Cobas, buon successo alle elezioni Rsa della scuola. Indetto lo sciopero generale in occasione dei quiz Invalsi

13 marzo 2015 | 21:47
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Cobas, buon successo alle elezioni Rsa della scuola. Indetto lo sciopero generale in occasione dei quiz Invalsi

Nelle 27 scuole della provincia di Lucca in cui hanno presentato liste i Cobas hanno ottenuto il 24% dei voti ed eletto 22 rappresentanti sindacali unitari. Soddisfazione da parte del sindacato di base come si evinde dal commento di Rino Capasso: “In 20 scuole vi sono nostre Rsu. In nove siamo primi per numero di voti; in altre due scuole bisognerà ripetere le elezioni. Infine, con riferimento a tutte le scuole della provincia (anche quelle senza nostri candidati e possibilità di votarci) i Cobas hanno ottenuto un significativo 14 per cento dei voti. In particolare, i Cobas sono primi con 2 Esu su 3 all’Ic Pietrasanta 1 (55% dei voti) e al Carrara-Nottolini–Busdraghi (50%). I Cobas sono primi per numero di voti con 1 Rsu all’Ic Pietrasanta 2 (49% ), al Marconi (36%), al Pertini e al Don Lazzeri Stagi con il 33%, all’Ic Forte dei Marmi (30%), all’artistico di Lucca (28%) e all’Ic Don Milani di Viareggio con il 28%. Infine, vi sono Rsu Cobas anche all’Ic Don Aldo Mei di Capannori, agli Ic Lucca 4 e 6, al Vallisneri, al Machiavelli – Civitali di Lucca, al Galilei- Artiglio, al Piaggia e all’Ic Marco Polo di Viareggio, all’Ic Camaiore 1, all’Ic Massarosa 1 e all’Isi di Barga”.

“Si tratta di un risultato particolarmente significativo – prosegue e conclude Capasso – se si tiene conto del fatto che i Cobas hanno affrontato anche questa tornata elettorale senza par condicio, senza diritto di assemblea e altri diritti sindacali, senza cioè la possibilità di far conoscere le proprie posizioni per cercare candidati e invitare al voto, diritti riservati alle altre organizzazioni sindacali. In tali condizioni antidemocratiche il voto ai Cobas assume particolare significato con l’approvazione del consiglio dei ministri del disegno di legge sulla cattiva scuola, che è stata al centro della campagna elettorale. Renzi si rivela ancora una volta un grande mentitore, perché i 150mila precari annunciati a settembre sono scesi di un terzo a 100mila, che saranno assunti a settembre solo se il parlamento sarà veloce ad approvare i diktat governativi. Per gli altri 200mila ci saranno le poche supplenze residue, un ennesimo concorso o la disoccupazione. Avremo, invece, “un solo uomo al comando”, il ds – dittatore scolastico alla Marchionne, che potrà scegliere i docenti della sua scuola, scegliere lo staff, premiare con aumenti stipendiali il 5 per cento dei docenti più bravi (cioè quelli più disponibili a seguire i suoi diktat), ponendosi come superiore gerarchico rispetto agli organi collegiali e rendendo del tutto marginale il ruolo delle Rsu. Soprattutto verrà meno la democrazia collegiale, la libertà di insegnamento e il pluralismo delle idee che caratterizza la scuola della costituzione. Il disegno di legge conferma la centralità dei quiz Invalsi e del sistema nazionale di valutazione per la carriera dei docenti e per i finanziamenti alle scuole, con conseguente trasformazione dei docenti in addestratori ai quiz. Inoltre, Renzi subordina la scuola agli interessi aziendali, con 400 ore nel triennio di tecnici e professionali e 200 nei licei di alternanza scuola lavoro, sottratte all’insegnamento. Infine, in violazione dell’articolo 33 Costituzione, regala 800 milioni di sgravi fiscali (che si aggiungono ai 700 annui di contributi già vigenti) alle scuole private, che sono nella migliore delle ipotesi “scuole di tendenza”, che non garantiscono il pluralismo delle idee, e nella peggiore diplomifici. Contro la cattiva scuola i Cobas convocano, in coincidenza con il rito dei quiz Invalsi, per il 5 e 6 maggio (infanzia ed elementari) e per il 12 maggio (medie e superiori) lo sciopero generale della scuola per l’intera giornata con manifestazioni provinciali insieme agli studenti”.