ma è già previsto un naturale proseguimento: “I ragazzi verranno inseriti nelle società sportive alla fine del progetto – spiega Matteo Franchi – grazie a prezzi calmierati con il contributo di Caritas. Vogliamo che questo non sia soltanto un aiuto nell’immediato, ma che si traduca in un vero sostegno per il futuro”.
I ragazzi saranno impegnati due volte alla settimana: i luoghi individuati per questa prima parte di attività sono la palestra della scuola media di Camigliano nel comune di Capannori, la palestra delle Suore Cavanis a Porcari e il parco Valgimigli nel comune di Lucca, quest’ultimo spazio è stato scelto anche nell’ottica di una rivalutazione del parco che attualmente versa in condizioni di degrado.
“Forse per la prima volta – osserva Marchini – Lucca comincia ad uscire dai singoli e piccoli orticelli per realizzare un vero e proprio gioco di squadra. Dovremo senza dubbio impegnarci tutti per dare continuità nel tempo a questa bella iniziativa”. L’assessore Carmassi evidenzia invece la capacità di “Salta su” di favorire il contrasto all’esclusione sociale e la lotta alla vulnerabilità dei giovani maggiormente disagiati, mentre la collega Rimanti pone l’accento sulla capacità educativa dello sport, come momento di inclusione sociale e territorio all’interno del quale tutti possono partire ad armi pari.
Nel caso in cui vengano reperiti ulteriori fondi, il programma verrà allargato anche ad altri minori che si trovano in condizioni di vita simili rispetto a coloro che sono stati selezionati.

Paolo Lazzari