
Si sta, giorno dopo giorno, sempre più complicando il caso del banco di vendita di Luciana Banchieri in piazza San Michele. Dopo lo stop del Tar al provvedimento del Comune che imponeva lo spostamento dello stand nella sua collocazione dietro al Coro della chiesa, come stabilito nel regolamento del suolo pubblico, dopo il ricorso presentato dalla pizzeria Pellegrini che ha vista accolta anche la richiesta di stop al provvedimento di revoca del suolo pubblico davanti al locale (Leggi), ora si muove anche La Tana del Boia, da cui era partita mesi fa la richiesta di poter usufruire di suolo pubblico, di fatto finora impedita dalla presenza dello stand ambulante. La titolare Francesca Valle, si è rivolta alla Sovrintendenza chiedendo di mettere fine alla diatriba.
“Il posizionamento del banco – scrive la commerciante alla Sovrintendenza – venne individuato nel regolamento dietro il coro della chiesa, proprio a seguito delle considerazioni contenute nel piano al commercio dello stesso anno (il 2001, ndr), che evidenziavano come, vista l’importanza storica e monumentale della piazza, il posizionamento del banco lateralmente al campanile e visibile da tutta la piazza risultasse essere poco congruo. Di fatto – prosegue la titolare della Tana del Boia -, il Comune di Lucca, probabilmente anche sotto la pressione della Sovrintendenza, ha sì redatto e approvato il regolamento che prevedeva lo spostamento del banco dietro il coro, ma all’atto pratico non ha mai incaricato gli organi preposti ad accertare l’effettivo spostamento dello stesso, lasciando che la situazione fosse risolta solo sul piano formale e non sul piano pratico”.
“Dal momento che – aggiunge Valle – i lavori di manutenzione del coro della Chiesa sono iniziati e conclusi ben prima della redazione del regolamento, non essendo quindi ravvisabili cause di forza maggiore e non essendo reperibili agli atti documenti che autorizzino alcun tipo di modifica del posizionamento del banco, risulta ben grave che in 14 anni nessuno si sia accorto che veniva commesso un atto di volontario abusivismo sotto la reale luce del sole e nel bel mezzo della piazza più importante della città. Visto il concludersi dei lavori di ripristino della pavimentazione del sagrato della Chiesa promossi dalla Sovrintendenza e volti al recupero e alla valorizzazione dell’intera piazza, appare ancor più appropriato un intervento tempestivo e incisivo da parte della Sovrintendenza per mettere fine allo scempio che quotidianamente si perpetua da 14 anni in piazza San Michele”.