Cisl: S. Luca, l’Asl risolva le carenze di personale

Altro che efficienza, per la Cisl Fp all’ospedale San Luca di Lucca mancano i livelli assistenziali. Tradotto in numeri, per il sindacato, si parla almeno di 15 infermieri e 12 operatori socio sanitari rispetto alla dotazione organica originaria. Effetto di tagli indiscriminati, sostiene Luciano Cotrozzi. “La recente presa di posizione sulla mancanza di posti letto e sul loro utilizzo all’interno dell’ospedale S. Luca, a parere della Cisl Fp – spiega – merita alcune riflessioni. A nulla servono gestione dei posti letto totalmente informatizzata, riunioni tra direzione sanitaria e responsabili di strutture, flessibilità miracolose grazie al modello di assistenza per intensità di cura, quando in realtà l’aspetto fondamentale e primario delle negatività del nuovo ospedale non può che essere legato alla carenza di personale addetto all’assistenza, sia esso infermieristico che operatore socio sanitario”.
“Da una scrupolosa analisi che Cisl Fp ha condotto e che presto verrà estesa a tutto il bacino aziendale – spiega ancora Cotrozzi -, al S. Luca esiste una grave situazione assistenziale causa la ormai dichiarata necessità aziendale di fare risparmio, andando così a colpire prioritariamente i livelli occupazionali. Al S. Luca, rispetto alla originaria dotazione organica, mancano 15 infermieri e 12 operatori socio sanitari. Può sembrar poco, ma analizzando in modo più approfondito i dati appare una realtà ben diversa, anche se, è opportuno precisare, i diritti legalmente previsti devono essere sempre garantiti al personale dipendente che viene a trovarsi in situazioni di disagio o di estrema gravità”.
E al riguardo la Cisl Fp snocciola dati precisi. Per quello che riguarda il personale infermieristico il sindacato parla di 10 unità assenti per le gravidanze, altri 80 sono beneficiari della Legge 104 e altri 17 part time. Altri 3 sono in aspettativa e 85 con limitazioni. Per quello che riguarda gli Oss: 4 assenti per gravidanze – sono i dati diffusi dal sindacato – altri 19 con la legge 104, due in part time, una in aspettativa e 28 con limitazioni.
“Analizzando i dati in modo completo – sottolinea Cotrozzi – si evidenziano sacche di sofferenza soprattutto nei settori di medicina, pronto soccorso, dialisi, blocco operatorio pediatria e terapia intensiva e sub intensiva. A quanto sopra brilla una politica aziendale di mancate assunzioni. Non esiste da parte dell’azienda una analisi dettagliata sulle condizioni del proprio personale e soprattutto non si prende in considerazione che il quadro sopra rappresentato porta ad un impoverimento degli organici. E’ da ricordare come chi usufruisce della legge 104 ha diritto a tre giorni al mese per assistenza al familiare, come chi è stato accertato con limitazioni non possa garantire in modo completo le proprie prestazioni. Ciò che è legalmente previsto deve essere garantito a chi ne ha diritto ma una risposta va data a tutto il restante personale che è costretto a rientri, riposi negati e continui spostamenti da un settore all’altro. Occorre individuare un organico base da mantenere costantemente e magari individuare un organico integrativo attraverso assunzioni a tempo onde far fronte alle numerose carenze segnalate. Pensare meno ai risparmi, sono altri i settori dove lavorare, e più alla salute dei cittadini offrendo loro servizi funzionanti e livelli assistenziali certi. Cisl Fp – conclude Cotrozzi – invita la Direzione ad agire rapidamente pena il trovarci con il mese di giugno prossimo alla chiusura di vari settori e conseguentemente all’allungamento delle liste di attesa, come ad esempio per gli interventi chirurgici”.