Il sovrintendente Ficacci: “Punto tutto sul turismo”

12 marzo 2015 | 13:18
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Il sovrintendente Ficacci: “Punto tutto sul turismo”

di Roberto Salotti
E’ già al lavoro il nuovo sovrintendente di Lucca. Luigi Ficacci, 61 anni, storico dell’arte e insegnante di management culturale, gestione e valorizzazione dei beni culturali alla Fondazione Campus, ha le idee chiare sul lavoro che lo aspetta alla guida delle Belle Arti di Lucca e Massa Carrara, istituto che lui stesso ha contribuito a fondare nel 2005, mettendo fine ad una storia di vita all’ombra di Pisa per la città dalle 100 chiese. E non è solo la conservazione dei beni artistici e culturali a interessare a Ficacci. Arrivato da Bologna, ieri si è seduto per la seconda volta (era già stato sovrintendente a Lucca dal 2005 al 2006) sulla poltrona lasciata vuota da Giuseppe Stolfi, trasferito alla sovrintendenza di Brescia, con già in mente quali obiettivi darsi (Leggi).

“Fa quasi impressione, in termini di oneri per la tutela – dice Ficacci – l’estensione e l’incredibile varietà del patrimonio che c’è a Lucca e in provincia: esteso e diffuso – sottolinea nuovamente, per ribadire un concetto fondamentale -. Se sono venuto a Lucca nel 2005 a fondare la Sovrintendenza, è con la stessa idea che oggi vi torno. La Sovrintendenza deve esprimere in se stessa il bisogno che ha la società di conservare i beni culturali per avviare una industria, nel senso latino del termine, della conservazione, che produca sviluppo e lavoro e non soltanto degli oneri. Tutto questo va a convergere e quasi coincide con un termine solo: turismo. E’ una parola che del resto è entrata anche nella dizione del Ministero dal quale le Sovrintendenze dipendono. A questa va data attuazione con azioni concrete”.
Non c’è tutela vera senza promozione, insomma, secondo il nuovo sovrintendente Ficacci. “Non ha caso – aggiunge – ho insegnato turismo proprio a Lucca, alla Fondazione Campus e sono doppiamente soddisfatto di essere tornato in questa città che già ho potuto conoscere e che amo”.
Il sovrintendente lo dice a margine della presentazione delle giornate Fai di primavera, un’occasione speciale alla quale non è voluto mancare, appena lasciata la Sovrintendenza di Bologna. Ficacci, socio convinto del Fai, loda le iniziative della associazione: “Dobbiamo agire – dice – come fa il Fai, perché fa del sentimento la propria forza”.
E’ stato lui stesso a richiedere un ritorno a Lucca, una città che gli è sempre rimasta nel cuore e, come detto, dove si è trovato a fare l’insegnante: “Mi era stata proposta l’Umbria – confessa Ficacci -: ho insistito per tornare in questo territorio splendido, perché convinto che la mia azione sarebbe potuta essere più incisiva, visto che si tratta di luoghi e realtà che conosco e questo credo che sia importante per il ruolo di un sovrintendente”.
La prima uscita pubblica a Lucca dopo l’incarico assunto soltanto ieri, e non sarà un caso, è stata proprio quella di stamani in Comune. Ficacci è stato accolto in un clima molto disteso dal sindaco Alessandro Tambellini, che lo ha volentieri presentato: “A Ficacci dico ben tornato e spero che assieme potremo collaborare nell’interesse del territorio e della tutela del suo patrimonio, così esteso e diffuso”. E i presupposti per farlo sembra che ci siano davvero tutti: “Vedete – spiega Ficacci -: la Sovrintendenza, il Comune, la Provincia o anche solo una associazione possono essere Stato quando si adoperano per la tutela del bene comune e credo che queste sinergie vadano sviluppate e potenziate in futuro. Sul territorio infatti non c’è soltanto il sovrintendente, e non è neppure necessario che sia io solo ad essere ritenuto Stato perché difendo i beni culturali. E’ la comunità tutta che lo chiede in varie forme”.
Ora l’intenzione di Ficacci è quella di mettersi subito al lavoro. Dopo un passaggio di consegne con Stolfi, il nuovo sovrintendente ha intenzione di prendere dimestichezza con le questioni ancora aperte e quelle che andranno a breve a presentarsi sullo scenario. Ma non pensa soltanto alla conservazione dei beni. La sua priorità sarà anche la promozione turistica dei tesori della città: “Troppo spesso queste parole restano astratte – commenta Ficacci -: ecco io voglio evitare tutto questo. Bisogna fare in modo che la città sia promossa e come Sovrintendenza vogliamo fare la nostra parte. Questo è l’obiettivo che mi prefiggo. Ovviamente la tutela è imprescindibile ma essa deve essere inserita in una industria, che è quella della conservazione e della promozione. Deve nascere sviluppo dalla tutela dei beni che sono di tutti, deve nascere insomma benessere, in una sola parola”. Su vari fronti si muoverà l’attività della Sovrintendenza nelle prossime settimane: in cantiere ci sono anche i lavori alla cinta muraria. “Le Mura? Sono un gioiello ma stanno bene”, commenta il sovrintendente. “Quello che andrà fatto sulle Mura è recuperare la loro storia e valorizzarla. Ci sono tante altre città murate e non solo in Italia, Lucca deve ritrovare la sua peculiarità”.
E’ ancora presto per scendere nei dettagli di un programma di valorizzazione e promozione che il sovrintendente comunque sembra avere già ben chiaro. Uno degli assilli, semmai, sarà la riforma dei musei nazionali: “Mi preoccupa – confessa – l’ipotesi di creazione di un direttore unico regionale con sede a Firenze. Sono convinto ed è una mia opinione personale che il direttore di un museo debba essere sul posto e – aggiunge con un sorriso – se fosse donna, pure meglio”.